To make you drop to your knees || L.S.

Chapter 14: King Of My Heart

Late in the night, the city's asleep,
Your love is a secret I'm hoping, dreaming, dying to keep.
Change my priorities,
The taste of your lips is my idea of luxury. 

Louis non avrebbe mai pensato di dire una cosa simile in riferimento a una spiaggia mozzafiato, ma dopo sei giorni a Piha Beach era pronto ad andarsene e cambiare posto. Non per la spiaggia, ovviamente, perché quella era incantevole e passarci quasi una settimana era stato come entrare in paradiso, ma perché- beh, gli ultimi cinque giorni erano stati piuttosto difficili da gestire.

Da quando lui e Harry avevano iniziato a baciarsi non avevano più smesso, approfittando di ogni attimo di solitudine per stringersi e scambiarsi baci abbastanza intensi da togliere il respiro. Purtroppo, gli attimi di solitudine non erano semplici da ottenere, e ancora meno semplice era trovare dei posti in cui stare soli, il che aveva causato un accumulo ridicolo di frustrazione per entrambi.

L'albergo era piccolo e affollato, la camera di Louis era sempre condivisa con Luke e quella di Harry sempre condivisa con Sebastian, non potevano allontanarsi perché il loro lavoro era pur sempre quello di proteggere Niall, e non c'erano altre stanze disponibili.

Dal canto suo, Niall non sapeva che avevano usato la sua camera per attività... poco professionali, ma comunque i due ragazzi non avevano avuto la possibilità di tornarci perché il cantante, preoccupato dall'eventualità di subire altri scherzi, si era fatto restituire la chiave extra.

Arrivare a Coromandel Town e poter chiedere a Nora di renderli compagni di stanza permanenti, quindi, era stato fantastico. La ragazza li aveva guardati per un istante con l'espressione di chi vuole dire qualcosa, ma poi si era limitata a scrollare le spalle e appuntarsi la richiesta sulla sua agenda. 
«Siete nel monolocale numero otto, al secondo piano,» aveva detto loro «Chiedete a Paul la chiave, le ha tutte lui.»

Il nuovo albergo era molto diverso da quello che avevano lasciato quella mattina, costituito da due bellissime ville suddivise in piccoli appartamenti indipendenti tra loro. C'erano altri edifici nelle vicinanze, la cittadina si allargava intorno a loro fino al golfo di Hauraki, ma l'atmosfera era calma e serena in un modo che Louis non aveva mai sperimentato prima. Era un altro paradiso, diverso dalle onde impetuose di Piha, immerso nel verde e affacciato su un mare tranquillo e costellato di isolotti.

Louis aveva fatto un po' di foto dall'ampia terrazza dell'appartamento, per mandarle a sua mamma e a Oli, e poi aveva fatto una foto di nascosto anche a Harry, semi-disteso al sole e con il verde delle piante a fargli da sfondo. Quella non l'aveva mandata a sua mamma o a Oli, e... non era nemmeno sicuro del perché l'avesse scattata, ma gli piaceva l'idea di avere un piccolo ricordo di Harry da conservare.

«Chissà quando Liam e Paul si decideranno a dirci qualcosa. Sono passati cinque giorni e ancora non sappiamo di che diavolo stessero parlando...» sbuffò Louis, di fronte al buffet che il personale dell'albergo aveva organizzato per l'arrivo di Niall, al piano terra della villa più grande.

Harry, in piedi al suo fianco e impegnato a mettersi nel piatto una specie di frittata di pesce, annuì con un verso di approvazione. «Probabilmente stanno aspettando che finisca la pausa, come ha detto Paul.»
«Ma io voglio saperlo adesso...» si lagnò il maggiore. Sbuffò indispettito e osservò i cibi davanti a sé, non abbastanza informato sui piatti neozelandesi da sapere cosa prendere. Forse quel pesce dall'aspetto un po' strano con le patatine fritte?

«Ehi, Lou, puoi passarmi una fetta di torta salata?» intervenne in quel momento la voce di Sebastian, alle sue spalle.
Louis sobbalzò leggermente e si voltò a guardarlo, trovandolo proprio dietro di sé in tutta la sua altezza.
Sebastian gli dedicò un sorriso luminoso.
«Certo, ecco qua,» annuì Louis, raccogliendo attentamente una fetta e posandola nel piatto del giovane.