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31 luglio 2022 - Ungheria - 23.45

<Esprimi un desiderio> Guardo Arthur negli occhi, passando poi lo sguardo alla piccola dose di tiramisù che ha in mano, con una candelina accesa su di essa.

Vorrei desiderare di poter rivedere mia mamma, ma sarebbe impossibile.
Vorrei che Charles si riprendesse in mano il campionato e lo vincesse, ma mi rendo conto non poter dipendere da me.
Vorrei essere felice per sempre, ma anche questo non ha un vero fondamento.
Quindi rimango immobile, osservando la candelina consumarsi ogni secondo di più.

<Qualche consiglio?> Chiedo ad Arthur dopo un po', vedendolo sorridere e scuotere la testa.
<Cami, i desideri di compleanno non sono trasferibili lo sai vero?> Ridiamo entrambi <Andiamo, almeno una piccola piccolissima idea?> Insisto, unendo le mani come in segno di preghiera.
Il monegasco si passa la mano libera tra i capelli, pensandoci un po'.
<Se fosse il mio compleanno e se dovessi esprimere io un desiderio, chiederei una cosa specifica. Tipo un momento di pura felicità, oppure che so, una buona pizza margherita> Rido fragorosamente, regalandogli un bel pugno sulla spalla che fa vacillare il tiramisù.
<Non chiederó una pizza Arthur!> Esclamo, chinando la testa all'indietro e guardando il cielo ungherese stellato.

Sorrido alla stella più luminosa di tutte, a mamma, e chiudo gli occhi.

Non so cosa ne sarà della mia vita, ma desidero che tutto quanto vada come deve andare. Desidero che il destino sia vero, che io non possa far niente per sabotarlo.

Spero che in questo destino io possa essere felice, che Charles possa vincere almeno un mondiale e magari anche Arthur.
Spero che lei stia bene lassù e spero di stare altrettanto bene io quaggiù.
Spero che in questo destino io trovi la mia anima gemella e che se dovessi già averla incontrata, io non me la faccia scappare.
Spero che tutto vada come deve andare e spero davvero che questo porti alla nostra felicità. E alla vostra.

Riapro gli occhi e soffio delicatamente sulla candelina ormai quasi consumata, guardando poi negli occhi assonnati del monegasco.
<Allora? Hai desiderato bene si?> Annuisco, immergendo un dito nel tiramisù e leccandolo.
<Arthur è delizioso! Ti prego assaggialo è squisito> Il ragazzo ride, copiando il mio gesto.

Rimaniamo ancora qualche minuto su questo manto erboso, umido a causa della pioggia pomeridiana.
Da questa collina si vede il circuito, ancora acceso perché le scuderie stanno smantellando tutto.

È stato un weekend intenso, sia per Arthur che non ha avuto la gara che voleva, sia per Charles, nuovamente deluso.
Solo poche ora fa su quel circuito si consumava l'ennesima prova sbagliata della stagione, le gomme dure, la pioggia che non arrivava mai, le imprecazioni e la Red Bull che volava.

Eppure ora è tutto così tranquillo, così silenzioso e quieto da essere quasi inquietante.
Torno a voltarmi verso Arthur, trattenendo il respiro.
<Cami sicura che vada tutto bene?>
Per qualche breve istante avevo dimenticato tutto, c'eravamo solo io e Arthur ed era stupendo.

Non sono mai stata troppo brava a mentire, ma come faccio a dirgli che poche ore fa ho baciato suo fratello?

Non sono mai stata troppo brava a mentire, ma come faccio a dirgli che poche ore fa ho baciato suo fratello?

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