am i allowed to curse on record?

35 6 1
                                        

Okay, siete liberi di venirmi a cercare per ammazzarmi. Questo hiatus è durato ben più di quanto avessi predetto. Non posso giurare che riuscirò a finire la storia, o addirittura la saga, ma per il momento pubblicherò a mano a mano i capitoli già scritti (che sono un po').
Chiedo umilmente perdono.
— knave
P.S. Ho un po' di cose da pubblicare in inglese ma non penso che arriveranno qui, eccetto forse una storia che avevo già pronta da qualcosa come tre anni. Quindi, mi trovate su AO3 con la user aNamelessGhoul!

***

Avengers Compound, Upstate New York

Tony si tolse gli occhiali per massaggiarsi la base del naso. "La quantità di immondizia che sto trovando fra le componenti di Visione è assolutamente allucinante."

Guardai il mio orologio da polso e sgranai gli occhi davanti all'orario; avevamo lavorato tutta la notte. "Credo sia arrivato il momento di andare a letto." sbadigliai.

"Lo sostengo da secoli, ma grazie di averlo proposto tu per una volta!" esclamò, lanciandomi un sorrisetto.

Alzai gli occhi al cielo, sbuffando divertita. "Non intendevo in quel senso."

Stark scrollò le spalle. "Eh. Ci ho provato."

"Come disse un vecchio saggio, tentar non nuoce." ridacchiai.

Eravamo tornati a New York da quasi due settimane e, sempre da quasi due settimane, io e gli altri due cervelloni del gruppo lavoravamo su Visione per provare a riportarlo al suo stato fisico originale, poiché lo SWORD aveva inserito così talmente tante porcherie nel suo sistema che era diventato irriconoscibile dal punto di vista tecnico. Quando avremmo risolto quel problema, saremmo passati alla questione dei ricordi; la Gemma della Mente doveva essere ancora in custodia dello SWORD, quindi dovevamo ancora capire come recuperarla. Non avendo a disposizione una culla di rigenerazione in grado di supportare il Vibranio e le componenti elettroniche, una come quella da cui era nato e di cui mi ero documentata in maniera estensiva, io, Stark e Banner dovevamo fare il lavoro in modalità completamente manuale, ed era estenuante. Anche la scena che ci faceva sobbalzare ogni volta che entravamo nel laboratorio stava iniziando a diventare estenuante: Visione giaceva immobile sul piano da lavoro, gli arti tenuti attaccati al resto del corpo solamente da qualche filo. Il suo tronco era aperto, mettendo in mostra tutti i suoi circuiti e le sue schede, ed eravamo stati costretti anche ad aprire anche la testa.

Tony si allontanò dalla sua postazione e risalì quella dozzina di gradini che permettevano di raggiungere la porzione sopraelevata di laboratorio. "Caffè?" mi domandò, facendo per prendere la caraffa smezzata. E pensare che l'avevamo preparato giusto un paio d'ore prima.

"Non dovremmo lasciarne un po' a Bruce? Il poverino si è preso in carico il turno di giorno tutto da solo," ribattei, pulendomi l'olio dalle mani su un panno che forse una volta era stato bianco.

"Nah, Banner beve solo quella roba vegetale," Stark alzò le spalle. Poi, avvicinò a sé le due tazze che avevamo usato poco prima e vi versò dentro delle quantità generose di caffè.

"Cos'hai contro le tisane?" domandai con una punta di divertimento.

Tony scese le scale e mi porse la tazza. "Sanno di erba e fiori, Zelda — e non di quelli buoni, che si fumano: sanno di erba medica, quella per le mucche," disse, estremamente serio.

Scoppiai a ridere, scuotendo la testa. "Sei tu l'esperto," gli concessi, prima di prendere un sorso di caffè ancora bello caldo. La caffeina non mi faceva molto effetto per via del mio metabolismo accelerato, ma era sempre un piacere poter sorseggiare un po' di buon caffè. Magari migliore di un caffè probabilmente radioattivo, visti gli esperimenti fatti in quel laboratorio, ma il caffè era caffè. Da brava Inglese, tuttavia, non potevo prediligerlo al the.

𝖋𝖆𝖑𝖑𝖊𝖓 𝖈𝖔𝖒𝖗𝖆𝖉𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora