5-punizione pt2

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Katsuki si sveglio di soprassalto tutto sudato. aveva sognato ochaco tutta la notte, in modi che solo a ripensarci lo imbarazzavano.
si sentiva in colpa ad avere pensieri così sconci su una ragazza così dolce, di certo passare tutto questo tempo con lei lo aveva influenzato, ma fino a quel punto?
Quella ragazza lo disorientava, al punto da non fargli capire cosa volesse da lei.
Era convinto di voler essere un suo amico, ma dopo i sogni di quella notte poteva affermare con certezza che un contatto più intimo non gli sarebbe dispiaciuto.
scosse la testa come a scacciare quei pensieri sconci, questa situazione lo stava facendo impazzire.

si fece una doccia gelata e scese a fare colazione trovando solo lei, gli altri erano già andati a lezione.
"buongiorno bakugo-kun" lo saluto lei prima di addentare un biscotto
lui le fece un cenno e arrossì abbassando lo sguardo.
I ricordi di quel sogno lo tormentavano e lo imbarazzavano, soprattutto ora in sua presenza.

Ma insomma?sono un uomo no?sará anche normale fare sogni simili su una ragazza con cui passi tutto questo cazzo di tempo insieme!

cercò di consolarsi così ma si sentiva terribilmente in colpa
"ti va di sederti qui?" le chiese lei facendogli spazio.
lui si sedette senza dire una parola e inizió a mangiare.
"sta notte ho fatto un sogno stranissimo!" esordí lei

ma me lo fa apposta?

"ho sognato che andavamo nella stessa agenzia di eroi, e che avevamo formato un duo! forte no?"
"si carino" disse lui cercando di non pensare al suo di sogno.
incrociò le gambe e fece un respiro profondo e una preghiera a mente per far sì che la conversazione fosse terminata lì.

"e tu invece che hai sognato?" chiese sorniona
"niente."
rispose in fretta lui, forse troppo in fretta.
"sei tutto rosso!"
"no."
rispose secco per poi mangiare con foga.

"senti bakugo" si volto a guardarla
"perché deku-kun ti chiama kacchan?" gli chiese per fortuna cambiando discorso
"è un misto tra il mio nome e l'appellativo chan, non so perché lo usi, non siamo mai stati in confidenza veramente, forse solo da bambini." rispose scrollando le spalle
"posso chiamarti così anche io?"
Lui si senti colto alla sprovvista da quella richiesta.
"puoi chiamarmi come vuoi stupida faccia tonda."
non si aspettava una simile richiesta, insomma chissà come sarebbe stato sentirgliel-
"kacchan allora sia!" disse lei ridendo come una bambina.
Non fece in tempo nemmeno a finire di formulare il suo pensiero che lei aveva fatto uscire quel nomignolo dalle sue labbra, e al contrario di deku lo aveva fatto sembrare miele colato.
Sentì un piccolo brivido percorrergli la schiena.
lo aveva sempre odiato detto da quel deku merdoso ma lei era tutta un altra storia e questo lo preoccupava.

"kacchan, perchè con me ti comporti in modo diverso rispetto agli altri?"
ci pensò su, non lo capiva nemmeno lui.
"perché tu per me sei diversa rispetto agli altri." rispose di getto

Uraraka perse un battito.
si voltò a guardarlo ma lui sembrava trovare più interessante il suo piatto.
"non so se sia un male" confesso lui prima di alzarsi e andarsene senza dare spiegazioni.

Ochaco si sentiva confusa, quello che le aveva detto l'aveva fatta sciogliere come un ghiacciolo, ma perché mai doveva essere un male?
E perché si sentiva così con lui?
Che si fosse presa una cotta per lui?
arrossì al solo pensiero e scosse la testa per cacciarlo via.
non poteva piacergli quel presuntuoso, stronzetto, arrogante.

Ma era davvero stronzo?il ragazzo che si comportava così bene con lei?
no non poteva esserlo.
Non lo era.
Lui non era il bakugou che aveva conosciuto fino a poco prima, non era quel ragazzo che insultava i suoi amici.
Glielo aveva dimostrato or'ora con questa frase.
per Lui, lei non era come gli altri.

ci avrebbe parlato dopo pranzo, per ora voleva riflettere mentre finiva la sua colazione e sparecchiava anche per il biondo, che con noncuranza aveva lasciato il vassoio lì.

bakugo nel frattempo in camera sua rimuginava e rimuginava.
ma che cazzo gli stava facendo quella ragazzina?

ogni volta che ci parlava era così carino, gentile, ma chi diavolo era?
di certo non lui.

perchè con lei era così premuroso?
che era attratto da lei ormai era ovvio, c'erano stati due o tre segnali inconfutabili dal suo amico nei pantaloni ma di certo non poteva dire che le piacesse lei come persona.

Anche se non smetteva di pensare a quel bacio che gli aveva rifilato il giorno prima, o a quando aveva detto il suo nome o a quando lo aveva sfidato in modo così impacciato.
Ma cosa voleva?
Era una distrazione.
Una distrazione bella e buona.

Effettivamente non gli avrebbe portato nulla di buono.
Lui stava bene anche prima di pensare a lei.
Si, si esatto e sarebbe stato bene anche senza.

poche ore dopo essere arrivato a quella conclusione senti bussare alla sua porta e sperando fosse la ragazzina si avvicinò alla porta per dirle finalmente che dovevano finirla di passare tempo insieme, che non andava bene per lui e che la sua compagnia lo aveva stancato.
"kacchaaaaan?"
un colpo al cuore.
Lei era lì che lo cercava, come poteva dirle quelle cose ora che lei era sull'uscio della sua porta?

"non ti ho visto a pranzo ti ho portato qualcosa da mangiare, ti piace il cibo piccante no?ho dei noodle piccanti"

Lei era qui che lo cercava con dei fottutissimi noodle piccanti, a preoccuparsi per lui.

si mise le mani in faccia e si risedette sul letto cercando di rinsavire.

"kacchan?va tutto bene?" chiese ancora con voce più flebile e preoccupata
gli si strinse il cuore e non riuscì a non risponderle, per lo meno doveva restare freddo.
"Si, sto bene."
"Non ti vanno neanche un pochinoino i noodle?Se stai male guarda che ti fanno bene eh!!"

cristo santo smettila di essere così carina

lui la voleva, ma non lo accettava.
Non lo avrebbe mai accettato.
O cosí credeva finché non senti da dietro la porta
"ochaco-sun che ci fai lì tutta sola?vieni a pranzo con noi"
era merdeku.
Una rabbia gli ribolli dentro, no, non avrebbe mangiato con loro.
Non avrebbe mangiato con quello lì.
Perché lui lo sapeva, lo sapeva che quel nerd di merda la voleva.
Si alzo di scatto dal letto, dimenticandosi di essere a torso nudo apri la porta e disse
"scusa deku di merda oggi mangia con me."
prese poi per un braccio la ragazza e la spinse delicatamente dentro la stanza, per poi sbattersi la porta alle spalle.

"hey!che ti é preso" disse lei poggiando i vassoi sul tavolino e massaggiandosi il punto in cui le aveva afferrato il braccio.
"scusami, ti ho fatto male?"
"sei preoccupato per caso kacchan?" disse lei ridacchiando di sottecchi.
"beh se ti da fastidio non lo farò più"
"no..non mi da fastidio" gli sorrise lei arrossendo lievemente sulle gote.
lui osservo la scena in silenzio.
Era fottuto ormai.
non poteva tirarsi indietro in alcun modo.
Era pazzo di quella ragazzina che assomigliava a quel gioco per bambini, come si chiamava?kirby ecco.
e ormai se ne sarebbe dovuto fare una fottutissima ragione.

Kacchako~siamo complicatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora