capitolo due | starcourt

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𝘾𝘼𝙋𝙄𝙏𝙊𝙇𝙊 𝘿𝙐𝙀;
𝙨𝙩𝙖𝙧𝙘𝙤𝙪𝙧𝙩.

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  Il centro commerciale Starcourt era stato aperto durante l'assenza mia e di Dustin, quindi era la prima volta che ci mettevo piede; Max, al contrario, ci aveva passato intere giornate a fare shopping con i ragazzi e lo conosceva come le sue tasche. L'unica a non esserci andata era Eleven, che non aveva il permesso perché era troppo affollato. Eleven era telecinetica ed era stata adottata da Jim Hopper, il capo della polizia di Hawkins, che era troppo protettivo con lei e le imponeva limiti continui.

   "Questo posto è enorme!" commentai, facendo un giro su me stessa e guardandomi attorno. Era pieno di negozi di vestiti, di fast food e videogiochi. Fossi stata sola, mi sarei potuta perdere facilmente.

   "Vero?" concordò Max. "Da dove vuoi iniziare?"

   Non riuscii a rispondere, quel posto era davvero mozzafiato, e Max rise.

   "D'accordo, mi sa che dovrò portarti un po' dappertutto. E poi andiamo a mangiarci un gelato."

   "D'accordo."

   Quando eravamo entrate l'enorme orologio con le lancette blu e gialle segnava le 14.47; dopo aver ispezionato ogni negozio presente, compresi la profumeria e la gioielleria, segnava le 19.32. Avevamo comprato braccialetti dell'amicizia con le nostre iniziali, anche uno per Eleven, e tantissimi abiti estivi; erano più i vestiti che avevamo provato che quelli effettivamente comprati, ma ci siamo divertite e abbiamo scattato parecchie foto dal fotografo.

   Verso le 18.00, i nostri stomaci avevano iniziato a brontolare e ci siamo fermate al Burger King a cenare; poi, alle sette e mezza passate, ci siamo incamminate verso la gelateria.

   Un'insegna enorme indicava Scoops Ahoy: Ice Cream Parlor, ma prima che entrassimo Max mi afferrò per il braccio e mi fece voltare verso di lei.

   "Sei pronta?" mi chiese sorridendo.

   Confusa, le domandai: "Pronta per cosa?"

   Invece di darmi una risposta, mi trascinò all'entrata del locale e capii all'istante.

   Dietro al bancone, con addosso una divisa blu da marinaio e un cappello bianco con la scritta "AHOY", Steve Harrington stava allungando un cono gelato alla vaniglia ad Erica, la sorella minore di Lucas.

   "Dimmi che sto sognando" dissi a Max. "Non può essere vero. Steve che spaccia gelati?"

   Lei si mise a ridere, probabilmente per la mia espressione incredula, e annuì.

   "Coraggio, andiamo dal tuo uomo, su" mi incoraggiò, sempre tirandomi per la manica della maglietta, ma io puntai i piedi. Stavo proprio per dirle di no, che non avevo più voglia di gelato, quando una voce maschile, la sua voce, attirò la nostra attenzione.

   "Brielle, sei tornata!" esclamò, poi rivolgendosi a qualcun altro. "Hey Robin, c'è Brielle Henderson!"

   Lanciai un'occhiataccia a Max, che riprese a tirarmi per la manica fino al bancone, l'unica cosa che divideva noi e Steve.

   "Com'è andata la vacanza?" mi chiese, sorridendo.

   "Bene" risposi. "Dustin si è trovato una ragazza."

   "Dustin cosa ha fatto?!" esclamò, sconvolto. "Mi pare di aver sentito 'Dustin' e 'ragazza' nella stessa frase, ma forse mi sbaglio."

   "Non sbagli" sorrisi.

   Steve incrociò le braccia al petto e Robin uscì da dietro la finestra a vetri, alle spalle del ragazzo. Indossava la stessa divisa da marinaio e lo stesso stupido cappello.

   "Ciao Brielle!" mi salutò, contenta. "Steve, ti decidi a servirle o pensi di aspettare che cresca l'erba?"

   "Stavamo cercando di fare conversazione qui, nel caso non te ne fossi accorta" ribattè Steve, ma le diede retta riguardo al servirci.

   "Allora, cosa posso darvi, ragazze? Magari un gelato al..." e qui mi fissò dritto negli occhi. "...bacio?"

   Max si tappò la bocca con le mani per non scoppiare a ridere e io arrossii. Credendo che stesse scherzando, risposi per le rime lanciando una frecciatina alla sua divisa blu e bianca. "No, grazie, magari uno al puffo."

   Questo era troppo per Max, che si appoggiò alla mia spalla ridendo come una pazza; Robin era scomparsa dietro alla finestra da cui era uscita poco prima, ricomparendo con una lavagna e un pennarello nero. Fu il turno di Steve di diventare rosso come un pomodoro; un po' mi dispiaceva, ma faceva così con tutte le ragazze quindi non potevo di certo prenderlo seriamente.

   "Sei a 0 su 6, bello" lo informò Robin, segnando i punti sulla lavagna. Esattamente come pensavo: ci provava con tutte. Sicuramente lavorava lì come scusa per provarci.

   "Sì, so contare, grazie" ribatté lui, scoraggiato.

   "Questo significa che fai schifo" continuò la ragazza, sorridendo.

   "So anche leggere, Robin."

   "E da quando?" chiese lei, sarcastica.

   Steve alzò gli occhi al cielo. "Che cosa vi porto, allora?"

   "Un cono alla menta e uno alla fragola, per favore" rispose Max, sorridendomi.

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angolo autrice 🌻
eccovi il secondo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate!
liz 🫀

ice scream | steve harringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora