Lose

60 8 1
                                    

Un rapido movimento.
Neanche il tempo che gli studenti della 3E se ne accorsero e il mostro era già in classe.
Guardava i ragazzi sorridente, o almeno prima di vedere la cattedra.
Una specie di calamaro, o forse un polipo morto giaceva su di essa, con un coltello infilzato al suo interno.
"Oh, scusa, ti avevo confuso con quel coso e l'avevo ucciso" si scusò ironicamente il rosso.
Quest'ultimo sorrideva, il solito sorriso sadico che quasi sempre si presentava sul volto enigmatico del ragazzo.
Nagisa lo guardò perplesso.
In un certo senso era cambiato da prima dell'incidente.
Gli sembrava diverso, non sapeva in che modo eppure gli sembrava che il rosso fosse triste?
No, forse triste era un po' troppo eccessivo.
'O forse no...' pensò l'azzurro.
Probabilmente erano solo sue impressioni, dopotutto non aveva mai davvero capito Karma.
Gli altri compagni erano abbastanza tesi.
Pensavano a cosa sarebbe successo.
Il mostro si sarebbe vendicato?
Dopotutto non c'era un motivo valido per una vendetta o qualcosa del genere, a meno che quel mostro non era sul serio un polpo marino o altro.
Eppure quella creatura non era umana e nessuno poteva sapere com'è ragiona una creatura non umana.
Avrebbe ucciso quello strano ragazzo e magari tutta la classe?
Quelle erano le domande che tormentavano la maggior parte degli studenti.
Il polpo guardava costantemente quel viscido animale morto.
Sembrava non reagire, eppure a un certo punto si decise.

Paura.
Fu questo che provò il rosso quando vide la creatura camminare lentamente verso di lui.
Era abituato a mascherare la paura quindi assunse velocemente il solito sguardo e un abituale tono di beffa.
"Che c'è non vai a fare una tomba al tuo fratellino?" disse più che altro per cercare in qualche modo di rallentare quella creatura.
'Paura...' ripensò.
Anche lui dopotutto era una persona normale.
Era bravo a scuola, nelle risse, negli sport, ma anche lui provava emozioni, anche lui rideva, anche lui si arrabbiava, anche lui aveva paura, anche lui piangeva...
...anche lui amava...??
Si era sempre fatto quella domanda.
Poteva mai uno come lui innamorarsi di qualcuno?
In prima e seconda media era quasi sempre circondato da ragazze, eppure non aveva mai provato niente per nessuna.
Si diceva continuamente che era perché era troppo piccolo per innamorarsi di qualcuno, finché un giorno decise di affrontare la realtà.
Era destinato a stare solo per sempre, questa era la risposta che si era dato.
Si riscosse dai pensieri, non era il momento di distrarsi.
Continuò a guardare negli occhi quel mostro, continuando a sorridere.
Quest'ultimo continuava a sua volta ad avvicinarsi, finché una volta a poco più di un metro dal ragazzo iniziò a sorridere.
"Ottimo approccio, ma la prossima volta porta dei biscotti, sono molto più simile a un biscotto." mormorò infine.
'Sul serio te li vuoi mangiare?', pensò il rosso seccato, ma ancora leggermente intimorito.
"Non ci sarà bisogno di una seconda volta" disse poi, iniziando ad imitare il solito sorriso sadico, cosa che ormai si era abituato a fare.
Estrasse velocemente una pistola verdognola, una di quelle letali contro quell'alieno e premette rapidamente il grilletto.
O almeno quasi.
Quando mosse il dito nelle mani non teneva più niente.
Il polpo era dietro di lui, impegnato a limare e a mettere lo smalto sulle unghie del ragazzo, lasciando quest'ultimo senza parole.
'Non l'ho neanche visto muoversi...', realizzò Karma.
Si guardò le mani, notando subito quello sgargiante smalto giallo e viola tingergli le dita.
In quanto tempo poi?
Eppure non si sarebbe arreso, la battaglia tra i due demoni era appena iniziata.

La lezione continuava normalmente, insomma, tranne per il fatto che ad insegnare era una specie di creatura aliena invincibile.
Nagisa guardava Karma pensieroso.
Quest'ultimo si era da un po' arreso al tentativo di togliersi quello strano smalto, pensando che sarebbe bastato il tempo a farlo andare via, dato che l'acqua da sola aveva fallito.
Era passata più di un ora ma cinque o sei persone continuavano a guardarlo, e neanche a farlo apposta, Rio rideva.
Sinceramente l'azzurro quasi odiava la bionda, dal giorno in cui si erano conosciuti gli era sembrata un orribile amica.
Come si poteva diventare amici di una ragazza che pensa solo a se stessa?
Fece appena in tempo a girarsi verso Karma per vedere il rosso estrarre di nuovo l'arma silenziosamente e sparare.

A fire that does not burn. Pt.2.      -Karmagisa-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora