Prologue

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"Buongiorno studenti, io sono l'essere che ha distrutto la Luna e che tra un anno distruggerà la Terra, e da oggi sono anche il vostro professore." sogghigno il polpo.
Gli studenti della 3E si guardavano tra loro, pallidi e in cerca di risposta.
"È uno scherzo spero...?" mormorò Isogai, il capoclasse di quella inutile sezione End.
Un uomo in completo nero e entrò nell'aula.
"Vi posso assicurare che lui è sul serio il mostro che ha distrutto la Luna, ma non vi posso dire i dettagli. In pratica il vostro scopo è quello di ucciderlo entro un anno." queste erano le uniche spiegazioni che furono concesse a quella classe, il resto avrebbero dovuto scoprirlo.

"Bene, iniziamo con l'appello!" dichiarò il polpo, mentre schivava quelle raffiche di proiettili anti creatura tentacolare.
Le armi si scaricarono poco dopo, scoraggiando gli studenti più che mai.
Sul serio aveva schivato ogni singolo proiettile?
Quel mostro giallognolo sembrava una specie di demone oscuro, un portatore dell'apocalisse.
"Bhe, vedo che ci siete tutti tranne un certo Akabane..." mormorò infine quel demone.
Karma... pensò Nagisa.
Era ancora strano realizzare che Karma fosse nella sezione E.
Bhe, il motivo era semplice, intuibile da chiunque.
La colpa era sua.
Per colpa sua Karma aveva perso la memoria di 5 interi mesi, rimanendo anche indietro col programma scolastico.
Guardò Rio, la ragazza a pochi banchi d lui.
A quanto sembrava sia l'azzurro che la bionda avevano sottovalutato il test di fine anno ed erano finiti in quella misera sezione.
Notò poi Sugino, il ragazzo che aveva conosciuto alla festa, a quella maledetta ma allo stesso tempo meravigliosa festa.
Quasi rise al pensiero che fino a qualche mese prima si riteneva inutile.
Ormai l'aveva capito, lui non era inutile, era peggio.
Si ricordò delle parole del padre di Karma.
"Feccia!" l'aveva chiamato.
Guardò lo strano polpo giallo.
Chi dei due era il vero mostro?
Dopotutto cos'era la Luna o la Terra in confronto a Karma?
"Scusi il ritardo." mormorò...
Nagisa abbandonò i pensieri appena sentì quella voce.
Era da tanto, da troppo che non lo vedeva.
"Mi chiamo Karma Akabane" si presentò il rosso "Sono già al corrente della situazione, quindi non serviranno particolari spiegazioni".
Sulla faccia del mostro giallognolo apparve uno strano cerchio verde.
"Bhe, vedo che abbiamo un nuovo studente" disse quest'ultimo per poi stringere la mano al ragazzo.
Fu una cosa istantanea, così veloce che neanche quello strano professore ebbe il tempo di reagire.
Una specie di viscida vernice giallognola si rovesciò sul pavimento.
Uno dei tanti tentacoli del mostro si era disintegrato.
"Bhe, a quanto pare funzionano bene questi coltelli" disse mostrando la sua mano con attaccati piccoli pezzi dell'arma.
Sul volto del rosso si dipinse poi un sorriso sadico.
"Sarai pure un mostro, ma a quanto pare non sei così immortale" sogghignò, dirigendosi nel banco vuoto più vicino.
All'inizio scese un pesante silenzio, ma poi l'aula si riempì degli urli dei ragazzi di quella bizzarra classe.
"Lo uccideremo!" gridò la maggior parte dei compagni all'uniscono.
Anche Nagisa sorrise.
Karma era lì con lui, il suo Karma.
Che cosa stava pensando?
Lui e il rosso ormai non erano niente di più di semplici compagni di classe.
In un certo senso le loro posizioni si erano capovolte.
In quel momento si sentì più che mai simile al ragazzo che aveva di fronte.
Ah, no, Karma non è un mostro, si ricordò, continuando a sorridere.

"Perché continui a seguirmi?" mormorò il rosso continuando a camminare.
"Non ti sto seguendo, la mia casa è da questa parte" spiegò l'azzurro.
Era strano per Nagisa fare la strada col compagno, come ai vecchi tempi, sì, gli ricordava quando lui e Karma tornavano a casa insieme.
Continuarono a camminare in silenzio.
Un silenzio quasi spettrale.
"Tu sei quello dell'ospedale, vero?" mormorò finalmente il rosso.
Nagisa sussultò.
Quello a cui il rosso alludeva era letteralmente il giorno più brutto della vita dell'azzurro, o almeno uno dei più brutti...
Ad ogni modo non avrebbe voluto doverlo ricordare un altra ennesima volta.
"Sì." confessò Shiota.
Karma sospirò.
"Rio mi ha detto che eravamo amici" mormorò poi.
Solo amici... pensò il puffetto.
In un certo senso gli sarebbe piaciuto essere anche soltanto un amico di Akabane.
Quando era fidanzato, anche se non formalmente e molte altre cose, con il rosso erano in un certo senso rimasti sempre degli amici.
Bhe, a volte Karma lo baciava o gli scriveva delle frasi romantiche in chat, ma raramente, e soprattutto lui si era quasi sempre comportato come un semplice amico.
Bhe, dopotutto erano entrambi ancora piccoli, forse era anche normale.
Annuì pensieroso.
"Puffo, secondo te al mostro da fastidio essere definito un polpo?" chiese infine il rosso, parlando di punto in bianco di un argomento totalmente differente.
L'azzurro lo guardò seccato "Io lo conosco da un paio di giorni in più di te, come dovrei fare a saperlo? E poi non chiamarmi puffo, mi chiamo Nagisa!" disse, incrociando le braccia.
Karma si fermò, guardando l'altro con un sorriso di sfida.
"Bhe, tu sembri un bravo osservatore o sbaglio, puffo?".
Nagisa rimase in silenzio per un po'.
Karma aveva sempre saputo troppe cose su di lui.
Era una delle prime volte che si erano visti dopo l'incidente di qualche mese prima, eppure il rosso sembrava sapere già qualcosa su di lui.
'Anche tu sei un bravo osservatore, o almeno credo' pensò l'azzurro, ma decise di non dire niente.
"Non credo che gli dia troppo fastidio." ammise infine Shiota.
Passarono minuti, minuti interminabili.
Quel silenzio si era in qualche modo ricreato, e fu proprio quel silenzio a terminare quella conversazione.
I due arrivarono finalmente all'incrocio e si separarono.
Nagisa guardò il rosso.
Sarebbero davvero tornati anche solo amici?
Sospirò nuovamente prima di dirigersi verso casa.

Allora, mi scuso in anticipo per il ritardo della storia, credevo di farcela in 1 o 2 settimane (perché per scrivere la parte 1 ci avevo messo circa 7-8 giorni) ma non avevo considerato i compiti delle vacanze l'inizio della scuola e tutto il resto.
E niente, scusate per il primo capitolo, dal prossimo si ritorna ai capitoli con più di 1100 parole.
Bho, ciao.
Alla fine ho deciso di fare uscire un capitolo al giorno (con giorno si intende mesi, settimane, anni), anziché direttamente la storia finita.
Scelta presa per ringraziare Lauretta490 che mi ha fatto tornare dopo credo quasi un mese la voglia di scrivere,quindi se vi piace questa storia date almeno un occhiata al profilo di Lauretta490 .
Oggi stavo letteralmente per scrivere una storia "Commento le ship" dove nel primo capitolo avrei detto che avrei smesso di scrivere la seconda parte.
Quindi niente, un altro grazie a Lauretta490.
Ciao.

A fire that does not burn. Pt.2.      -Karmagisa-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora