Capitolo 20

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- Tu... Cosa?!

- Ragazzi perdonateci un secondo solo, abbiamo bisogno di parlare con nostro figlio. In privato. Ora!

Si allontanarono, chiudendosi la porta della cucina alle spalle. Appena un secondo dopo, iniziarono le urla. In privato mica tanto, si disse Alexi.

- Non puoi prendere e partire alla volta di CrownCity come nulla fosse! Sei forse impazzito? Nessuno ti ha addestrato per fare una cosa del genere, tu non sai combattere, non sei rimasto nascosto in un rifugio anni per arrivare a vivere questo preciso momento! E se dovessero spararti? O rapirti? O metterti in prigione e torturarti!!! Tu sai che queste cose succedono continuamente agli onesti cittadini e alla povera gente, cosa pensi che facciano a chi se ne va in giro con i ribelli? Sei impreparato ed incosciente! Non lascerò mai che tu butti la tua vita. Non hanno bisogno di te, sono forti e preparati...

Madelain sbraitava talmente tanto che Alexi riusciva quasi ad immaginarsela, viola in viso, protesa verso il figlio, le braccia che si agitano in una serie di spasmi incontrollati. Era felice di non trovarsi al posto di Toby.

- Mamma non ho più dieci anni, non puoi ordinarmi di fare o non fare qualcosa! Ho deciso che andrò e non sarai certo tu a fermarmi! Sono cresciuto tra i campi, in mezzo ai Cercatori, in un perenne stato di ansia. Non voglio vivere così tutta la vita! Sono forte e lo sai, posso cavarmela, posso aiutarli a cambiare questo schifo di mondo in cui fingiamo di vivere oggi! Siamo già in prigione, veniamo già torturati ogni santo giorno!

I toni si abbassarono e per alcuni minuti i tre ragazzi riuscirono a cogliere solo brevi frammenti del discorso. Dal canto loro, rimasero immobili, scambiandosi fugaci occhiate.

- Gliel'ho detto che era una pessima idea. Gli ho detto che è troppo pericoloso, che potrebbe morire, ma non mi ha dato ascolto.

- Dunque è di questo che avete discusso nel fienile.

Ileene fece un piccolo cenno di conferma.

Passarono ancora diversi minuti. I toni tornarono ad alzarsi. Ad un certo punto sentirono Toby gridare a squarciagola.

- Perchè? Perchè io la amo e non posso immaginare di passare un solo giorno della mia vita lontano da lei! Meglio morire in quella dannata missione che rimanere qui altri cento anni!

Tornò il silenzio. Ileene aveva la bocca spalancata e sussurrava con un filo di voce tra sè e sè: "Mi ama!".

Madelain riprese il controllo.

- Molto bene, dunque. Mentre finisco di preparare la cena sarà meglio che tu faccia le valigie.

Fu Tom a quel punto a perdere il controllo.

- Sei impazzita anche tu?! Per quale razza di motivo hai cambiato idea adesso?!

- Perchè è quello che hai detto tu alla tua famiglia prima di sposarmi, razza di babbeo!!!

Silenzio di tomba. Pochi istanti dopo, Madelain entrò trotterellando in cucina.

- Kyle, caro, potresti andare di sopra e aiutare il mio Toby a preparare la valigia? Non ho proprio idea di cosa gli serva e non vorrei di certo che dimenticasse qualcosa di fondamentale! Ragazze, intanto, potreste cortesemente dare un'occhiata ai piselli mentre io vado a cercare una cosa? Ci metterò un minuto, promesso.

Alexi e Ileene si misero subito ai fornelli, più che altro per evitare di rimanere imbambolate in mezzo alla cucina senza far nulla insieme a Tom, che però uscì immediatamente dalla stanza.


Dopo una decina di minuti, Madelain tornò canticchiando. aveva un piccolo sacchetto verde con sè.

- Ileene, cara, siediti un momento. Vieni pure anche tu, Alexi. Quei piselli ne avranno ancora per un bel po' prima di essere cotti. Bene, eccoci. C'è una cosa che vi voglio raccontare. Quando avevo diciannove anni, sembra passata un'eternità!, era la semplice figlia di un contadino. Non particolarmente povera, ma di certo non ricca. All'epoca si tenne una grande fiera di animali a CrownTown. Io non ero mai uscita dalla mia città e supplicai mio padre di portarmi con lui quella settimana. Fu in assoluto la più incredibile di tutta la mia vita!

Rebel - Il Giorno dei DoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora