4 ᴍᴇᴇᴛɪɴɢ

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10/10/1985

- ragazze, ho una buona notizia: abbiamo finalmente raggiunto il Baget per le divise, oggi finita scuola dobbiamo andare in palestra che la sarta che ho contattato, verrà a prendere le misure di ognuno di noi per le nuove divise. Per i pompon e la mascotte ho già ordinato tutto, arriveranno tra qualche giorno insieme alle divise. - dissi quando arrivai al tavolo. Vidi tutte le ragazze felici come non le avevo mai viste, quando a interrompere la loro felicità fu Ashley, come sempre...

Ashley: alleluia, finalmente ce l'hai fatta a raggiungere il tuo obiettivo. - disse più acida di un limone non maturo, ma sta volta mi sarei fatta sentire.

- qualcuno ha chiesto il tuo parere? Se pensi di essere migliore di me, perché non ti sei offerta tu per occupare questo ruolo invece di rimanere lì a non far nulla? - dissi fiera, e come pensavo Ashley rimase in silenzio.

Patrick: brava Anne, così si fa. - disse applaudendo al mio breve, ma forte, discorso.

Chrissy: esatto, Anne ha ragione... lei sta facendo del suo meglio per aiutare NOI e l'intera scuola, quindi se ti credi tanto migliore di lei, perché non fai tu tutto il duro lavoro che sta facendo? - disse guardando Ashley, poi si girò verso di me – hai fatto un ottimo lavoro Anne – disse mettendomi una mano sulla spalla – e se tu avessi bisogno di aiuto, non esitare a chiedermi.

[...]

A fine delle lezioni andammo tutti in palestra, cheerleader, giocatori di basket e tutti gli altri delle altre squadre. La sarta arrivò con un paio di aiutanti, in orario, e prese le misure di tutti.

Sarta: quando mi hai contattata e mi hai spiegato il tutto, decisi di creare già in grandi quantità i tessuti... così noi adesso dovremo solo cucire tutto assieme e in pochi giorni avrete le vostre divise. - poi guardò sull'agenda che aveva in mano e fece qualche calcolo – per il prezzo, i soldi che hai raccolto dovrebbero essere sufficienti, mentre per la consegna sarà tra sei giorni nel pomeriggio.

Dissi alla sarta che per la consegna di consegnare tutto a casa mia, in Fleet Street, numero 36.

Uscì dalla palestra e vidi uscire da scuola anche mia sorella insieme a Sophie, non capendo cosa ci facessero a scuola dopo quasi due ore dalla fine delle lezioni mi avvicinai a loro.

- ohy ciao ragazze, che ci fate ancora qui? Io ho appena finito con la squadra...

Mary: oh ciao Anne, beh noi abbiamo appena finito un progetto per il club di arte. - disse con l'amica che annuiva, e poi se ne andò verso la macchina che l'aspettava nel parcheggio.

- non vi salutate? - dissi abbastanza confusa – bho, andiamo a casa? - le chiesi indicando con la testa la strada, ma da lei non ebbi nessuna risposta, o meglio...

Mary: in verità, volevo parlartene questa mattina, ma come sempre eri in ritardo... dato che io e lei abbiamo le stesse ore e siamo copresidentesse del club di arte, abbiamo deciso che andrò a casa sua dopo la scuola per studiare, fare i compiti e parlare del club.

- ah... potete venire anche a casa, no? - chiesi un po' triste.

Mary: in verità avevamo deciso casa sua perché così non disturbavamo te, e poi casa sua e molto più grande della nostra, avremmo più spazio... - e in quel momento il clacson suonò per chiamare mia sorella – ora devo andare... ci vediamo per cena. - e andò verso la macchina.

- va bene... a dopo – dissi quasi senza voce e mi incamminai verso casa triste.

16/10/1985

Bit bit! Bit bit! Bit bit!

La sveglia suonò, la spensi e mi stropicciai gli occhi sedendomi sul letto... dopo tanto tempo stavo finalmente facendo un bel sogno, era così bello suonare con i KISS, vabbeh alla fine era solo un sogno, ma la cosa peggiore è che vi era anche mio padre, il quale mi manca da morire, e non posso nemmeno chiamarlo...

𝑷𝒐𝒊𝒔𝒐𝒏//𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆 𝑴𝒖𝒏𝒔𝒐𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora