Capitolo 17

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- Adesso dove andiamo? - domandò Ileene.

- Per prima cosa dobbiamo toglierci questi vestiti di dosso, se non vogliamo che ci arrestino appena arriva l'alba. Venite, casa mia è poco distante. Troveremo tutto il necessario.

Giunsero in pochi minuti davanti alla struttura decadente che un tempo doveva essere stata una dimora discreta. Alexi ignorò i crampi allo stomaco e si avvicinò alla porta. Era ancora chiusa. Nemmeno i ladri erano interessati a rubare in un posto come quello e la gente del popolo aveva troppo rispetto per avvicinarsi senza permesso. Prese la chiave di scorta da sotto un vaso che conteneva ormai solo ciò che rimaneva di quella che una volta era una piccola pianta graziosa. La porta fece rumore aprendosi, come se l'essere rimasta chiusa tanto a lungo l'avesse già impigrita.

Alexi cercò di trattenere l'emozione trovandosi davanti alla sua cucina. Il piatto della colazione era ancora nel lavello. Era arrabbiata con suo fratello quella mattina e non aveva avuto voglia di lavarlo. Lo farò al ritorno, si era detta. Ma quella mattina più nessuno era rientrato.

Si scrollò di dosso quei pensieri e si fece avanti.

- Seguitemi. Kyle, al primo piano troverai la stanza di Josh. E' quella più grande, accanto alla stanza dove dormivano Rose e mia madre. Prendi i suoi vestiti, dovrebbero essere della tua taglia. Ileene sali con me in soffitta. Lì ci sono i miei vestiti, dovrebbero andarti.

Salirono le scale di legno scricchiolanti fino alla soffitta. Era tutto esattamente come l'aveva lasciato. Aprì il grosso baule accanto al letto e ne estrasse due abiti color corda lunghi quasi fino ai piedi In fondo al baule un unico paio di scarpe giaceva solitario.

- Dovrai usare quelle di mia madre temo.

Si cambiarono velocemente. Alexi sciolse la treccia e raccolse i capelli nello chignon che le era tanto familiare. Ileene provò ad imitarla, ma con scarsi risultati.

- Lascia, ti aiuto io.

Alla fine si guardarono allo specchio. Due perfette popolane. Gli abiti riuscivano anche a coprire discretamente la muscolatura che avrebbe senza alcun dubbio suscitato non poche domande.

Ileene era evidentemente a disagio. Non aveva mai indossato abiti tanto umili e la fecero sentire indifesa.

- Non so se mi abituerò a non usare i pantaloni.

- Guarda il lato positivo: è molto più facile nascondere una pistola sotto la gonna.

- Non avrei mai pensato di dover nascondere un pistola... Mio padre me ne regalò una per il mio ottavo compleanno! Era così contento quel giorno... La porto sempre con me da allora.

- Ottavo?! - Alexi fece una smorfia - Per il mio ottavo compleanno mi avranno regalato un cavallino di legno o dei fiorellini di campo!

Ileene sorrise - Da noi una pistola è il più bel regalo che un genitore potesse fare al figlio. Siamo ribelli!

Alexi prese la sua vecchia borsa, la riempì con alcune delle cose che aveva nello zaino una vecchia foto della sua famiglia che teneva sul comodino. Si legò i porta armi sotto la gonna, nascondendo un paio di pistole, caricatori e alcuni coltelli. Ileene fece lo stesso.

Quando furono pronte raggiunsero Kyle. Vedendolo Alexi rimase senza fiato. Era talmente simile a Josh che per un attimo non lo aveva riconosciuto. Entrarono in camera di sua madre. Ileene prese le scarpe, una borsa da viaggio che riempì con le sue cose e due soprabiti.

Quando ebbero finito, Alexi richiuse a chiave la porta, più per rispetto che per altro, e si allontanò senza più voltarsi in dietro.


Rebel - Il Giorno dei DoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora