Waiting for us - Hyunlix

Matrimonio - Parte 1

Felix

"Quindi sei sicuro che per te va bene?" guardo Hyunjin incerto mentre si aggiusta la cravatta per la sua giornata di lavoro intensa, anche se so che in realtà sta solo rimandando il più possibile l'ora dell'incontro.
"Lo giuro, vai tranquillo! Ci vediamo lì. Devo solo finire questa pratica e poi vi raggiungo" mi rassicura sorridendomi accompagnandomi alla mia auto.
"Posso aspettarti, così ci facciamo il viaggio insieme"
"Felix, per favore. Vai, ci vediamo lì"
"Possiamo anche solo andare quando ci sarà la cerimonia, non dobbiamo per forza partecipare ai giorni precedenti" gli propongo per l'ennesima volta mentre mi siedo al lato del guidatore, ma senza chiudere la portiera così nel caso in cui decidesse di acconsentire, scenderei e basta da qui.
"Sono abbastanza sicuro che Bang Chan mi ammazzerebbe, in tal caso. Ora mi fai il piacere di metterti in auto e di andare verso il matrimonio di quei due? Ci vediamo stasera, dai"

Sospiro. È così cocciuto.

"Ti chiamo quando arrivo, okay?"
"Okay, non dimenticartene che poi sto col pensiero che ti sia capitato qualcosa" annuisco, metto in moto ma poi vedo la mano di Hyunjin fermarsi sul finestrino quindi aspetto che parli prima di andarmene.
"Ah, Felix! Grazie per ieri sera"

Annuisco nuovamente, accenno un sorriso e vado via guardandolo sul vialetto diventare sempre più piccino, sempre più lontano. Un peso sullo stomaco che non sapevo di avere si allevia nell'istante esatto in cui esce dal mio campo visivo.
Dannazione, Hyunie... perché deve sempre essere tutto così complicato con te?

-Felix, sei a casa?-

Così c'è scritto nel messaggio che Hyunjin mi ha mandato dieci minuti fa a cui non ho ancora risposto.
Sono pronto? Sto bene? Domani partiamo, lui come sta?
Lo accudisco? Posso farlo? E se mi facessi ancora del male?

Con Woosung è finita.
Anche se forse sarebbe meglio dire che non è mai iniziata.
Un po' mi vergogno.
Sono un uomo adulto, sono innamorato e ho provato a fare chiodo schiaccia chiodo.

Non ha funzionato.

Non ha funzionato soprattutto quando il giorno dopo aver discusso con Lui, ho guardato Woosung e gli ho detto che doveva andarsene, così di punto in bianco.

Non sopportavo la presenza di qualcuno che non fosse Lui, muoversi nella mia cucina, usare il mio divano, dormire nel mio letto.
Se per Woosung è stato inaspettato, non l'ha dato a vedere. Ha preso le sue cose, mi ha ringraziato con un bacio sulla guancia per l'ospitalità di quella singola notte. Mi ha augurato di essere felice, poi è andato via.

Mi ha augurato di essere felice.

In cosa consiste, la mia felicità?

-Sono a casa, sto per ordinare una pizza. Vuoi?-
Sospiro sconfitto, cosa fuggo a fare? Io torno sempre da te.

Non mi risponde , ma suona il campanello.

"Sono qui fuori da dieci minuti, pensavo non ci fossi! Perché è tutto buio?"

Perché volevo evitare di vederti e far finta di non essere in casa, ma il senso di colpa mi ha mangiato vivo.

"Ero in bagno, forse per questo non hai visto la luce accesa. Lo sai che da sulla facciata del retro"

Nessuno dei due osa chiedere all'altro cos'è questa tensione che si respira, palpabile tra noi.
Lui sa che domani vedrà il suo ex, io so che ne uscirà probabilmente male.

Ci sono delle emozioni, dei conti irrisolti. C'è qualcosa che non va anche tra noi due, stiamo solo fingendo che non ci sia.

Quando arriva la pizza continuiamo a mangiare in silenzio, interrotti solo dalla voce di qualche cronista in tv che parla dell'ultima partita del campionato che nessuno di noi ha seguito, ma il silenzio era così assordante che ne io e ne lui riuscivamo a sopportarlo.