Capitolo 5

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Adesso

"Che cazzo?!" Esclama Suna, posando frettolosamente il bicchiere di vino, "Perché cazzo era alla stazione di polizia... aspetta, no, non sono affari miei. Devo andare. Non può vedermi qui." Dice, prendendo Fiamma tra le braccia e cercando la sua giacca in preda al panico.

"Ho appena detto che stanno salendo, sono nell'ascensore!" Sibila Sakusa, "Non puoi uscire di qui senza incontrarli!"

"Allora, prenderò le scale, cazzo, non mi interessa, devo-"

Improvvisamente, vengono interrotti da dei passi rumorosi, un battibeccare sottovoce e il rumore delle chiavi che tintinnano.

"Mettiti dietro il bancone della cucina." Ordina Sakusa, e Suna passa immediatamente alla modalità invisibile mentre trova la sua giacca, la usa per coprire il suo gatto e praticamente vola ad accovacciarsi dietro il bancone di marmo.

Sakusa è veloce quanto lui, prendendo tutto quello che c'era sul tavolino da caffè, rimettendo rapidamente la bottiglia di vino in una credenza e appoggiando i loro due bicchieri quasi vuoti nel lavandino.

Ce la fanno appena in tempo, prima che la porta si apra sbattendo, rivelando un Atsumu stanco morto che porta sulle spalle un Osamu dagli occhi annebbiati.

Sakusa sbatte le palpebre, non sapendo cosa dire a quella vista.

Atsumu sbuffa esausto. "Un po' di aiuto qui, mio ​​caro marito?" Chiede, trascinandosi lentamente nell'appartamento, "Ha vomitato due volte mentre venivamo qui. Una di quelle, nella mia cazzo di macchina."

Sakusa si precipita verso di loro, chiudendo la porta d'ingresso e prendendo una delle braccia di Osamu. "Beh, ad essere sinceri, anche tu l'hai fatto nella sua macchina. Probabilmente più di una volta. In effetti, tre, o sbaglio?"

"Quattro." Brontola Osamu contro la spalla di Atsumu.

"Zitto, mi hai spaventato a morte oggi." Atsumu lo rimprovera, scaricando senza tante cerimonie suo fratello sul divano. "Pensavo di dover andare in prigione per te! Non fare mai più una cosa del genere!"

Sakusa li osserva stanco, tornando lentamente verso la cucina per preparare dell'acqua per il gemello ubriaco e per assicurarsi che Suna e Fiamma se la stessero cavando bene.

"Pff," Osamu sorride compiaciuto, rotolandosi su un fianco sul divano, premendo la faccia contro un cuscino, "Devi ammettere che è stato piuttosto divertente."

"Miao."

Gli occhi di Suna si spalancano, mentre si preme il gatto più vicino al petto, tirando la giacca su entrambi. Sakusa fa una smorfia.

"Che diavolo era quello?" Esclama Atsumu, girando di scatto la testa per guardare Sakusa, "Eri tu?"

"Sembrava... un gatto." Osamu si divincola, le sopracciglia aggrottate. "Sembrava Fiamma. Sto uscendo di testa? Tsumu, dimmi. Sto impazzendo?"

"Io, ehm... sono stato io." Sakusa si sforza di dire, stringendo i pugni lungo i suo fianchi, "Io... volevo solo... provare a farlo."

Atsumu sembra inorridito. "Con che diavolo mi sono sposato?"

Sakusa vuole morire.

Il biondo deve scrollarsi di dosso lo shock e l'orrore, prima di girarsi di nuovo verso suo fratello.

"Ok. Per il mio bene, dimenticherò che è successo. Senti, va bene, ho raccattato materiale per ricattarti per i prossimi cinque anni, ma non è questo il punto." Atsumu sbuffa, sedendosi accanto ai piedi di Osamu. "La cosa sta sfuggendo di mano, Samu. Devi parlarmi, cazzo. Sono appena dovuto venire a prenderti alla stazione di polizia perché ti sei ubriacato e hai detto loro di arrestare Sunarin per averti spezzato il cuore e aver preso il tuo gatto. Qui bisogna intervenire."

Flame || OsasunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora