Chapter 2: Gorgeous

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You should think about the consequence
of your magnetic field being a little
too strong.

Lunedì ventisette novembre Louis si sentiva piuttosto bene. Stava iniziando la terza settimana di corso, aveva fatto amicizia con alcuni dei suoi compagni, e stava andando bene sia con lo studio della teoria che con la parte pratica. Era contento di essersi iscritto a quel corso, si stava rivelando un'esperienza piacevole, anche se molto impegnativa.

Sorrise a un paio delle ragazze con cui era uscito il sabato precedente (Monica e... Lily? Sì, non era bravo a ricordare i nomi, ma era abbastanza sicuro che lei si chiamasse Lily), andò a sedersi al primo posto libero e si tolse sciarpa e giubbotto, recuperando il quaderno degli appunti e la sua penna dallo zaino. Bob non era ancora arrivato e mancavano dieci minuti all'inizio della lezione, così tirò fuori anche il suo thermos e bevve un po' di caffè in tranquillità.

«Muffin?» chiese una voce alla sua sinistra «Hanno le gocce di cioccolato.»
Louis si girò, trovando Harry lì in piedi, avvolto nel suo lungo cappotto scuro e con i capelli sciolti. Sembrava un po' più stanco e meno allegro del solito, ma Louis evitò di commentare.
«Vuoi fare pace o semplicemente non riesci a vivere se non vai d'accordo con ogni essere umano?» lo provocò invece, sorridendo e spostandosi un po' perché il ragazzo potesse sedersi accanto a lui.

Harry roteò gli occhi e appoggiò il cestino sul banco, accomodandosi sulla sedia libera. «Non mi piacciono i conflitti, okay? Ora mangia il tuo stupido muffin.»
«Okay, okay, non insultare i muffin.» ridacchiò Louis. Prese un dolcetto e rimase sorpreso nello scoprire che sembrava più buono del solito. «Wow, questo è meraviglioso,» mormorò a bocca piena «E ci sta da Dio con il mio caffè, è fantastico.»

«Mh, sono contento che ti piaccia,» borbottò il riccio. Rimase in silenzio per un attimo, mentre Louis continuava a mangiare, e poi «Quindi... sabato sei uscito con Sebastian?» chiese.
Louis agitò allusivamente le sopracciglia. «Sei geloso, piccolo?»
«Non puoi rispondere a una domanda in modo normale?» sbuffò Harry.
«Sì, okay, sono uscito con Sebastian e gli altri,» annuì Louis, prendendo un altro muffin dal cestino e osservando l'espressione un po' abbattuta del riccio «La prossima volta gli chiedo di invitare anche te, okay? Così non fai quella faccia da cucciolo di giraffa triste.»

Invece di ringraziarlo per la sua meravigliosa cortesia, Harry inarcò le sopracciglia con aria stupita. «Ti hanno già chiesto di uscire un'altra volta?» domandò, come se fosse una cosa assurda, e Louis scrollò perplesso le spalle. Harry incrociò le braccia al petto e si infossò contro lo schienale della sedia. «Tu non porti neanche i muffin, e tutti ti chiedono di uscire comunque. A me non lo chiede nessuno.» bofonchiò imbronciato.

«È perché ti sforzi troppo e finisci per sembrare poco genuino. È da quando ti conosco che te lo dico.» disse Louis.
«Intendi: è da quando mi conosci che, invece di farti gli affari tuoi, me lo dici.» lo corresse il ragazzo.
Louis sorrise e annuì. «Esatto, e non mi hai ancora ringraziato.»
Harry espirò una piccola risata, ma sorrise a sua volta sembrando sincero, e a Louis piaceva vederlo così, più autentico e rilassato.

Il riccio si mise comodo e si sfilò il cappotto, sistemandolo sullo schienale della sedia e recuperando un mucchietto di fogli stropicciati dal suo zaino. Li appiattì alla meglio e poi allungò una mano verso Louis per farsi dare una penna.
«Tra le condizioni dei tuoi appunti e il fatto che ti rifiuti di portare una penna, non so davvero come riesci a studiare.» commentò Louis.
«Cos'hanno i miei appunti che non va?» replicò il riccio, osservando i suoi fogli come se non vedesse quanto erano malandati.
Louis alzò gli occhi al cielo ed evitò di insistere. Invece, prese una penna dal suo astuccio e la passò a Harry.

Fu strano il modo in cui sentì brividi correre lungo la sua schiena nell'istante in cui la sua mano sfiorò quella di Harry, come se il contatto avesse prodotto una scintilla o una piccola scossa, ma probabilmente aveva solo accumulato una carica elettrostatica che ora si era scaricata.
I suoi occhi incontrarono per un attimo quelli di Harry, ma li distolse subito e tornò a guardare gli appunti.

To make you drop to your knees || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora