Capitolo VIII

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Si fa notte. Erano le 21:00 e mancavano soltanto 3 ore al cambio di bioma. Pregavo che una squadra si arrendesse, non volevo che venivano uccisi tutti..sarebbe pura follia morire per un gioco.
-Entriamo in questa grotta in attesa del cambio di bioma.- disse Mara indicando la grotta poco distante da loro.
Passiamo la notte con fuoco,riscaldando la pelle ma non il cuore. Al risveglio sentiamo un caldo afoso. Uno di quelli che non si può sentire in una città, bisogna spostarsi di kilometri in kilometri. Già, il terzo bioma era proprio il deserto.
Il deserto, con tutti i suoi misteri, i suoi intrighi, gli animali che resistono al caldo. Avrei voluto sin da piccolo visitare un deserto, ma non in un arena .
Da lontano si vedono CASTORI e COBRA che ben armati combattevano corpo a corpo. Era una come se stessimo al teatro, noi telespettatori seduti e sul palco gli attori che recitano parti di personaggi famosi.
Ma questa volta la storia eravamo noi, era tutto vero..stavamo vivendo il presente.
-Sarebbe meglio allontanarci, prima che ci vengano incontro- ci disse Giovanni -10 contro 3, non ce la faremo mai.- continuò
Iniziammo a correre come la prima volta,ma ora in modo più moderato..eravamo una vera squadra e mi sentivo al sicuro.
Correndo mi sono venuti in mente tutti i momenti dalla mia iscrizione nella competizione al mio arrivo in questo inferno. Mi è venuto in mente gli altri miei 7 compagni di squadra, che non abbiamo più rivisto. Chissà, magari si erano rifugiati in attesa che qualche squadra si fosse arresa. Dovevamo farlo anche noi? Perché sono venuto qui? Mia sorella è ancora viva? Tutte domande senza risposta.

Mentre correvo e mi facevo altre domande sento delle urla dietro di me.
-Marco aiutaci!-
-Marco dove corri? Vieni qui?! -
Erano i miei amici, sono caduti nelle sabbie mobili.
-Vengo a darvi una mano tenete duro- urlai.
Mi avvicinai a loro e iniziai a tirarli verso di me. Li tirai più che potevo mentre vedevo il mio corpo scendere verso il basso.
Le sabbie mobili mi stavano risucchiando.
Avete presente quando le persone accanto a voi urlano ma voi vi sentite storditi e non ci capite niente? Ecco, io così mi sentivo in quel momento.
Le sabbie mobili mi avevano risucchiato soltanto le gambe, mentre
vedevo la mano di Mara che fuoriusciva dalla sabbia, invece Marco aveva soltanto la testa ancora all'aperto.
D'un tratto un boato.
Un urlo, seguito da tre spari, ho chiuso gli occhi.
La luce si oscurava,il Sole attraversò la Luna, la notte in pieno giorno.
-Vittime, il primo dungeons è finito..congratulazioni ai vincitori. -

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