10. SONO DIVENTATA FAMOSA

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Finita la lezione sono andata dal mio armadietto per mettere i libri dentro, e prendere quelli per la lezione successiva.

Controllo le materie e dovrei avere matematica, appena chiudo l'anta giro la testa e noto due ragazze non molto distante da me, si bisbigliano lanciandomi degli sguardi furtivi.

Aggrotto la fronte guardandole minacciosamente "Volete un autografo?" le passo accanto facendomi sentire e loro due sgranano gli occhi che io abbia parlato.

Passo davanti un'aula e chi trovo dentro?
Thomas, intento a leggere un libro intitolato Hunger Games; la copertina rigida, la scritta gialla e c'è un piccolo cerchio dorato con una fenice accompagnata da una freccia.

Faccio per salutarlo avvicandomi a lui, ma mi ignora continuando a leggere. Tossisco e non mi risponde, tossisco un'altra volta e neanche.

Tossisco più forte per farmi sentire, lui sbatte il libro e alza lo sguardo incontrando il mio "Bronchite?".

Alzo gli occhi all'insù annoiata e me ne vado lasciandolo alla sua lettura.

Dopo varie figure di merda di essere finita sempre nella classe sbagliata, finalmente ma dico finalmente, ho trovato la classe giusta!

L'aula si sta riempiendo e arriva il professore "Buongiorno a tutti!
Eccoc..." quando posa la borsa sulla scrivania, si ferma un attimo su di me e mostra un sorriso dolce.

"Abbiamo una nuova alunna! Dai forza, parlaci un po' di lei." sbuffo e dico le stesse parole come nella classe precedente.

"Anche qui bisbigliano, che bello." dico a me stessa, sempre con sarcasmo.

"È una parente dei Turner?" mi chiede il professore controllando il registro, quindi sono costretta a dire la verità.

"Ecco sono stata addottata..." sussurro sull'ultima parola per non farmi sentire, sperando che facesse cadere il discorso ma invece no.

"Addottata? Liam non ci hai detto di avere una sorella!!" sghignazza un compagno con il ragazzo, il che sta con le braccia incrociate "Non è mia sorella!" ringhia sotto i denti squadrandomi male.

Sentendo a quelle parole, mi fa capire che prova imbarazzo e vergogna di me, come se gli rovinassi la sua reputazione.

Lo guardo con nessuna emozione in viso, neutra come una bambola porcellana.

Mi siedo e i sussurri si fanno sempre più sentire finché il prof li richiama "Silenzio!" per tutta l'ora ha spiegato le equazioni, ho preso gli appunti ugualmente anche se li so già, all'orfanotrofio ce l'avevano spiegato.

Suona la campanella della fine ora ed usciamo dalla classe salutando il prof.
Liam con passi giganti mi sorpassa ignorandomi del tutto, due sconosciuti proprio.

Qualcuno mi tira per il braccio, ed è la ragazza rossa che mi sorride radiosa come stamattina "Pranziamo insieme?" mi chiede gentilmente.

Non la conosco bene ma non per essere scortese, accetto e ho una fame tremenda che potrei mangiare persino il mio banco.

Raggiungiamo la mensa attraversando la porta gigantesca e piena di studenti, prendiamo i vassoi bianchi posti alla nostra destra su un tavolino e ci mettiamo in fila "Allora Nicole, esattamente tu da dove vieni?" mi fa una domanda la riccia prendendo un mestolo riempiendo il suo piatto.

"Da Burford " rispondo afferrando l'ultimo pane rimasto "Ahh è vicino!" esclama guardandomi negli occhi e si gira per chiedere alla donna una porzione di insalata verde.

Ero pronta ad infilare la forchetta nella mia cotoletta finché mi ferma dicendo una cosa disgustosa "Attenta se trovi qualche unghia della Jordan." si riferisce alla cuoca che ci aveva dato i piatti.

I FRATELLI TURNERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora