Jily AU!
Harry sa cos'è l'immutabilità, ne comprende il significato, e ancor di più è consapevole della portata di questo aggettivo; eppure se c'è una cosa che può ritenersi eterna è proprio l'amore dei suoi genitori.
Harry conoscerà, grazie a un ra...
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i'm dancin' more just a little bit breathin' more just a little bit care a little less just a little bit like life is woo-hoo! i'm makin' more just a little bit spend a little more to get rid of it smile a little more and i'm into it
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Oggi. Giugno 2022.
Harry non aveva idea di quante cose sarebbero cambiate nel corso degli anni, e forse non riusciva nemmeno a immaginarlo, eppure esistevano dei dettagli che erano rimasti immutati sin dal primo istante in cui aveva aperto gli occhi e aveva dato il benvenuto alla vita.
Erano essenzialmente tre le cose di cui era più sicuro, una minuscola manciata di particolari che lo avevano accompagnato lungo il percorso, fino ai suoi tredici anni, fino a quando l'insegnante di inglese aveva chiesto alla classe di scrivere un saggio di almeno quattro colonne circa un tema che non muta.
Aveva posto quella traccia con la stessa delicatezza di un fiore, lasciata aleggiare sulle loro teste, mentre le sopracciglia si aggrottavano e i dubbi cominciavano a emergere.
Harry si era domandato che cosa intendesse con quel tema da sviluppare e, mentre i compagni di classe discutevano durante l'intervallo su cosa avrebbero scritto - c'era chi avrebbe parlato delle discriminazioni, chi della letteratura, chi del dolore, e chi ancora dell'inevitabilità della morte -, a lui vennero in mente le tre cose che in casa Potter non sarebbero mai cambiate.
Avrebbe potuto parlare di Dorian e Talia, ne avrebbe avute di cose da scrivere, erano due elettroni pronti a seguirlo dappertutto. Erano immutabili le espressioni di Dorian e le vendette servite fredde di Talia; oppure i calzini spaiati di uno e i vestiti azzurri delle bambole e le macchinine dell'altra; i biscotti ridotti a pappetta nella tazza di Dorian per la colazione e il latte immacolato di sua sorella che non tollerava le briciole; ancora, le canzoni dei cartoni cantate a squarciagola durante l'ora del bagno, o le gare in giardino nelle pozze di fango dopo la pioggia; gli impermeabili - verde per Harry, blu per Dorian, giallo per Talia - appesi all'attaccapanni all'ingresso tutto l'anno.
Erano mille, forse milioni, i dettagli che avrebbe potuto citare in quel lavoro, eppure sapeva che la McGranitt non avrebbe propriamente apprezzato quella lista di particolari che caratterizzavano la vita dei suoi fratelli.
Allo stesso modo, Harry credeva che nemmeno ammettere che la crostata di nonna Dahlia fosse più buona di quella di nonna Euphemia - e guai se quell'ammissione fosse mai giunta al suo orecchio, avrebbe finito per disconoscerlo e preparare un numero infinito di crostate ai frutti di bosco pur di fargli cambiare idea, le avrebbero mangiate per giorni interi -, o che nonno Richard fosse impedito con le costruzioni, nonostante fosse un architetto, mentre nonno Fleamont era in grado di compiere magie architettoniche con quei quadratini di plastica dura, sebbene gli piacesse più giocare con le componenti chimiche del suo laboratorio.