6. È UN PO' SBADATA

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La mattina mi sono svegliata presto, di solito ero abituata dal grido del gallo ma questa volta è diverso.

Il materasso è un sogno, sembra di essere caduta sopra su una nuvola soffice e sono sprofondata dentro.

Mi stropiccio gli occhi anche se volevo tornare a dormire, mi do uno schiaffo piccolo per svegliarmi. Mi annuso sotto le ascelle per capire la mia condizione come sta, puzzo leggermente.

Così mi avvio verso il bagno ma che non so dove sia. Raggiungo la cucina e trovo Mason a mangiarsi un toast con marmellata e burro d'arachidi.

"Buongiorno" mi saluta con un cenno della testa e io lo ricambio "Buo-ongiorno Mason." sbadiglio tra una parola all'altra.

"Dormito bene? " mi chiede sorseggiando dal suo bicchiere il succo di frutta "Bene dai." afferro un toast dal piattino e me lo spalmo con la cioccolata chiamata nutella.

Addento e fisso il vuoto senza dire nulla.
La gatta, ovvero Lady, si avvicina a me facendo le fusa sulla mia gamba e si appoggia sul mio piede sinistro, mentre la guardo male.

"Le stai simpatica, quando trova dei sconosciuti li graffia subito." arriccia il naso e posa il bicchiere sul lavandino.

"Buono a sapere." mi giro verso di lui e picchietto le dita sul mio bicchiere
"Em, Mason, mi puoi dire dov'è il bagno?" gli chiedo gentilmente.

"Vai in fondo a tutto e vedrai che c'è una porta." me lo dice per poi andare via.
Per fortuna Lady si sposta dal mio piede che si è addormentato, benee!

Così lo agito un po' per risvegliarlo e vado in bagno. Appena trovo la porta, la apro un po' e mi trovo un ragazzo mezzo nudo dentro.

Emetto un urlo e la chiudo velocemente e sono diventata tutta rossa in viso dall'imbarazzo per la figura che stavo facendo, intanto il tizio dentro mi urla
"Cazzo! Nessuno in questa casa conosce la parola bussare?" urla frustato mentre esce dal bagno con un asciugamano intorno alla vita.

"Scusa non era mia intenzione!" avrei dovuto dire così, invece dico "Scusa! Come potevo sapere che eri dentro trovandoti nudo!"

"Beh, se volevi entrare, mi avrebbe fatto piacere." mi fa un sorrisetto malizioso.
Ha i capelli bagnati che gli finiscono in faccia coprendo i suoi occhi azzurri, le gocce d'acqua scendono dal suo corpo sottile, magro.

Pensa di essere figo questo tizio.
Ok lo è, ma chi si crede di essere?
Robert Pattinson sceso in terra?

"Levati dalle palle che devo fare la doccia." lo spintono e mi chiudo la porta dietro ma lo chiamo "Aspe, mi ripeti il tuo nome?"

"Perché?" mi guarda storto
"Rispondi e basta."
"Alex."

"Ok Alec, la prossima volta che fai la doccia, faccio una prenotazione per chiedere l'accesso."

"Mi chiamo Alex-" mi chiudo dentro senza farlo continuare a parlare. Circa una mezz'oretta finisco di fare la doccia e mi metto l'accappatoio, ora mi sento fresca come un cetriolo.

Una volta vestita cammino per il corridoio quando incontro Bethany
"Ehi Nicole, stavo pensando che ne dici se oggi facciamo un po' di shopping? Giusto per fare compere per la scuola."
annuisco senza trasmettere nessun interesse "Va bene.. verrà anche Alex con noi, ha detto che aveva bisogno di comprare alcune cose." sbuffa e poi va nella sua stanza.

Alzo gli occhi all'insù, proprio lui deve venire? Spero che non mi romperà per tutto il tempo.

***

Siamo usciti da casa alle 11:15 a.m. e abbiamo preso la macchina per raggiungere Westfield London, il centro commerciale più grande di Londra.

Una volta arrivati, è talmente enorme che appena entrati mi sono persa cinque volte "Per favore Nicole, non perderti." dice Beth tenendomi per il polso per non perdermi come se fossi una bimba di cinque anni.

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