2 ᴄɪɢᴀʀᴇᴛᴛᴇ ᴛʜɪᴇғ

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16/09/1985

- Cazzo, cazzo, cazzo. Sono in super mega ritardo. Non mi è suonata la sveglia!

Mi alzai dal letto, presi la maglia rosa con scritta e disegni sulla pace, la infilai all'interno dei primi jeans che ebbi a portata di mano, presi il walkman e il mio pacchetto di sigarette. Scesi in cucina mi tostai tue fette di pane, giusto per mettere qualcosa sotto i denti, e nel frattempo mia madre mi avvisò che Mary era già partita, così tornai in fretta al piano superiore, misi le mie converse nello zaino e ai piedi misi i pattini per arrivare prima a scuola.

In poco tempo, grazie ai pattini, arrivai a scuola. Mi cambiai le scarpe, misi i pattini nell'armadietto e corsi nell'aula di fisica, bussai ed entrai.

- Buongiorno- dissi facendo cenno con la testa e andando verso il mio banco.

Prof: è in ritardo signorina Rossetti- disse con voce severa e ferma.

- Mi scusi prof. non accadrà più- dissi scusandomi e aprendo il libro di fisica.

Prof: non me ne faccio nulla delle sue scuse. È già la terza volta che arriva in ritardo alla mia lezione e la scuola è iniziata da non meno di una settimana... credo che per oggi possa stare fuori dall'aula.

- Cosa? Ma perché?!- chiesi basita e innervosita.

Prof: non faccia storie. Forza, esca.

Sbuffai, presi il mio zaino e uscì dall'aula sbattendo la porta -stronzo- borbottai. Non avevo intenzione di starmene lì in piedi, così decisi di uscire dalla scuola e aspettare lì fuori rilassandomi fumando. Uscii, mi sedetti su una panchina, attivai il walkman con l'album degli AC/DC Fly on the Wall, accesi una sigaretta e mi rilassai cercando di non pensare a quel bastardo del prof. Passarono forse cinque minuti da quando ero seduta lì fuori, quando arrivò un furgoncino a tutta velocità che si fermò nel parcheggio della scuola, e da esso scese un ragazzo alto e snello, capelli lunghi ricci, con frangetta castano scuro, indossava stivaletti neri, maglietta degli Iron Meidan, jeans neri, giacchetto nero. Entrò di corsa dentro scuola, talmente era di fretta che neanche notò la mia presenza; non passò neanche un quarto d'ora, che lo stesso ragazzo uscì da scuola borbottando "pezzo di merda" e se ne tornò al suo furgone, ma non lo mise in moto, rimase lì chi sa a far cosa.

[...]

Stavamo andando in mensa e ebbi la folle idea di fare QUELLA domanda a Chrissy.

- Chrissy, sai se per caso quel posto per responsabile delle attrezzature è ancora libero?

Chrissy: OH MIO DIO ANNE! Vuoi davvero occupare il posto?!- mi chiese euforica alla quale domanda io risposi annuendo -mio dio sono felicissima! Certo che è ancora libero!- mi rispose abbracciandomi, gesto che le risposi con un sorriso timido e imbarazzato. Non era finita nemmeno la giornata che tutta la scuola lo venne a sapere e mi ritrovai mille ragazzi attorno che mi chiedevano di cambiargli o dargli la possibilità di comprare del materiale per i vari club. Data la troppa confusione decisi di appendere, in bacheca, un foglio dove i miei compagni avrebbero potuto scrivere tutto di quello che avevano bisogno, e poi a fine giornata lo avrei preso, letto e ne avrei parlato con il preside. A fine giornata ci furono 2 fogli pieni, e la maggior parte del materiale era per i club, ad esempio nuovi becher per il laboratorio di chimica, nuovi tessuti per il club del teatro, nuovi pennelli per il club di arte e così via dicendo.

Andai a letto pensando se fosse stata la cosa giusta, ma alla fine mi convinsi che fosse giusto così, così non avrei avuto tempo per pensare a papà e al casino che era successo in Italia.

25/09/1985

La scuola è iniziata da ormai due settimane e io, insieme a mia sorella Mary, siamo le due persone più ricercate di tutta la scuola.

𝑷𝒐𝒊𝒔𝒐𝒏//𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆 𝑴𝒖𝒏𝒔𝒐𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora