Rebel - Il Giorno dei Doni

Capitolo 18

Quando arrivarono, la piazza era gremita. Centinaia, migliaia di persone si affollavano come frenetiche formiche sotto al gigantesco schermo di un proiettore che, da un momento all'altro, si sarebbe acceso buttando nel panico l'intera popolazione.

Alexi era nervosa. Per quanto la loro copertura avesse retto per il momento, i rischi erano troppi. Dovevano cercare di comportarsi normalmente, ascoltare, sconvolgersi, essere impauriti e tornare il più velocemente possibile a casa.

Cercarono di farsi spazio tra la folla, spingendo di qua e strattonando di là. Le corpulente dimensioni di Madelain furono certamente un grande aiuto. Quando finalmente lo schermo iniziò la proiezione, si fermarono. Il volto di un uomo, la barba lunga e il viso contrito, sovrastò come un mostro terrificante tutto la platea.

"Cittadini! Un triste giorno è questo per il nostro glorioso Paese. Siamo infatti venuti a conoscenza dell'esistenza di un pericolosissimo gruppo terrorista che minaccia la pace e la prosperità delle vostre case. Questi uomini, pericolosi criminali addestrati appositamente per distruggere la vostra felicità e farvi del male, sono stati individuati. Il loro covo è ormai sotto il controllo del Governo e i loro capi sono in stato di arresto, in attesa di essere processati e giudicati a fine anno, come consuetudine del nostro democratico Paese, innocenti o colpevoli."

La voce risuonava metallica, profonda, roca. La gente cominciò ad innervosirsi.

"Una piccola parte di Ribelli è però sfuggita alla cattura, essendo assente al momento dell'attacco. Il Governo ci informa che si tratta della componente meno importante e pericolosa dell'organizzazione, ma, parlando di criminali, non si darà pace fino a quando non avrà reso nuovamente le vostre delle strade sicure in cui camminare!"

Ovazioni giunsero un po' da tutte le parti. Gli occhi severi e attenti dei cercatori scrutavano i volti, dunque Alexi si finse spaventata stringendosi ad Ileene.

"Per questo motivo, chiediamo piena collaborazione ai nostri devoti cittadini, in modo tale da permetterci di catturare questi criminali e tenere al sicuro ognuno di voi. Per l'intera giornata di oggi sarà applicato un coprifuoco e nessuno potrà uscire di casa senza apposita autorizzazione. Per la giornata di domani sarà concesso di uscire ad un solo membro per ogni famiglia, in modo tale che sia possibile svolgere le attività fondamentali, dalle sette del mattino a mezzogiorno. Chiunque sia trovato fuori casa senza autorizzazione, verrà arrestato, accusato di tradimento ed interrogato fino a quando sarà ritenuto necessario. In base agli sviluppi, verrete informati dai Cercatori della vostra città sulle direttive che saranno in vigore da dopodomani."

I mormorii diventarono timide proteste. Giorni di lavoro in meno equivalevano a pranzi e cene poveri.

"Per facilitare il lavoro del nostro Governo, divulgheremo ora i nomi dei ricercati. Chiunque venga in contatto con uno di essi, o sospetti di averne incontrato uno, dovrà immediatamente rivolgersi ai Cercatori. Chiunque manchi di tale attenzione, verrà arrestato e accusato di tradimento. E' assolutamente proibito instaurare qualsiasi tipo di rapporto con i fuggitivi. Se qualcuno verrà scoperto ad aiutarli, proteggerli, nasconderli o fraternizzare con loro, verrà arrestato e accusato di tradimento. "

L'uomo pronunciò con fare teatrale le ultime parole. Alexi deglutì a fatica, stringendo forte la mano di Kyle. Guardò le persone che stavano dando loro protezione e si disse che, se fosse successo loro qualcosa, non se lo sarebbe mai e poi mai potuto perdonare. Le venne un brivido quando il volto pronunciò il suo nome, che risuonò nella piazza per quella che le parve un'eternità. Tra i ricercati non vennero indicati nè Ileene, nè Rose, nè Giò. Era felice che nessuno avesse notato la mancanza di Ileene e, soprattutto, di sua sorella, ma il fatto che Bart non fosse stato nominato, poteva significare solo una cosa. Alexi pregò che almeno fosse in vita.