capitolo tredici | the shining

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𝘾𝘼𝙋𝙄𝙏𝙊𝙇𝙊 𝙏𝙍𝙀𝘿𝙄𝘾𝙄;
𝙩𝙝𝙚 𝙨𝙝𝙞𝙣𝙞𝙣𝙜.

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   Mi sorpresi quando udii un ticchettio provenire dalla finestra, come se i rami di un albero avessero iniziato a sbatterci contro, ma alla vista di Steve sorrisi e corsi ad aprire.

   "Che ci fai qui?" gli chiesi, senza smettere di sorridere.

   "Credevo ti facesse piacere passare un po' di tempo con me" rispose, scrollando le spalle. "Ma se vuoi che me ne vada..."

   "Non fare l'idiota, entra" ribattei, alzando gli occhi al cielo.

   "Se proprio insisti" commentò, divertito.

   Mi spostai di lato per lasciarlo entrare; fortunatamente non fece molto rumore e sospirai di sollievo. Non chiusi la finestra per lasciar passare un po' di aria e mi misi a gambe incrociate sul letto mentre lui si sedette sul bordo.

   "È stato molto bello quello che hai fatto oggi, allo Scoops Ahoy" si complimentò.

   "Ho fatto solo quello che dovevo" risposi, scrollando le spalle. "Voglio dire, Mike e El sono miei amici, ho solo dato una mano a Mike..."

   "No, no" scosse la testa. "Mi riferivo alla parte in cui quel Wheeler ha urlato 'Hey Harrington' e tutto il resto. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me."

   Mi sentii arrossire. "Be', nessuno mi ha mai fatta sentire speciale come fai tu, quindi dovevo farti capire che anche tu sei speciale per me."

   Steve si avvicinò e mi baciò; lo sentivo sorridere e sorrisi anch'io.

   "Sei bellissima."

   "Gli amici non mentono, Steve" gli ricordai, citando Eleven.

   "Allora smetti di mentire a te stessa" ribatté lui. "Sei bellissima."

   Non sapevo cosa dire, così borbottai un fievole "grazie". Lui ridacchiò e spostò lo sguardo sulla sveglia posta sul comodino per poi alzarsi di scatto.

   "Vieni, è ora."

   Guardai anch'io la sveglia prima di scendere dal letto. "Ora di cosa? Sono quasi le undici!"

   Uscì per primo dalla finestra e mi aiutò come aveva fatto qualche sera prima; questa cosa dello scappare di casa di notte stava quasi diventando un'abitudine.

   "È una sorpresa" mi rispose soltanto. "Voglio farti passare una notte indimenticabile."

   E così fu.

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   "Perché mi hai portato allo Starcourt Mall?" domandai, scendendo dall'auto e raggiungendolo di fronte al cofano. 

   "Perché stanotte è tutto nostro" spiegò semplicemente, passandomi un braccio attorno alle spalle e attirandomi a sé. 

   Mi guidò verso lo Scoops Ahoy, passando di fronte al Burger King e ai negozi di vestiti. Passammo di fronte alla profumeria e mi sembrò quasi di vedere me e Mike Wheeler mentre mi chiedeva se la boccetta di profumo che aveva in mano poteva andare bene come regalo per El, l'eco delle nostre risate che sfumava via; sembrava essere passata un'eternità, eppure era accaduto pochi giorni prima. 

   "Se non sbaglio, a te piaceva il gelato al bacio" sorrise maliziosamente Steve, infilandosi dietro al bancone come se fosse al lavoro. 

   "Non avrebbe lo stesso effetto se non indossi la tua uniforme da marinaio" gli rammentai.

   "Concordo" commentò lui. "Allora ne divideremo uno." 

   "Certo" dissi, andando a sedermi ad un tavolo. Non dovetti aspettare molto perché mi raggiungesse assieme ad una U.S.S. al caramello dall'aspetto delizioso. Si mise accanto a me, perché il divanetto rosso non faceva tutto il giro del tavolo essendo attaccato alla parete. Mentre mangiavamo quella delizia, parlammo del più e del meno e mi sentii così bene, così felice.

   "Brielle, ho riflettuto su quello che mi hai detto mentre ti accompagnavo a casa ieri" disse spostandosi sul divanetto più vicino a me. "Riguardo al fatto che non sai come definirmi." 

   Annuii per fargli capire che avevo capito a che cosa si riferiva, ma non fermai il suo discorso.

   "Mi piacerebbe se mi definissi come il tuo ragazzo, se per te è okay." 

   Stava aspettando che rispondessi, ma non lo feci subito. Prima lo baciai. 

   "Sì, Steve" dissi infine. "Per me è più che okay." 

   "Ottimo" commentò lui, alzandosi e tendendomi la mano. "Perché la notte è ancora lunga e ho ancora qualcosa da fare con la mia ragazza.

   Stringendomi la mano, mi portò nel retro del locale e percorremmo un lungo corridoio grigio in cui non ero mai stata, finché raggiungemmo il tetto dello Starcourt Mall. 

   "Steve?" lo chiamai confusa. 

   "Sediamoci qui" mi ignorò, sedendosi sul bordo del tetto e lo imitai. Le gambe penzolavano proprio sopra alla scritta al neon del centro commerciale. 

   "Lo sai che giorno è oggi?" mi chiese. Cercai di pensarci, ma come ogni estate avevo già perso il conto dei giorni. Era martedì? O forse giovedì? 

   "Il 4 luglio" spiegò lui. 

   "Cosa?!" esclamai. "Ma... oggi c'è la festa! Tutta Hawkins ci va, perché non me l'hai detto?"

   "Perché preferisco vedere i fuochi d'artificio sopra allo Starcourt Mall con te che annoiarmi ad una stupida festa con persone stupide che neanche conosco." 

   Non ebbi il tempo di replicare perché in quell'istante iniziarono i fuochi; sembravano così vicini da lassù ed era come se i botti rimbombassero all'interno del mio corpo. Era magnifico. Né io né Steve aprimmo bocca, ci godemmo il momento insieme fino alla fine; poi, una volta terminati i fuochi, ci alzammo. 

   "C'è ancora una cosa che dobbiamo fare" disse mentre scendevamo di nuovo attraverso quel corridoio grigio. Stavolta mi portò fino alla porta del cinema. All'interno era tutto buio.

   "Abbiamo il permesso di stare qui?" sussurrai, sedendomi vicino a lui su una poltroncina. Fece una smorfia e capii che non me la stava raccontando giusta, ma era stato molto carino ad organizzare tutto questo per me e non dissi nulla a riguardo. 

   "Ma se non c'è nessuno, come facciamo a vedere il film?" chiesi. "E poi, che film vuoi farmi vedere?" 

   "Stai tranquilla, ci sta pensando Robin" mi rassicurò lui. "E ha scelto lei il film, ha detto che è uno dei tuoi preferiti." 

   In quel momento lo schermo si illuminò e, dopo le varie pubblicità, riconobbi subito di che cosa si trattava. 

   "The Shining?!" esclamai, coprendomi la bocca con le mani. "Robin, ti amo." 

   "Ah, ti ringrazio" disse sarcastico, riferendosi al mio commento su Robin. Ridacchiai e appoggiai la testa nell'incavo del suo collo; lui posò la sua sulla mia e avvertii il contatto con i suoi capelli voluminosi. Profumavano di vaniglia. Mi sentii completa.

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angolo autrice 🌻
penultimo capitolo!!

ice scream | steve harringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora