Chapter 5: I Did Something Bad

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If a man talks shit, then I owe him nothing,
I don't regret it one bit, 'cause he had it coming.
They say I did something bad,
Then why's it feel so good?

Lavorare per Niall Horan era come essere un baby-sitter. Solo che al posto di un bambino c'era un ventiquattrenne viziato e infantile, e nessuno sembrava rendersi conto di quanto fosse insensata quella situazione.

Era il ventitré gennaio, Louis aveva finalmente ottenuto la sua licenza da bodyguard e lavorava per Horan da tre settimane, e fino a quel momento aveva accompagnato il cantante a due eventi di beneficienza, tre cene e innumerevoli viaggi avanti e indietro fra casa e studio di registrazione. Se il tutto si fosse limitato ad assumersi i doveri di bodyguard, comunque, Louis non avrebbe avuto di che lamentarsi. Invece, Niall aveva pretese irritanti a qualsiasi ora della giornata e usava le sue guardie del corpo per esaudire ogni suo desiderio. Paul diceva che era meglio assecondarlo, ma al momento era il primo pomeriggio di martedì e Louis stava incorniciando una foto di Madonna perché Niall potesse pregarci davanti, quindi Paul doveva avere torto.

«Ecco qua,» sospirò, entrando nella saletta in cui si trovava Horan e porgendo la cornice al cantante, che era beatamente disteso sul divano mentre Sebastian gli massaggiava la schiena.
Niall prese la fotografia dalle mani di Louis, la studiò per un attimo e poi annuì. «Perfetta. Adesso puoi aiutarmi a decidere dove sta meglio: a destra o a sinistra del mio specchio?» chiese, indicando lo specchio posto davanti al tavolo alla sua destra. Sinceramente, Louis non capiva nemmeno perché a Niall servisse uno specchio in ogni stanza dello studio di registrazione. Quanto era alto il suo livello di egocentrismo?

«Facciamo che decidi da solo, mh?» rispose. Negli ultimi giorni stava provando una nuova tecnica in cui faceva parte delle cose che Niall gli chiedeva, ma non tutte. D'altronde non poteva trascorrere le giornate venendo manovrato come un burattino: doveva insegnare a Niall che c'erano dei limiti, altrimenti sarebbe finito come Harry, che correva in giro tutto il giorno per soddisfare ogni ridicola richiesta e aveva occhiaie così profonde da far paura. Probabilmente non dormiva da due settimane, era sempre sfiancato e con gli occhi lievemente lucidi di chi sbadiglia in continuazione.

«Okay, dopo decido,» sospirò Niall, appoggiando la cornice sul tavolino accanto a sé e richiudendo gli occhi.
Sebastian inarcò le sopracciglia con aria ammirata, e Louis gli sorrise sentendosi piuttosto fiero di sé. Aveva l'impressione che la sua tecnica stesse funzionando e che Niall stesse sviluppando un tenue, quasi invisibile grado di rispetto verso di lui, ma era ancora presto per dirlo.

«Louis, apri la porta della stanza,» mormorò il cantante.
«È già aperta,» gli fece notare il maggiore.
«Oh, okay,» Niall aprì gli occhi per guardare verso il corridoio, poi si sollevò leggermente, batté due volte le mani e «Nora!» chiamò a gran voce.

Louis e Sebastian si scambiarono uno sguardo confuso, voltandosi entrambi verso la porta per capire cosa stesse succedendo. Un attimo dopo, una ragazza sui ventitré o ventiquattro anni entrò nella saletta, spostandosi indietro i lunghi capelli neri mentre si fermava sulla soglia. Doveva essere di origine indiana a giudicare dai suoi tratti e dalla sua pelle un po' scura, il suo fisico era formoso e il suo viso aveva lineamenti dolci, e nel complesso era davvero una ragazza bellissima. Perché avesse accettato di lavorare per Niall era una questione che Louis non comprendeva.

«Niall, cosa ti ho detto riguardo il chiamarmi come se fossi un animale domestico?» fu la prima cosa che disse, l'aria stressata mentre prendeva una penna dal taschino della sua giacca. Aprì l'agenda che aveva in mano e appoggiò il fianco destro allo stipite della porta, in attesa.
Niall si mise seduto, l'espressione afflitta e dispiaciuta per la prima volta da quando Louis lo conosceva. «Che è maleducato e offensivo, scusa. Non lo farò più.»
«Mh, okay,» annuì la ragazza.

To make you drop to your knees || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora