Capitolo 8

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Sudore, sabbia, terra e il sapore ferroso del sangue sulla lingua.
Caitiyn alzò lo sguardo dal terreno dove si trovava stesa, e non riuscì a distinguere nulla davanti a sé.
Il rumore di ferro contro ferro, che trovò immediatamente familiare, la circondava completamente, talmente forte e ravvicinato da darle fastidio.
Si pulí la fronte imperlata di sudore e sporca di quello che credeva sangue col braccio, e finalmente riusciva a distinguere le figure che si muovevano intorno a lei.
Soldati, uomini o donne che fossero, correvano gli uni contro gli altri e.. la vista della bionda si fece nuovamente appannata.
Si rialzó, cercando fra le mani vuote un'arma che non c'era, strabuzzando gli occhi per riacquistare visibilità.
Un'esplosione bluastra davanti a lei la fece ricadere a terra, procurandole l'ennesima botta e confondendo i suoi sensi.
I rumori cessarono all'unisono, e i soldati cessarono di combattere, fissando tutti nello stesso punto.
O meglio, fissarono tutti la stessa persona.
Da dietro le polveri blu reduci dell'esplosione, si fece avanti una figura incappucciata e silenziosa, avvolta da un'aura del medesimo colore dei suoi occhi.
Occhi che spuntavano luminosi dall'ombra del cappuccio.
Occhi blu che trovavano il loro obbiettivo in quelli di Caitiyn.
-Perché giochi a nascondino con me, principessa?

Il rumore freddo e martellante della pioggia sulle finestre rendeva il castello silenzioso.
Ma non rendeva silenziosa la mente della ragazza, che si svegliò di soprassalto, facendo scricchiolare le molle del letto.
Si mise seduta, portando la mano al petto per calmare l'insolito respiro affannoso e riordinare i pensieri.
Perché aveva sognato quelle cose.. di nuovo? Cosa c'entrava una guerra nella sua vita?
chi era quell'uomo che le parlava?
Lo vedeva spesso nei suoi sogni, ed era piuttosto sicura si trattasse di un lui ; aveva pochi indizi, gli occhi e il colore della sua magia, il cappuccio.. ma la voce non se la ricordava mai al risveglio.
Si guardò intorno, prima il solito mobilio della stanza e poi il letto, con le lenzuola bianche in ordine nel lato affianco al suo, e saltelló appena per gustarsi la morbidezza del materasso.
Si alzó con fatica, infilando prima i piedi nelle comode pantofole affianco al comodino e poi stiracchiandosi per riprendere mobilità.
Con la testa che pulsava, si avviò fuori dalla sua stanza a passo lento.
Era sicuramente in ritardo per la colazione, cosa che odiava: amava il pane tostato e la marmellata alla fragola che trovava sulla tavola ogni mattina, ma non era mai riuscita a complimentarsi con la cuoca.
Che cuoca strana, pensò Caitiyn mentre svoltava l'angolo, sempre così indaffarata come se dovesse sfamare un esercito, quando in realtà gli abitanti del castello si possono contare su una mano.
Acheron, Caitiyn, la cuoca stessa, Agnes e.. c'era qualcun altro, ne era sicura, solo che non ricordava chi.
Forse l'uomo dei suoi incubi abitava con loro.
Aveva escluso l'ipotesi che fosse Acheron, anche se ci aveva pensato tante volte.
La magia del corvino non era blu, anzi, si avvicinava tanto ai toni del grigio chiaro, e quasi non si distingueva.
Avrebbe dovuto parlare del sogno con lui : ne sapeva più di lei, e magari aveva un rimedio magico per far smettere la guerra nella sua mente.
Immersa nei suoi pensieri non si accorse del ragazzo tanto pensato, appoggiato al muro del corridoio e con lo sguardo fisso su di lei.
- Buongiorno biondina.
Le parole affilate arrivarono dritte contro Caitiyn, che alzò lo sguardo verso di lui dopo aver preso un infarto.
Acheron aveva addosso la solita camicia nera e i pantaloni dello stesso colore, ma aveva un'aria diversa sul volto.
Sembrava... più rilassato.
Di colpo i ricordi della notte precedente investitorono la ragazza, macchiandole le guance di un rosso brillante.
Il corvino alzò un sopracciglio divertito, domandandosi cosa avesse causato quella reazione, poi si staccò dal muro e la affiancó con un movimento elegante.
- La mia presenza mattutina ti fa questo effetto? La prossima volta manderò Agnes ad avvertiti.
L'ironicità nelle parole del ragazzo giunse come un pugnale del cuore della bionda. non ricordava cosa era successo? perché... perché non ne aveva parlato?
il suo sguardó preoccupato lo colpí, preoccupandolo.
Cosa aveva detto che non andava?
Il rumore della pioggia riempí il silenzio del corridoio.
Allora Acheron strinse Caitiyn a sé, cogliendola impreparata e quasi tremante.
In quell'istante capí.
Le mise una mano dietro la testa, facendola appoggiare sul suo petto.
Tracció un cerchio con le dita fra i suoi capelli, lasciando un segno blu dove toccava.
-Scusa principessa.. non puoi ricordartelo.

// YO baby k
sì sono viva, spero vi piaccia questa parte :P
forse c'è un po' di confusione, ma dovrete aspettare i prossimi capitoli per capire tutto 😔🙏❤️
lasciatemi un commento è una stellina se vi è piaciuto (e se avete qualche opinione) ! grazie <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2022 ⏰

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