Questa one-shot sarà appunto dedicata ad Abigail Blossom & Thomasina Topaz, le antenate di Cheryl & Toni, sono due personaggi che ho amato particolarmente nello show, e la loro storia d'amore è semplicemente qualcosa di stupendo, quindi questo capitolo sarà un omaggio a loro, ma la storia che racconterò sarà leggermente diversa da quella che è stata raccontata in Riverdale, sarà sempre ambientata nel 1892, tempo in cui sono vissute, saranno sempre streghe, ma la loro storia d'amore sarà raccontata in modo diverso, diciamo che sarà molto farina del mio sacco.
-----------------------------------------------------------
Rivervale, 1892Abigail
In questo periodo dell'anno, come tutti gli anni, qui a Rivervale c'è l'annuale festa della città, che si svolgerà nella casa del sindaco, un enorme villa lussuosa, che comprende due piani, addirittura più grande di Thornhill, l'enorme villa che sovrasta la città situata in collina dove abito io, la casa della mia famiglia, i Blossom, da generazioni, ma tornando alla festa, si tratta di un ballo annuale elegante, appositamente riservato ai nobili, alle famiglie più ricche della città, ovviamente io sono sempre inviata, essendo parte di una delle famiglie più potenti da sempre.
Questa sera avverrà l'evento, e come ogni anno detesto andarci, detesto stare in mezzo alla gente, non perché io sia una strega, e non è che odi le persone, solo che preferisco di gran lunga stare a Thornhill, ad insegnare alle mie ragazze le buone maniere, la letteratura e la pittura, leggere un libro seduta accanto al camino, piuttosto che passare una noiosa serata tra persone boriose, fintamente educate, che ostentano la loro ricchezza sentendosi superiori agli altri soltanto per questo motivo, ma purtroppo non ho mai molta scelta, passo già fin troppo tempo in casa, ogni tanto devo per forza farmi vedere in città, soprattutto ad eventi di questo genere.
All'interno del mio armadio decido l'abito che indosserò stasera, un lungo abito rosso ornato di nero, con le spalle leggermente bombate, e con le maniche lunghe, è uno dei miei capi preferiti, fatto questo lascio l'abito sul mio letto ricoperto di lenzuola di seta bianche per poi dirigermi al piano di sotto, in soggiorno accanto al camino con un libro in mano, inizio a leggere in modo da far passare il tempo, visto che oggi non devo fare lezione alle mie ragazze.
Verso le otto di sera mi ritrovo all'ingresso di Thornhill in attesa della mia carrozza, che dovrebbe arrivare tra poco in base a quello che c'era scritto sul mio invito, infatti la vedo arrivare poco dopo, appena si ferma di fronte a me saluto il cocchiere ringraziandolo mentre mi fa salire, una volta all'interno mi siedo voltandomi verso la piccola finestra iniziando a guardare il paesaggio che mi si presenta davanti appena la carrozza parte iniziando a percorrere il vialetto per uscire da Thornhill per poi dirigersi in città.
Il viaggio è abbastanza tranquillo, gli unici suoni udibili sono lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli che battono sulla strada ed il rumore delle ruote di legno che sbattono sul terreno, mi lascio cullare dal suono dei canti dei grilli all'esterno poggiando la testa sulla parte laterale del veicolo, non tanto tempo dopo la carrozza si ferma davanti alla villa in coda dietro a tutte le altre carrozze, arrivata proprio di fronte all'ingresso il cocchiere mi aiuta a scendere, dopo averlo ringraziato nuovamente entro all'interno dell'edificio salutando con educazione con un cenno del capo le due guardie poste ai lati dell'enorme portone prima di dirigermi alla sala al piano terra, dove si sta già svolgendo la festa.
La sala è grandissima, decorata in modo molto elegante, con fiori, striscioni di stoffa e decorazioni varie, al centro c'è una piccola orchestra composta da un pianoforte a coda, un'arpa, un violino ed un violoncello che allietano gli invitati che tutt'intorno chiacchierano tra loro sorseggiando del vino oppure danzando al ritmo delle sinfonie di Beethoven che stanno suonando, ma lì ferma ancora all'ingresso mentre mi guardo intorno, la mia attenzione viene immediatamente catturata da una bellissima donna, in un angolo della sala non molto lontano da qui, che sorseggia con così tanta grazia il suo vino che quasi ne rimango ipnotizzata, indossa un lungo abito marrone scuro a maniche lunghe come il mio, ha la pelle color caramello, gli occhi scuri e lunghi capelli neri riccioli che le scendono lungo le spalle, è semplicemente stupenda, rimango a fissarla probabilmente per minuti interi, non riesco proprio a distogliere lo sguardo da lei, è come se tutto intorno non ci fosse nessuno, nessuna persona oppure rumore, solo lei, è una sensazione che non ho mai provato prima, ma mi sento tremendamente attratta da lei, chissà quale sarà il suo nome, chissà cosa fa nella vita, la mia mente inizia a riempirsi di tante domande su di lei, con risposte che vorrei udire dalla sua voce, che brano di poter sentire, però non ho proprio il coraggio di farlo, non ho proprio il coraggio di avvicinarmi, è come se avessi timore, quindi recuperando un bicchiere di vino preso da uno dei servitori che mi è passato davanti, mi dirigo verso uno dei tanti balconi della tenuta, già stufa di tutte queste persone, senza mai distogliere lo sguardo dalla sua figura, fino a quando non esco all'aria aperta appoggiandomi alla ringhiera fatta di pietra, mentre inizio a sorseggiare il vino, che presto mi porto alle labbra.
Non ho esattamente idea di quanto tempo sia passato da quando sono qui fuori ad ammirare il gigantesco parco che mi ritrovo davanti ed il meraviglioso cielo stellato sopra di me, finché non sento una voce femminile, che non riconosco, alle mie spalle.
X: sono bellissime, non trovi?
Domanda mentre io mi giro per capire chi è il mio interlocutore, ma appena me la ritrovo davanti rimango leggermente a bocca aperta, con il fiato mozzato, il cuore che inizia a martellarmi incessantemente nel petto, perché colei che ho davanti è la stessa donna che mi sono persa ad ammirare quando sono arrivata.
Abigail: che cosa?
Chiedo appena riesco a riavere un minimo di controllo sul mio corpo e sulle mie emozioni.
X: le stelle, il cielo stellato stanotte è più bello del solito, non trovi?
Domanda nuovamente avvicinandosi di qualche passo per poi posizionarsi al mio fianco, poggiando il suo bicchiere mezzo vuoto sul muretto.
Abigail: sì, è davvero bellissimo.
Dico con un po' di esitazione, non riesco a capire perché lei mi faccia questo effetto, ma mi sento come se il cuore potesse uscirmi fuori dal petto da un momento all'altro, per quanto batte forte.
X: allora, se posso chiedere, qual'è il suo nome?
Mi chiede voltandosi a guardarmi con un piccolo sorriso sulle labbra, che trovo subito stupendo.
Abigail: Abigail, Abigail Blossom, ed il tuo qual'è?
Le chiedo estremamente curiosa di scoprirlo.
X: Thomasina Topaz.
Mi risponde con un sorriso che subito ricambio, ora so il suo nome.
Thomasina: allora Abigail, è da quando ti ho vista entrare che desidero chiedertelo, ti andrebbe di ballare?
Aggiunge chiedendomelo con dolcezza, quasi con timidezza, e se non fosse per l'oscurità che ci circonda potrei dire che stia anche arrossendo.
Abigail: vuoi per caso dar vita ad uno scandalo?
Le chiedo guardandola con uno sguardo divertito.
Abigail: perché lo sai che se noi due ci mettessimo a ballare insieme davanti a tutte quelle persone, tutti ci guarderebbero, iniziando a parlottare tra di loro? E noi due potremmo finire in grossi guai?
Aggiungo subito dopo.
Thomasina: oh ma a me non interessa tornare dentro, non voglio ballare in mezzo ad una sala piena di ricchi nobili, altezzosi, con la puzza sotto il naso, io voglio semplicemente ballare con te, proprio qui, sotto questo cielo stellato, non trovi che sia molto più romantico?
Mi chiede senza troppi giri di parole, seriamente, continuando a guardarmi con questo sguardo nel quale inevitabilmente mi perdo, iniziando a sorridere senza neanche rendermene conto facendole un cenno del capo in risposta.
Si avvicina a me lentamente invitandomi a ballare con una mano tesa nella mia direzione, immediatamente la prendo venendo trascinata ancora di più verso di lei, istintivamente poggio una mano sulla sua spalla mentre l'altra rimane intrecciata alla sua, in modo così perfetto che rimango nuovamente senza fiato, nel vedere il contrasto delle nostre pelli che combaciano perfettamente come se fossero due pezzi di un puzzle, nel frattempo lei ha sistemato l'altra sua mano sulla mia vita iniziando a farci girare, seguendo il ritmo della musica che si sente in lontananza, arrivare dall'interno.
Iniziamo a danzare nel bel mezzo del terrazzo, con un leggero venticello che ci scompiglia i capelli, ed il cielo stellato sopra le nostre teste, i nostri sguardi l'uno ancorato all'altro, ci sorridiamo di tanto in tanto senza dire una parola, come se le parole fossero superflue in questo momento, come se le parole potessero rovinare l'atmosfera perfetta che si è creata, oppure semplicemente perché le parole non servono, siamo solamente io e lei, ed ora voglio solo godermi l'attimo, non mi sono mai sentita così bene con nessuno prima d'ora, non mi sono mai sentita così libera, al sicuro, con nessuno, figuriamoci con una persona che conosco da così poco tempo, ma in un certo senso è come se, nonostante tutto, noi due ci conoscessimo da sempre.
Continuiamo a ballare per un tempo che mi sembra infinito, senza preoccuparci del mondo che scorre intorno a noi, come se fossimo in una bolla, dal quale sinceramente non voglio uscire, e da come continua a guardarmi, neanche lei vuole che questo momento finisca.
Thomasina: ti va se ci andiamo a fare una passeggiata nel parco del palazzo? Mi piacerebbe davvero conoscerti Abigail Blossom.
Dice ad un certo punto guardandomi con un sorriso, quel sorriso che già mi fa impazzire, ogni volta che lo fa sento uno sciame di farfalle agitarsi nel mio stomaco.
Abigail: dritta al punto, signorina Topaz, mi piace.
Le dico ridacchiando vedendola arrossire, è semplicemente adorabile.
Abigail: comunque la mia risposta è sì, e poi non voglio proprio tornare dentro, ho sempre odiato quest'evento, ma ciò che più importa è che anch'io voglio conoscerti, voglio conoscere tutto di te, Thomasina Topaz.
Le confesso guardandola dritta negli occhi.
Thomasina: allora andiamo.
Dice facendo intrecciare le nostre dita, trascinandomi con lei iniziando a correre per i corridoi del palazzo, verso un'uscita secondaria senza farci vedere da nessuno, scoppiamo entrambe a ridere nel frattempo, mentre usciamo all'aria aperta subito dopo.
Ci ritroviamo di fronte un enorme giardino, immerso completamente nella natura, pieno di sentieri circondati da viali alberati oppure da piccole siepi, al centro una monumentale fontana che con il suo delicato sgorgare dell'acqua ti fa rilassare mettendo in pace tutti i sensi, mentre la luna piena nel cielo che illumina tutto con la sua fioca luce ricopre ogni cosa rendendo l'atmosfera magica e romantica allo stesso tempo.
Iniziamo a camminare ancora mano nella mano, come se fosse qualcosa di così naturale e giusto, camminiamo in silenzio per un po', gli unici rumori sono lo sgorgare dell'acqua ed i canti degli insetti notturni, come grilli e cicale, di tanto in tanto ci guardiamo con un sorriso timido stampato sul viso, per poi girarci dalla parte opposta arrossendo, fino a quando non riprendiamo a parlare.
Thomasina: allora Abigail, sei nata e cresciuta qui a Rivervale?
Mi chiede curiosa guardandomi.
Abigail: sì, nata e cresciuta qui.
Le rispondo ricambiando il suo sguardo.
Thomasina: cosa ti piace fare durante la giornata?
Continua a chiedermi curiosa ed estremamente interessata.
Abigail: amo leggere vicino al camino, con il suono del fuoco che scoppietta, mi piace dipingere, ed insegnare alle mie ragazze tutto ciò che so.
Rispondo semplicemente.
Thomasina: oh quindi sei un insegnante?
Mi chiede continuando a guardarmi.
Abigail: si, diciamo di si, tengo le lezioni nella mia tenuta, insegno alle giovani donne le buone maniere, a dipingere, la letteratura.
Dico sorridendo, orgogliosa di ciò che faccio.
Abigail: amo passare le giornate nella mia tenuta, invece detesto uscire per recarmi in città.
Aggiungo parlando a ruota libera, mi sento come se a lei potessi dire tutto, qualunque cosa, forse perché con lei mi sento al sicuro.
Thomasina: questo perché sei una strega?
Mi chiede diretta, sconvolgendomi leggermente, non me lo aspettavo proprio, ho sempre cercato di tenere nascosta questa parte di me quando sono costretta ad uscire in città, perché so che alle persone non piace la diversità, la diversità fa paura, spaventa e se qualcuno dovesse mai venirne a conoscenza sarei subito condannata a morte.
Abigail: io...non...cioè...come lo hai capito?
Chiedo balbettando ancora sconvolta che lei lo abbia capito così in fretta.
Thomasina: semplice, l'ho percepito, anch'io sono una strega.
Dice con disinvoltura guardandomi, avrei dovuto accorgemene anch'io, ma forse ero troppo concentrata su di lei, sul godermi ogni attimo in sua presenza per rendermi conto dell'ovvietà di questa cosa.
Abigail: ma non sei di Rivervale, vero?
Le chiedo dopo essermi ripresa, rendendomi conto di non averla mai vista prima negli anni scorsi a quest'evento, che si tiene ogni anno lo stesso giorno.
Thomasina: no, in realtà vengo da Greendale.
Rivela semplicemente.
Abigail: capito, e come mai questa sera hai deciso di venire a Rivervale? Non ti ho mai vista qui prima d'ora.
Chiedo mentre continuiamo a camminare con le mani intrecciate.
Thomasina: volevo cambiare aria per una volta, e sono davvero felice di averlo fatto, perché sennò non avrei mai potuto incontrare la donna più bella su cui abbia mai posato gli occhi.
Confessa sinceramente guardandomi negli occhi, facendomi arrossire all'instante.
Abigail: anch'io sono felice che tu sia qui.
Confesso senza alcuna paura guardandola mentre lei mi sorride, rimaniamo ad osservarci per non so quanto tempo, l'una persa all'interno degli occhi dell'altra e senza neanche accorgercene entrambe ci avviciniamo lentamente, alternando lo sguardo tra gli occhi e le labbra, ora posso sentire il suo fiato che mi solletica la pelle del viso ed il suo profumo inebriarmi, ma nel esatto momento in cui le nostre labbra si stanno per toccare, ci separiamo bruscamente sentendo dei forti rumori provenire in lontananza, notiamo subito tutti gli ospiti che erano alla festa poco fa uscire dalla tenuta dirigendosi alle proprie carrozze già pronte per partire, il tempo è passato così in fretta e non ce ne siamo nemmeno rese conto, tanto eravamo prese l'una dall'altra.
Thomasina: mi sa che è arrivato il momento di andare.
Dice tristemente facendo intrecciare le nostre dita.
Abigail: lo penso anch'io.
Dico con il suo stesso tono, non voglio andarmene, non voglio tornare a Thornhill, mi piacerebbe passare tutta la notte con lei, ma so che non è possibile.
Quindi mano nella mano ci incamminiamo verso l'ingresso, dove ora per fortuna non c'è nessuno, raggiungendo le nostre carrozze, le uniche rimaste con i cocchieri che ci stavano aspettando, prima accompagno lei alla sua, ci fermiamo di fronte districando le nostre mani rimanendo a guardarci.
Thomasina: credo che questa sia stata la serata più bella che abbia vissuto da molto tempo.
Confessa con un piccolo sorriso che le si allarga sul viso.
Abigail: mi sento allo stesso modo.
Dico sinceramente, e non sapendo cos'altro fare, o dire, oppure semplicemente perché non voglio lasciarla andare rimango ferma lì a guardarla, poco prima che lei mi si avvicini lasciandomi un delicato bacio sulla guancia facendomi immediatamente arrossire.
Thomasina: spero di poterti rivedere presto, Abigail Blossom.
Dice salendo subito dopo sulla carrozza chiudendo la porticina sorridendomi, in tutto questo rimango imbambolata toccandomi la guancia riuscendo solamente a farle cenno con la mano mentre si allontana lungo il sentiero.
Ancora stordita ed incredula a causa di ciò che è appena successo, mi incammino lentamente verso la mia di carrozza, non poco distante, salendo con l'aiuto del cocchiere e mentre le ruote di legno iniziano a girare scricchiolando dirigendosi verso la mia dimora, nella mia mente inizia subito ad apparire la sua immagine, il suo sorriso, il suono della sua voce, fino a che non arrivo a casa non penso ad altro, spero veramente di poterla rivedere al più presto.
STAI LEGGENDO
Choni × serie tv/One-shot
Short StoryOne-shot con protagoniste le Choni all'interno dei mondi di alcune serie tv che particolarmente amo, ci saranno anche semplici one-shot, sempre con loro due, che scriverò quando avrò idee ed ispirazione