Proposta

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Penso ad una risposta cortese, o almeno ci tento, poi mi schiarisco la voce un paio di volte prima di rispondere. "Che significa?" esce parecchio rauca, ma il suo sguardo non vacilla neanche quando lo ripeto una seconda volta, un po' più schiarita "Che significa quell'elmetto?

Sebastian sposta lo sguardo su nonna e ricambia il suo sorriso.

"Vedi, tesoro... è da un po' che ci penso. Ne ho parlato con Sebastian e lui si è offerto di insegnarti" nonna parla come se sapessi a cosa si stia riferendo, ma il mio sguardo confuso la sprona a continuare il discorso "Credo ti farebbe bene stare all'aria aperta con qualcuno della tua età e degli splendidi animali". Il succo del discorso inizia a prendere forma e alterno i miei occhi spaventati tra le figure dei due complici davanti a me.

"Io faccio equitazione sin da quando ero bambino..." mi fermo su Sebastian che prende parola "...e i miei cavalli sono mansueti e addestrati, non dovresti preoccuparti di quello" parla con tranquillità, come se avessi già accettato la proposta assurda che hanno tirato fuori dal cilindro. Cerco di controllare il respiro che si fa affannoso e di non badare alla vista che si appanna. "Davvero, starei con te ogni secondo partendo dalle basi fino al galoppo, alla cura del cavallo e delle stalle" stringo le mani insieme tentando di domare il tremore che mi agita. Sul serio pensano di poter prendere decisioni al posto mio?

"Lysandra, non ci sarebbero pericoli o sforzi esag-" scatto in piedi, troppo velocemente per la mia testa che prende a girare, ma resisto e non mi accorgo di piangere mentre pronuncio il "No, grazie" più stizzito e limpido che potesse uscirmi di bocca. Urto la forchetta che precipita sul pavimento, la guardo di sfuggita per poi scappare dalla cucina con lo sguardo puntato a terra.

Accosto il portone mentre sento il gelo entrare nel vestito e arrossarmi il naso. Mi tengo le braccia tremanti e fisso il buio gelido del bosco. Lacrime calde solcano indisturbate le mie tempie mentre le nuvolette generate dal mio fiato corto vengono catturate dalla notte stellata.

Dopo alcuni minuti, sento le sedie della cucina spostarsi e dei passi avvicinarsi ai pressi del portone. Non pulisco il volto marchiato dalle lacrime brinate anche perchè non sento più le mani, nè i piedi.

"Te la manda tua nonna" una coperta mi si posa sulle spalle ossute mentre Sebastian mi supera pronunciando un "Buonanotte" che non avrà mai risposta.


Sono di nuovo su Ester, da quando è abbastanza forte da reggermi cavalco sempre con lei. Karl è anziano ormai e riposare non gli fa di certo male, per quanto comunque mi manchi essendo stato il mio primo compagno di avventure. La mia costituzione robusta mi permette di sopportare ogni sobbalzo, ogni contraccolpo e di manovrare in modo deciso i miei amici quadrupedi. Ho imparato a cavalcare ancora prima di aver messo piede a terra, o almeno è ciò di cui si vantano i miei genitori alle cene con i loro colleghi.

Ormai conosco a menadito ogni sentiero, gli ostacoli li potrei saltare ad occhi chiusi e i cavalli si fidano ciecamente di me. Il rapporto tra cavallo e cavaliere, termine molto più ad effetto di fantino, è fondamentale e sta alla base dell'equitazione in sè e per sè.

Ora siamo in un bosco non lontano da casa di nonna Olive e il vento tra i capelli è fantastico. La natura produce una magnifica colonna sonora che accompagna il galoppo di Ester. Chiudo gli occhi e inspiro l'aria fresca, libera da pensieri e problemi di scuola. Allento la presa sulle redini allargando le braccia presa dall'emozione e baaam, Ester nitrisce per la paura. Succede tutto in un attimo. Spalanco gli occhi mentre lei inchioda e con una mano riesco a recuperare i comandi. Mi tengo forte mentre impenna e si dimena per tornare indietro.

Il cuore batte a mille, forte come quello sparo nel bosco di dieci anni fa. Mi sveglio di soprassalto e fisso l'elmetto nero dall'altra parte della stanza, invisibile nel buio, ma tradito dal riflesso della luna. Stringo Alfred e ripeto a me stessa la stessa bugia di sempre: che non sarei in grado. Non so più andare a cavallo, ho smesso e non saprei ricominciare. La prossima volta restituirò a Sebastian il regalo indesiderato.

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