Capitolo 4

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Cercava di correre ma la gonna, che le arrivava alle caviglie, le impediva di fare movimenti fluidi.

Arrancarono fino al bosco e continuarono ancora per mezzora. Solo quando si trovarono in prossimità del lago si fermarono qualche minuto. Alexi vide che oltre a sua madre e sua sorella, c'era anche Tina con loro.

- Mamma ferma, non posso correre così nel bosco! Dove stiamo andando? Ci prenderanno, nessuno potrà proteggerci ormai!

Daphne tirò fuori un coltello dalla borsa. Ignorando lo sguardo stupito delle figlie, tagliò di netto la sua gonna sopra al ginocchio, scoprendo gli spessi stivaletti di pelle nera che arrivavano sopra il collo del piede, poi fece lo stesso con quelle delle figlie e di Tina. Le ragazze arrossirono: non erano mai uscite di casa con le gambe scoperte, sarebbe stato assolutamente disdicevole.

- Sopporterete il freddo per un po' - disse, Poi infilò un braccio in un tronco e ne estrasse quattro zaini. Ne diede uno a testa. Quello che diede a Tina era il più grande.

- Doveva essere per Josh. - si giustificò. - le strade pulite dovrebbero coprire le nostre impronte almeno fino all'inizio del bosco. Questo dovrebbe darci un certo vantaggio. Se siamo fortunate penseranno che ci abbia sbranato un orso o qualche lupo.

- E questo non accadrà invece vero? - le chiede Rose preoccupata.

- Certo che non ci sbraneranno.

- Mamma dove stiamo andando? Perché Tina è con noi? Sua madre sarà preoccupatissima... - Alexi rabbrividì. La giornata era andata già abbastanza male senza mettersi a parlare di abbandonare la città per morire sbranati vivi.

- Traditori, Alexi. Quando tuo fratello ha aggredito la guardia ha fatto di tutti noi dei traditori. Quando la madre di Tina ha aggredito il cercatore sul palco, ha fatto di sua figlia una traditrice. Restare significa essere giustiziati. Da adesso siamo dei fuorilegge. Nulla di diverso dai ribelli, se non per il fatto che sono autorizzati a sparare a vista.

Mentre Alexi cercava di digerire quelle parole, Tina ebbe un fremito.

- V-vuole dire che... I miei genitori...

- Sì Tina - Daphne fece un cenno con la testa - i tuoi genitori sono morti. Probabilmente anche Anna è morta e tra poco giustizieranno la sua famiglia e tutti quelli che hanno partecipato alla rivolta. So che è un momento difficile ma dovete essere forti. Ora dobbiamo correre.

Distribuì coltelli a tutte (tranne Rose) e si mise in marcia.

Per fortuna Tina non indossava scarpe con il tacco, così le fu più facile correre in mezzo alla neve e al fango. Coprire le loro impronte sarebbe stato quasi impossibile, per cui per un po' pensarono solo a mettere più strada possibile tra loro e le guardie. Dopo circa sei ore di cammino giunsero davanti ad un lago molto più grande di quello in cui di solito si fermavano a nuotare. Daphne, che sembrava non sentire minimamente il peso della lunga camminata o della sofferenza, andò decisa verso la sponda. Scostò diversi rami da un masso. Le ragazze le diedero una mano come potevano. Una piccola imbarcazione comparve davanti ai loro occhi. Daphne si fece aiutare a tirarla fuori e fece salire tutti a bordo, augurandosi che l'intensa nevicata nascondesse in breve le loro tracce.

- Mamma cos'è questa storia? Gli zaini, la barca... Da quanto tempo sono qui queste cose?

- Non ora Alexi... Non ora...

Fecero a turno per remare. Tina volle essere la prima, in modo da aver qualcosa da fare per distrarsi.

Dopo un po', Alexi aprì il suo zaino. Ci trovò provviste, un sacco a pelo, un cambio di vestiti, una bottiglietta d'acqua, una torcia, una corda, alcuni appunti di suo padre, qualche foto, dei fiammiferi.

Rebel - Il Giorno dei DoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora