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DUE RAGAZZI MORTI

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Signore e Signori, gente magra e tarchiata,
Vi narrerò una storia che mai vi è stata raccontata;
L'ingresso è libero, perciò pagate all'entrata,
Poi con una sedia prendete posto nella strada lastricata.

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In una luminosa giornata nel bel mezzo della notte,
Due ragazzi morti si svegliaron e presero a fare a botte;
Schiena contro schiena a viso aperto si affrontarono,
Sguainarono le spade e l'un l'altro si spararono.

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Un cieco venne ad assistere al duello,
Un muto lo raggiunse per gridare: “Che bello!”
Un poliziotto sordo udì quegli schiamazzi,
Arrivò di corsa ed uccise i due ragazzi!

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Egli viveva all'angolo, proprio al centro dell'isolato,
In una casa a due piani di un terreno non occupato;
Un uomo senza gambe passò per quella zona malfamata,
Colpendo con un calcio la guardia giurata.

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Questi senza emettere alcun suono una parete sfasciò,
E cadde nel letto secco del fiume, dove subito annegò;
Un lungo carro funebre venne per portarlo via,
Ma egli si mise a correre…e nessuno ancora sa ancora dove sia!

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E io seduto in un angolo del grande tavolo rotondo rimango a guardare,
L'unico testimone che della mia favoletta i fatti può testimoniare;
Ma se ancora tu dubiti che le mie bugie siano vere,
Ti basta chiedere conferma al cieco, anche lui l'ha potuto vedere!

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