Capitolo 7

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Rientri in ufficio, da qualche giorno non vedi e non senti la tua padrona. Non ci pensi troppo sei pieno di lavoro e non hai il tempo per pensare ai fatti tuoi. Metti il cellulare nel cassetto e ti dai da fare, stacchi direttamente alle 18. Prendi il cellulare, nessuna chiamata o messaggio dalla tua padrona. Vai a fare la spesa, non hai praticamente nulla da mangiare in casa se non qualche pezzo di formaggio, rientri e mentre sistemi suona il telefono. Rispondi, “alle 21 a casa mia. Ti farò conoscere una persona “ “come desidera mia padrona “. Sono già le 19.30, metti l’acqua per la pasta a bollire e nel frattempo fai una doccia veloce. Ceni, finisci di preparati e alle 20.30 esci di casa. Da casa tua a quella tua padrona ci sono 15 minuti circa in auto, arrivi un po’ in anticipo e aspetti fuori dal portone. Alle 20.55 citofoni ed entri. Fai le due rampe di scale, trovi la porta aperta ed entri. È buio, accendi la luce e davanti a te trovi un ragazzo, di circa trent’anni, sul tavolo della cucina. Ha le gambe spalancate, le cosce sono legate alle braccia, la ball gag in bocca, i testicoli sono stretti da un elastico, morsetti sui capezzoli e un piccolo plug già infilato. Ti ecciti, senti il tuo membro indurirsi, il suo è di marmo, non sai cosa fare, lei è andata in camera e tu muori dalla voglia di succhiarglielo. Dalla stanza accanto senti la tua padrona dare un colpo con il frustino contro qualcosa, inizi a succhiarglielo con gioia. Accarezzi l’asta con la lingua, poi giochi con la punta, fai scendere la saliva e con la lingua giri in tondo, il ragazzo ansima, lo prendi in bocca e inizi a succhiare con vigore, però sai che non devi farlo venire se lei non te lo ordina. Dopo qualche minuto ti fermi e aspetti. “spogliati” ti spogli velocemente e riponi gli indumenti in ordine su una sedia, ti prende per un braccio e ti fa mettere faccia al muro. Lui può vederti, arriva il primo colpo di frustino, sussulti. Brucia, hai il cazzo di marmo, vuoi scopare quel ragazzo. I colpi arrivano uno dopo l’altro , la tua schiena è rossa e brucia, le natiche per ora sono salve. Senti la tua padrona gemere, sei talmente eccitato che non ti sei nemmeno accorto che ti ha fatto spostare e mentre ti frustava si è seduta sul suo viso. Provi una forte gelosia, quello sconosciuto sta leccando la tua padrona. Si accorge che sei infastidito, ti si legge negli occhi e inizia a torcerti con forza i capezzoli, “sfilagli il plug e scopalo”. Esegui un po’ controvoglia, sei durissimo ma la gelosia ti ha fatto passare la voglia di lui. Ti lubrifichi e pian piano lo penetri. Lui geme. Entri e inizi a spingere con forza, lei scende dal suo viso non ancora soddisfatta e va in camera, intanto tu continui a spingere e a godere insieme a lui. Lei torna con una sottile bacchetta di legno, toglie i morsetti dai capezzoli a lui e lo colpisce con quella. Lui urla, gli manca il respiro, la vedi venire verso di te, poi senti un bruciore fortissimo sulle natiche. Non riesci a urlare, non hai fiato, non riesci nemmeno più a spingere. Un colpo sui capezzoli ti convince a riprendere ma è faticoso, fa molto male. La vedi dare un colpo sul ventre a lui, urla. Poi posa la bacchetta e va a prendere lo strap on. Lo lubrifica e si mette dietro di te. “vieni nel suo culo, riempilo puttana “. Tu scopi lui e lei scopa te, con lei dietro che spinge i tuoi colpi sono più forti. Lui geme. Dopo pochi minuti vieni, lo riempi come ti ha chiesto la tua padrona. Lo slegate, lei si siede sul tavolo “puttana tu leccami e tu penetrami con due dita”. Eseguite, ti mancava il suo sapore, è un lago. È talmente eccitata che viene in un paio di minuti. “slegagli le palle, fallo venire nella tua bocca e fallo andare via, poi preparami un bagno caldo”. Dieci minuti dopo sei in bagno con la tua padrona, come sempre la lavi accuratamente e poi la metti a letto.

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