Lo Spirito del Natale Presente -I pessimi e l' idiota

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III

Lo Spirito del Natale Presente

I pessimi e l'idiota

Il problema era che ultimamente avevano incontrato più difficoltà nel trascorrere le notti insieme. Da quando era stato evidente che lui si era ristabilito totalmente dall'attacco delle Eumenidi, l'agevolazione della camera singola col bagno gli era stata tolta, malgrado Draco avesse continuato a lamentare atroci dolori ed incubi insostenibili. Il fatto era che stranamente non gli avevano creduto, e il giovane proprio non si spiegava come la sua condotta passata avesse mai dato modo di dubitare della sua buona fede. Certo, la testimonianza in suo sfavore della sua ragazza, irrimediabilmente affetta da onestà incurabile, non aveva aiutato in alcun modo. Così i loro incontri notturni si erano srotolati tra aule in disuso e stanze dimenticate, i loro sonni si erano appallottolati su tappeti o letti improvvisati con mantelli e cuscini, i loro amplessi si erano consumati per terra, contro le pareti o su vecchi banchi abbandonati. E talvolta avevano persino dovuto desistere ed arrendersi all'impossibilità di reperire un luogo idoneo o alla pericolosità di essere scoperti da Gazza durante la ricerca dello stesso. Ecco, doveva essere stato quello ad averli un po' allontanati. Quello e nient'altro. Non poteva c'entrare il fatto che lui si fosse mostrato così cocciutamente ottuso di fronte all'unica richiesta della Mezzosangue di raggiungere un compromesso col suo mondo di affetti. Non poteva c'entrare il fatto che lui le avesse reso difficile ogni uscita pubblica, ogni occasione comune, ogni motivo di stare insieme, costringendola a scegliere tra lui e loro o a divenire terreno di massacro. Non poteva c'entrare il fatto che lui fosse un idiota.

Un idiota che ora stava aspettando un'altra visita magica, restio a riceverla e desideroso di farlo allo stesso tempo, mosso dalla paura di ciò che avrebbe visto ma anche dal bisogno di trovare una soluzione a quella solitudine che lo stava congelando dentro. Aveva consumato un'altra giornata in quel sonno incantato, e si era risvegliato giusto in tempo per l'incontro stabilito, ma a quanto pareva gli Spiriti non erano molto puntuali...

- O forse tu non sei abbastanza attento.

La voce lo colse ancor più di sorpresa, per il fatto che si stava guardando intorno da un po', ed era certo di non aver visto nulla di insolito. D'altronde, una scopa non era certo una cosa insolita, nella casa di un mago. Ma se avesse guardato con più attenzione, si sarebbe accorto che quella scopa un tantino insolita lo era, anche solo per il volto fumettoso come quello del Pensatoio, che si allargava sulla spazzola sotto al manico.

- Una scopa?

- La Scopa, prego, con articolo determinativo e lettera maiuscola. Alias, lo Spirito del Natale Presente.

- Ma perché...?

- Tutti gli anni la stessa storia - sbuffò l'oggetto animato - Perché sei questo, perché sei quello... Allora, ascoltami bene perché te lo dirò una volta sola. In passato avevamo un unico aspetto, uguale per tutti, maghi e Babbani, ma abbiamo scoperto col tempo che molti faticavano a comprenderlo e ad accettarlo. Da allora, noi Spiriti cambiamo a seconda di chi ci sta davanti.

- E il mio Natale Presente sarebbe ben rappresentato da una Scopa? - domandò perplesso il giovane.

- Certo, dato che a Natale bisognerebbe essere felici e, visto il casino in cui ti sei ficcato, questo è al momento l'unico modo che hai per essere almeno un po' felice.

Comprese immediatamente a cosa si riferiva. Un altro ricordo con lei e di lei. Peter Pan e i suoi amici, i bimbi sperduti, riescono a volare quando pensano a qualcosa di bello e sono felici. Allora è il contrario di ciò che accade a me. Io volo per essere felice. Quella stessa conversazione aveva salvato la sua ragazza dall'attacco delle Eumenidi, rammentandole del loro amore e facendola attingere ai suoi pensieri felici in modo da evocare un Patronus. Un Patronus la cui forma di lontra lui aveva involontariamente riprodotto lanciando lo stesso incantesimo durante una lezione, e rendendo consapevoli al contempo lei e lui stesso di quanto profondi fossero i suoi sentimenti per la Mezzosangue. D'altronde, avrebbe dovuto arrivarci da solo, che sarebbe finita così, perché nella sua vita gli unici momenti lieti li aveva vissuti con lei, le uniche occasioni di serenità le aveva trovate tra le sue braccia, l'unica vera felicità l'aveva incontrata nell'amore per quella Grifondoro testarda e coraggiosa. E ora, se avesse dovuto richiamare un Patronus, a quali pensieri felici si sarebbe aggrappato? Forse solo alle memorie trascorse. Ma esse erano inesorabilmente incupite dal timore che non potessero più ripetersi, e che quell'ultima litigata avesse compromesso per sempre la loro relazione.

Canto di Natale di Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora