6-lo ammetto.

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Ok, si, era pazzo di lei lo aveva capito.
sono cose che capitano infondo a soli 17 anni no?NO??
si.
Era normale ecco.
era una settimana ormai che passavano molto del loro tempo insieme e diventavano sempre più amici, tra le mille domande degli altri, che venivano prontamente ignorate o ammutolite dopo minacce su minacce da parte di katsuki.
l'unico che poteva osare spingersi oltre era kirishima che ormai sembrava diventato fan ufficiale della coppia e che cercava di aiutare il suo amico nonostante i suoi categorici rifiuti.

"katsuki e ochaco?ma che sono così diversi non potrebbero mai essere amici."
"Guarda che si allenano insieme da più di una settimana ormai." questo era quello che sentiva sempre ochaco quando passava per i corridoi.
Ormai anche lei aveva ammesso di provare qualcosa per il ragazzo, solo a se stessa ovviamente, non sarebbe mai riuscita a dirlo a lui, troppo imbarazzo.
deku cercava sempre di più di stare con lei o di parlarci, e purtroppo o perfortuna lei non aveva mai tempo da dedicargli, bakugo se la portava via ogni volta con una scusa o con un'altra.
non capiva il perchè ma sembrava quasi geloso, certo la gelosia esiste anche in amicizia, ma fino a questo punto?il biondo se la trascinava a destra e a manca pur di schivare izuku.

Era in sala a cenare quando deku le disse "senti ochaco, io devo parlarti seriamente, ci possiamo vedere questa sera?"
ochaco non capiva cosa dovesse dirle di così importante, ma accettó, in fondo erano giorni che provava a dirle qualcosa, sarebbe stato ingiusto da parte sua, si sentiva già in colpa così, ad ignorarlo solo perché ora aveva un nuovo amico..
"certo, allora ci vediamo al salotto del dormitorio, per le 20, ok?"
"va bene" disse solo il ragazzo dei capelli verdi con un cenno del capo.

dopo aver finito di mangiare si diresse in camera per sistemarsi un attimo, togliersi la divisa e mettersi il suo pigiama.
Alla fine erano amici da tanto, di certo non doveva andarci in ghingheri.

una volta nel salotto si mise seduta su una poltroncina ad aspettare il ragazzo dai capelli verdi che l'aveva invitata che quando arrivò sembrava più in imbarazzo che mai.
si sede di fronte a lei e iniziò a parlare
"Senti ochaco, la verità è che è da parecchio tempo che volevo dirtelo..." iniziò.
"beh sai noi ci conosciamo dall'inizio dell'anno e siamo sempre stati ottimi amici, e poi tu sei sempre stata così gentile con me, e sei sempre così gentile con tutti e non capisco mai nulla.." il ragazzo parlava così velocemente che la ragazza non capiva quasi nulla del suo discorso
"beh tutto questo per dirti che insomma, penso di avere una cotta per te ecco, e ora che ti vedo sempre con bakugo credo di averlo realizzato.."

"oh.." le dispiaceva che il suo migliore amico le stesse confessando queste cose, proprio ora che stava iniziando a provare qualcosa per kacchan.
"mi spiace deku è solo che io non.."
"È per bakugo, vero?"
gli chiese lui abbassando lo sguardo

lei arrossì e non riuscì a negare.
"beh io e lui.. ecco noi.."non riuscì a finire la frase, troppo in imbarazzo.

"Ochaco in ogni caso io ti voglio bene e non credo dovresti frequentarlo.
Lui non è tipo per te lui è-"

Dei suoni assordanti come lo scoppiettio dei fuochi di artificio interruppero il discorso di deku, si girarono di scatto e videro il biondo con i pugni serrati venir fuori da dietro una colonna.

"io sono cosa dekumerda?" gli chiese.
Era arrabbiatissimo, ochaco glielo leggeva negli occhi, era ovvio non gli andasse giù che la gente sparlasse a sproposito di lui.

gli si piazzò davanti
"calmati sono sicura che non intendeva niente di così grave" lui sembrò calmarsi finché izuku non si alzò a sua volta dicendo "lo sai che lui è aggressivo e violento, come lo è ora, è pericoloso stare con una persona così ochaco." Deku lo indicava mentre guardava ochaco sperando lo ascoltasse.
Aveva paura per lei, e se un giorno colto da uno scatto d'ira le avesse fatto del male?

katsuki non ci vide più.
come si permetteva?non avrebbe mai fatto del male ad ochaco.
Lui non era così.
saltò sopra a deku in un nano secondo.
uraraka a malapena vide la scena.
lo prese per il colletto e lo sollevò da terra.
"Non permetterti mai più deku di merda"
poi lo rimise giù.
Uraraka era sorpresa, pensava gli avrebbe fatto del male, pensava lo avrebbe fatto saltare in aria o per lo meno dato un pugno.
invece no.
invece aveva mantenuto la mente lucida e si era trattenuto.

si volto a guardarla, lei gli sorrise, per fargli capire che non era arrabbiata, lui le fece capire che sarebbe rimasto se ne avesse avuto bisogno e come se gli avesse letto nel pensiero lei esordi dicendo
"non preoccuparti, ci penso io" sorridendogli rassicurante,
bakugo se ne andò, o almeno così pensarono, era un suo brutto vizio origliare.
fu allora che la sentì.
Ochaco aiutò deku a rimettersi a sedere e poi inaspettatamente, si mise a parlare con una rabbia che non le aveva mai sentito, e una grinta da spaventare un leone.

"Deku sono molto delusa da te non avresti dovuto dire quelle cose!"
la sentiva, aveva le lacrime agli occhi e il magone alla gola, ma non demordeva e continuava a parlare.
"Solo perché sono sensibile non significa che io sia debole!
mi avete rotto le scatole a trattarmi come se fossi una donzella in difficoltà per la miseria!
So difendermi da sola e oltre ciò tu non sai di cosa stai parlando!"

"uraraka non intendevo mi dispiace..."
"NON HO FINITO!
Oltre tutto bakugo è una bellissima persona, e anche se a volte è scontroso lui non mi farebbe mai del male, mi fido ciecamente di lui, al momento molto di più di quanto io mi fidi di te, che dici queste cose di un amico che conosci da praticamente tutta la vita!E CHE CAZZO!"
Bakugo trattenne una risata a quell'ultima frase carica della sua influenza, Uraraka corse via passando per il corridoio dove era nascosto bakugo, non lo vide, troppo presa a correre per non farsi seguire da quella merda di deku.

davvero lei pensava quelle cose su di lui?
si fidava a tal punto?
pensava che lui fosse una bellissima persona?
decise di andare da lei, doveva andare da lei e ringraziarla, doveva starle vicino, doveva sentire la sua voce.
Lei che credeva in lui, lei che non lo vedeva e mai lo avrebbe visto come un villain.
L'unica che non lo considerava un mostro.

andò al suo dormitorio busso piano alla porta e senti una flebile voce singhiozzante chiedere "chi è?"
"sono io ochaco"

era la prima volta che diceva il suo nome, il cuore di lei fece un tuffo.
apri la porta e lo guardò
"non ho bisogno che mi consoli, ce la faccio benissimo da sola!" disse tirando su col naso con sguardo deciso asciugandosi frettolosamente il viso.
"lo so.." disse il biondo per poi abbracciarla, la trattenne in quella morsa stretta mentre lei inizió a sfogarsi, gli tirò pugni e calci mentre singhiozzava cercando di fargli lasciare la presa, ma nulla lo fermo, niente gli avrebbe negato quel calore.

"non ho bisogno di aiuto lasciami, non sono debole come pensate voi!io sono una hero!" continuava a dire piangendo e dimenandosi.
"sono io che ne ho bisogno" sussurro il biondo tra i suoi capelli.

si immobilizzó.. lui..lui aveva bisogno di lei?rimase immobile per qualche secondo, pietrificata.
Poi gli getto le braccia al collo e lo strinse più forte che poté, lui la sollevo lievemente da terra senza lasciare la presa sulla sua vita, come potesse fuggire se avesse allentato la sua morsa.

In quel tempo, ochaco, aveva capito un'altra cosa di bakugo oltre a quelle che aveva urlato a midoriya.
Era estremamente solo, e tutta quell'autostima, quell'ego, quella forza che dimostrava, era solo insicurezza.
Si dimostrava come se fosse il più forte per non far credere a nessuno di essere debole.

quell'abbraccio durò un'infinitá di tempo.
si sentivano bene entrambi.
stretti così:lei col viso sul suo petto, lui col mento appoggiato alla sua testa.

non avevano mai provato cose simili, nessuno dei due sapeva com'era fidarsi così di qualcuno prima di allora.
si capivano e si ascoltavano senza parlare.
Ochaco aveva sciolto il ghiaccio dal cuore di katsuki, anche se ancora non lo sapeva nemmeno lui.

si staccarono dopo un infinita di minuti, katsuki le diede la buonanotte con un bacio sulla fronte e poi tornò nella sua stanza.
dove sperava l'avrebbe sognata ancora, come in quelle ultime notti.

Kacchako~siamo complicatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora