Sicuri di conoscermi?

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Storia su richiesta da: MariasaraCalzavara19
Nome: Mariasara (?)
Età: 17
Luogo iniziale: Hogwarts
Bollino: ⚪️

Nuovo giorno nuova avventura!
Così iniziavo le mie giornate da piccola, ogni giorno una nuova avventura.
Mi piaceva l'idea del mistero e sopratutto mi piaceva scoprire perché così tanti studenti amavano Hogwarts.
All'età di 11 anni l'ho scoperto e... Non é andata come immaginavo.
Da quel giorno mi sono detta: "non alzare mai le tue aspettative, le delusioni sono dietro l'angolo".

Nessuno mi aveva parlato di quanto le persone possono essere cattive e senza cuore...in verità non sapevo nenache come erano fatte le anime delle persone al di fuori del mio Manor...

Fin da piccola sono stata nascosta a tutti e sono sicura che fino agli undici anni della mia vita nessuno aveva idea che esistessi.
Mia madre, oserei dire, aveva paura di mostrarmi al mondo. Mi ha sempre detto che le persone sono crudeli ma la mia mente scartava le sue parole non volendoci credere.

A 11 anni, dopo tante lamentele, decise di mandarmi a Hogwarts solo a una condizione: non rivelare mai e poi mai il mio cognome, o perlomeno nessuno dei miei due cognomi.

E mi ha spiegato anche il motivo con testuali parole: "ci sono troppe persone false nel mondo e tu sei troppo buona per loro."
E l'uomo che non era mio padre ma ricopriva quel ruolo mi disse: "manipola ma non farti manipolare."

Effettivamente voi non potete saperlo...in realtà voi non sapete niente di me quindi mi presento: Sono Mariasara, attualmente ho 17 anni, sono serpeverde e sono al quinto anno.
Sono alta un metro e ottantavoglia di crescere (che battuta squallida), apparte gli scherzi sono 1 metro e 64, ho i capelli castani e gli occhi marroncino caramello.

Ho un migliore amico: Draco Malfoy, eh già proprio quel Draco Malfoy.
Sembrerà strano ma lui é l'unico, e ripeto l'unico, ad avermi rivolto la parola per i primi tre anni della mia permanenza alla scuola di hogwarts.
Al quarto anno sono iniziati i casini: non ricordo nenache come però sono riuscita a farmi odiare da tutta la mia casa e piano piano questo odio si é espanso anche sulla altre case, che dire, la fortuna é sempre dalla mia parte.

Solitamente mi vedo con Draco tre volte alla settimana nella torre di astronomia e parliamo, avvolte anche tutta la notte.
Avvolte litighiamo anche perché lui sa che gli nascondo qualcosa, nemmeno lui sa i miei cognomi proprio perché ho fatto una promessa a mia madre.

Ad ogni modo...vi ho presentanto la mia vita a grandi linee.

In questo momento sto scendendo in sala grande per la colazione.
Noto già gli sguardi che mi lanciano i serpeverde, mi siedo normalmente al mio solito posto e dopo poco Draco si siede al mio fianco e stranamente anche Pansy Parkinson.

«Come sta la mia Mary?» dice Draco.
«Tutto splendidamente capitano Malfoy» lo prendo in giro perché si é presentato con la divisa da giocato di Quiddich, come molti altri ragazzi presenti in sala grande: Questa mattina si devono preparare per la partita di oggi pomeriggio.
«Oggi verrai vero?»
«Ovvio biondino»
«Non vincerei se non avessi il mio portafortuna presente»
Sorrido mentre addentiamo la colazione.

«Esatto senza di me saresti perso» pronuncia la Parkinson.
Scoppio a ridere e tra poco mi va di traverso il succo che ho appena bevuto.
«Cosa hai da ridere tu? Trovi divertente il fatto che Draco senza di me non riuscirebbe a vincere?»
Alza la voce attirando molti sguardi su di noi.
«A dir la verità io intendo Mariasara, non te Pansy»
Soffoco un'altra risata che pento subito di aver emesso.

Lei si alza e infuriata prende il suo bicchiere e mi rovescia addosso il contenuto.
«Succo di zucca? I tuoi gusti fanno proprio schifo Parkinson» dico togliendomi la poltiglia dagli occhi.
«Sgualdrina» dice andandosene.
«Mi dispiace Mary» interviene Draco.
«Tranquillo, sono abituata»
«Hai un'altra divisa?»
«Certo, il mio armadio ha solo divise serpeverde»
Sorrido.
«Brava così ti voglio!, voglio vederti sempre sorridere!»
«Forza capitano vai in campo, io devo presentarmi in classe tra 10 minuti»
«Allora buona fortuna con i tempi e ricorda: ti voglio bene»
Esco correndo dalla sala grande con tutti gli occhi puntanti addosso.

Storie brevi ~ Mattheo Riddle ~ immaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora