Capitolo 12

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Passi la notte in bianco di nuovo, ti manca la tua padrona tutta per te ma da quando il gruppo si è allargato sei sempre eccitato. Vorresti farti sottomettere da tutti, magari in centro all’ufficio, farti sfondare e bere tutto il loro sperma. Ormai sono le 5 del mattino, ti alzi e fai la doccia. Prepari il caffè ed esci prima del solito. Ti fermi al bar sotto l’ufficio a fare colazione e prendi un cornetto e un caffè per lei. Sei il primo a entrare, o almeno pensi, quando entri nel suo ufficio per lasciarle la colazione la trovi sulla scrivania a fare l’amore con Luca. Quello non è solo sesso, sono pieni di passione, si baciano e si abbracciano, lei gli accarezza la schiena e il petto, lui la tiene stretta per i fianchi poi la fa sdraiare, porta i suoi piedi sulle sue spalle e mentre le massaggia il clitoride spinge sempre più forte. Lei ha un orgasmo violentissimo, lui poi viene sulla sua pancia e la pulisce con delle salviettine. È evidente che stanno facendo finta di non vederti, Luca si abbassa, le bacia il clitoride poi va in bagno. Lei ti guarda, le lasci caffè e cornetto e vai alla tua scrivania. Sei furioso, una vampata di gelosia ti assale, cerchi di lavorare ma non riesci a concentrarti. Vai in bagno a sciacquarti la faccia, Daniel entra poco dopo e si appoggia al tuo sedere, lo senti duro e ti ecciti. Torni alla scrivania, finisci quello che stavi facendo e invii tutto a lei. Dopo mezz’oretta viene da te furiosa “ti sembra il modo di lavorare? Non posso inviare sta roba è tutto sbagliato. Hai lasciato il cervello a casa stamattina? Sei un incapace “. Ti stanno guardando tutti, ti sei eccitato ancora di più, cerchi di rispondere e dire che sistemerai tutto ma qualcuno ti prende per un braccio. È Davide. “alzati” lo guardi, ti alzi e senza capire come ti ritrovi con i jeans abbassati. I tuoi colleghi sono curiosi, tu sei troppo eccitato per capire cosa sta succedendo. Arriva lei, ha in mano un elastico. Abbassi i boxer, ma non ti lega le palle come pensavi, tende l’elastico e le colpisce. Luca e Daniel ti tengono fermo, Davide inizia a frustarti il petto. La camicia allevia leggermente il dolore, fino a che non decidono di aprirla. Il dolore ai testicoli è troppo, non hai la forza né per ribellarti né per capire cosa sta succedendo. Ti mettono seduto, i colpi al petto e all’addome continuano, senti qualcosa colpirti il viso. Ti trovi davanti il cazzo di Daniel, senza esitare e senza fartelo dire inizi a succhiarlo. Ti scopa la bocca, gli accarezzi le palle, geme. Hai voglia di farti sfondare e lei lo sa, fa spostare Daniel e ti fa alzare. “mettiti a 90 sulla scrivania puttana”. Stai ansimando, hai una voglia matta, ti pieghi subito. I tuoi colleghi continuano ad osservarvi, ti sembrano eccitati. Inizia Davide, piano piano entra poi inizia a spingere forte. Capisci che non sarà facile, non ti ha dato il tempo di abituarti e di aprirti per bene, ti fa male. Ad ogni sua spinta ti senti sfondare, ti piace, è doloroso ma non puoi fare a meno di godere. Lei inizia a sculacciarti e a pizzicarti le natiche, poi ti frusta la schiena. Davide esce di fretta, non hai il tempo per lamentarti, te lo mette subito in bocca e viene. Mentre ingoi ti senti penetrare ancora, riconosci le dimensioni di Daniel, entra dando solo un paio di spinte, ti senti lacerare, urli. Luca si mette accanto al tuo viso, “apri la bocca schifosa “, esegui e dopo pochi istanti ti ritrovi a bere la sua urina. Ti senti proprio una schifosa, un inutile puttana. Lei inizia a segarti, vieni in pochissimo tempo. Ha raccolto tutto il tuo sperma in un bicchiere, fa venire lì dentro anche Daniel. Senti il sangue colarti sulle gambe, sei sfondato e felice. Bevi tutto soddisfatto. In cuor tuo speri ti umili ancora davanti a tutti.

La padronaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora