capitolo 1- rinchiuso

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Pov:Shuichi

"briin-briin"

La sveglia suonò facendomi bruscamente aprire gli occhi, spinsi nervosamente il pulsante della sveglia per far fermare quell'opprimente rumore, era da una settimana circa che ero rinchiuso nella mia stanza, dopo aver visto con i miei stessi occhi l'esecuzione di kaede, non riuscivo ad uscirvi, era come se qualcosa dentro di me mi bloccasse. Ogni notte prendevo coraggio e impostavo la sveglia per la mattina seguente, ma poi quando il giorno dopo mi svegliavo era come se tutta la forza che avevo provato il giorno prima andasse a disperdersi in un fiume di indolenza.

Mi alzai dal letto pari a zero voglia di vivere, e andai a guardarmi allo specchio, la mia faccia era estremamente assonata, avevo due grandi occhi arrossati con sotto grandi occhiaie, in questi giorni non riuscivo a chiudere occhio, quando ci provavo riuscivo solo ad immaginare l'atroce esecuzione di Kaede, pensare che dovevo osservare quello scenario più e più volte mi faceva venire da vomitare.

Guardai la parte inferiore del mio corpo, ero diventato gracile, sul mio petto si potevano ben intravedere le costole, ero sempre stato un ragazzo abbastanza magro, ma non ero mai arrivato a questo punto. Smisi di guardare il mio laido riflesso e andai a mettermi qualcosa a dosso, mi misi una semplice maglietta bianca con dei pantaloncini color blu scuro, stavo per riandare a buttarmi sul letto quando senti bussare alla porta, feci finta di non esserci ma l'individuo ribussò, così andai ad aprire la porta, era Maki, mi guardò dall'alto al basso con una faccia poco convincente per poi dire.

"non ti presenti da una settimana" disse con tono poco amichevole.

Non sapevo bene cosa rispondergli, così chiesi solo scusa con tono dispiaciuto. Maki continuò a guardarmi senza esporre repliche e poi dopo un paio di secondi disse.

"Devi venire, sono tutti preoccupati per te, inclusa me" disse per poi girare lo sguardo e andarsene, a Maki non veniva molto semplice esprimere il suo affetto per una persona, e questo era nel modo in cui lo faceva, feci un leggero sorriso per poi richiudere la porta alle mie spalle.

Maki aveva ragione, dovevo prima o poi andare, tutti quanti contavano su di me, e non potevo deluderli.

Dopo essermi messo la divisa ufficiale della scuola e preparato come si deve, feci un grande respiro e mi ripetei più e più volte cosa dovevo fare

"andare lì facendo finta che non mi fossi assentato per almeno una settimana, salutare e poi continuare la giornata come ho sempre fatto, facile no?"

Era ovvio che in realtà dentro di me non provavo tutto quella serenità ma dovevo comunque farlo.

Usci dalla stanza a passo lento sperando che non ci fosse nessuno nei dintorni, per fortuna non c'era nessuno, probabilmente saranno già tutti a fare colazione. Mi incamminai verso la sala dove abbiamo sempre mangiato tutti insieme, entrai lentamente senza cecare di attirare l'attenzione di tutti, ma il mio piano fallì quando Kaito mi vide e urlò dalla sorpresa.

" SHUICHI!! " Kaito si alzò dal tavolo e corse verso di me, mi stava per abbracciare quando poi all'improvviso si fermò, fece un'espressione dispiaciuta e mi diede un colpetto sulla spalla per poi farmi un sorriso comprensivo. Come avevo previsto tutti quanti si sono girati, avevano tutti quanti una faccia come se dovessero dirmi qualcosa, ma che in fondo non sapevano per certo cosa, mi sedei al tavolo con gli occhi puntati addosso come delle pistole pronte a premere il grilletto. Iniziammo a mangiare, c'era chi parlava tra di loro e chi congratulava Kirumi per il cibo, io invece cercavo di sorridere alle battute che dicevano ma dentro di me volevo sprofondare, però c'era qualcosa di strano, mi sentivo osservato da qualcuno, alzai lo sguardo incuriosito, era Kokichi, Kokichi Ouma.

Un ragazzo dalla statura minuta con appariscenti capelli color viola che avevano la strana abitudine di arricciolarsi per poi andare in su , due grandi occhi dello stesso colore dei capelli ed un sorriso luminoso, portava una divisa bianca con varie decorazioni di qua e là ed una sciarpa con una fantasia a scacchi bianca e nera. Non stava simpatico quasi a nessuno, probabilmente per il suo continuo mentire agli altri, neanche a me piaceva questo suo modo di fare, il suo continuo mentire non mi faceva capire niente, mi mandava solo in confusione. Feci una faccia dubbiosa domandandogli tramite la espressione cosa volesse, lui mi sorrise per poi dirmi con voce fastidiosa.

"Sai Saihara-chan sei mancato per molto, non pensavo che la morte di Kaede potesse così tanto sconvolgerti!" quelle sue parole mi fece venire una stretta al cuore, non avevo ancora digerito bene l'idea che Kaede non ci sarebbe stata più.

Non dissi niente, non sapevo come rispondergli, abbassai solo sguardo sul mio piatto e continuai a mangiare, mentre la tristezza e la rabbia nei confronti di Kokichi aumentavano.

I'll stay with you || Saiouma story || itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora