Alla fine da quel letto ci siamo alzati, e alle 3 di pomeriggio ci ritroviamo a pranzare con una pasta al sugo cucinata dallo chef.
"Allora? Com'è, te piace?"
"Tantissimo!" Esclamo sorridente.
Lui posa la forchetta, sistemandosi sulla sedia con la schiena dritta, poi si schiarisce la voce e comincia a parlare.
"Senti... vojo che ne parliamo una vorta sola de sta cosa che te sto pe' dì"
Mette le mani avanti con questa dichiarazione, forse richiede chiarezza e limpidezza nella conversazione che avremo a breve.
"Dimmi tutto" mi faccio seria.
"Io non ho capito bene se tu provi quarcosa pe' me, o se que'o ch'è successo fra ieri e oggi è solo pecché provavi pena pe' me"
Spiega con serietà, e ai miei occhi ormai è solo un cucciolo che si è perso e ripone la sua fiducia in me perché gli faccia ritrovare la sua strada.
"Certo che provo qualcosa per te"
Provo a rassicurarlo tenendogli le mani fra le mie, con scarsi risultati dato che appena provo a farlo lui si scosta e si alza in piedi.
"È che me sembra strano, sai? Prima me dici che sto a dì cazzate e me sbatti 'a porta 'n faccia, poi me baci e dormi co' me" continua.
Il suo tono di voce si sta piano piano trasformando in un misto fra nervoso e arrabbiato, un connubio ben poco amato.
"Perché capisci che a me puzza un pochino sta situazione? Io nun vojo essè usato da nessuno, ma adesso me sembra popo che me stai a usà tu"
Mentre parla io provo più volte a intromettermi nel suo discorso, affranta che pensi ciò di me, ma ogni volta che tento di interromperlo stronca la cosa sul nascere, continuando a spiegare.
"Che poi tu sei appena uscita da 'na relazione, me sembra popo strano che tu non voglia solo dimenticarlo"
Scuoto la testa ripetutamente, per poi alzarmi in piedi e fare il giro del tavolo fino ad arrivare davanti a lui che ora ha smesso di parlare.
"Mi sono accorta di provare qualcosa per te quando mi hai detto tutte quelle cose a Capodanno. Ero soltanto troppo scossa per poter capire che tipo di sentimenti fossero quelli per te. Sai Icaro, mi hai scombussolata moltissimo quella sera nel vicolo. Ti sei comportato come mai avevi fatto, e mi hai spaventata. Però posso giurare di provare qualcosa per te"
Icaro mi guarda per qualche secondo, in silenzio, e poi si china leggermente per darmi un bacio a stampo talmente delicato che quasi non ne sento il tocco.
Dopo essersi staccato mi abbraccia, e io ricambio con necessità.
"Puoi chiamarmi Damiano se vuoi" sussurra sul mio orecchio.
Sgrano gli occhi, stupita, e mi scosto da lui per vederlo meglio.
"Davvero?" Chiedo, piacevolmente sorpresa, sorridendo.
Annuisce abbozzando un timido sorriso, poi rimaniamo per qualche attimo a guardarci.
"Ok... allora, Damiano... oddio, che strano!" Esclamo, coprendomi il viso con le mani.
Lo sento ridere mentre mi sposta le mani per baciarle.
Mi sorride sincero, e poi intreccia le sue dita con le mie guidandomi fino al divano.
"Ma che faccio, ti chiamo col nome intero?" Gli chiedo nel frattempo che si siede.
"La mia famiglia me chiama Dam, o Dem. Scegli tu quello che vuoi"
Mi trascina su di lui, e mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe.
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La Queen e il Duke // Damoria
FanfictionVictoria e Damiano. Damiano e Victoria. La Queen con il suo Duke, come piacciono a noi. I commenti sono ben accetti, vi aspetto tutti nella sezione apposita con le vostre opinioni. ⚠️CONTENENTE SCENE DI: -Violenza -Sesso -Alcool -Droga -Linguaggio i...