Magazinewood Show, 07:30 p.m.
<<Quindi stai già lavorando al prossimo album?>>
La conduttrice non perdeva di vista il mio sguardo. Mi trattava in modo amichevole, mi dava del tu, cercando, forse, di mettermi a mio agio. Se ne stava seduta sulla sua poltrona bianca con le gambe accavallate e la cartella con tutte le domande da fare poggiata su di esse. I capelli a caschetto, biondi erano perfettamente pettinati e lisci, le unghie impeccabilmente ordinate e smaltate di rosso. Il tailleur beige che indossava completava la formalità del suo aspetto, fungendo da garante per il ruolo che rivestiva.
<<Ho già in mente delle idee, ma nulla di elaborato ancora. Sono molto concentrata sulla buona riuscita del mio tour. Vedere i miei fan felici è ciò che mi appaga di più.>>
Parlai in maniera molto semplice, formale, esprimendo quanto bastava per dare una risposta esaustiva.
Avevo fatto il possibile per nascondere la stanchezza degli ultimi due giorni e tutti i segni fisici che la notte insonne mi aveva lasciato. Indossavo una gonna nera, le parigine, una felpa nera e i miei immancabili stivaletti neri, alti. Le truccatrici mi avevano sistemata al solito modo, sotto mia richiesta, aggiungendo del rossetto rosso per dare un tocco di colore al mio aspetto pallido di quella sera.
<<E invece, Ivory, ti sto per fare la domanda più odiata, soprattutto da te.>>
Il pubblico in studio rise, mentre io abbassai gli occhi sorridendo e scuotendo appena la testa, consapevole della domanda che stesse per rivolgermi.
<<La tua vita sentimentale? Abbiamo novità?>>
Eccola.
Nonostante fossi sempre stata estremamente attenta e intima per quanto riguardasse la mia sfera sentimentale, ad ogni talk show si tentava il tutto per tutto sperando in una mia risposta.
Mi misi a ridere.
<<Sì, effettivamente abbiamo delle novità.>>
Dal pubblico si sollevò un grido di sorpresa generale, condiviso anche dalla donna che mi stava di fronte.
<<Ho iniziato una relazione con la cheesecake ai frutti di bosco, la amo alla follia>> dissi teatralmente, portando una mano sul petto e facendo l'occhiolino al pubblico.
La conduttrice mi sorrise, furba.
<<Dovevamo aspettarci una risposta del genere da te. Beh, è stato un piacere averti questa sera con noi. Sei una grande artista e speriamo tutti che la tua tournée, lo Shattered Tour, vada benissimo. Grazie per averci dedicato il tuo tempo!>>
La donna si alzò, lasciando la cartella sopra la poltrona. Il pubblico prese ad applaudire. Restai lì qualche secondo, rivolgendo loro un piccolo inchino, imbarazzata. Non mi sarei abituata mai, neanche dopo dieci anni.
Dopo aver ringraziato, andai verso il backstage.
Fare le interviste mi entusiasmava sempre. Raccontare di me, in generale, mi piaceva. Ma poter raccontare di me alle persone che mi seguivano, era tutt'altra storia. Significava condividere pezzi del mio cuore e della mia vita con chi mi sosteneva ogni giorno, e non c'era modo migliore di ringraziarli. In passato avevo anche avuto esperienze negative con questo genere di cose, come domande davvero intime o invadenti che purtroppo mi costringevano a rispondere in maniera davvero vaga, oppure ad essere estremamente cristallina e far interrompere tutto. In linea generale, sarebbe stata meglio la prima opzione, soprattutto se non si voleva essere richiamati dal management più volte, cosa che a me capitava puntualmente. Avevo un caratteraccio quando si trattava di tacere di fronte a determinate provocazioni. A piangerne le conseguenze era quasi sempre Dalya: era suo compito richiamarmi quando sbagliavo in qualcosa, ma io non ero solita ascoltarla, causandole spesso e volentieri richiami da parte della casa discografica e del management. Fortunatamente, però, col passare degli anni, giornalisti, conduttori, e intervistatori vari, avevano imparato che era meglio non rivolgermi domande estremamente provocatorie o invadenti.
Dietro le quinte trovai tutti i tecnici audio concentrati sul programma e Dalya, che aveva il suo solito blazer nero e le airpods alle orecchie. Stava girovagando per tutta la stanza sventolando in aria la sua cartella degli impegni.
Le andai vicino e le passai la mano davanti agli occhi per richiamare la sua attenzione.
<<Va bene, come vuole!>> sbottò acida, chiudendo la telefonata.
La guardai sollevando un sopracciglio e alzando le mani in attesa di spiegazioni. Sbuffò e si sedette su un puffo nero messo in un angolino del corridoio, lontano dai tecnici che facevano avanti e indietro per tutto il backstage.
<<Il presidente>>, una smorfia di disgusto si fece largo sul suo viso, <<ha preso nuovi accordi col management: adesso sarà lui ad avere la piena dirigenza su tutto>> sbuffò ancora.
Aggrottai la fronte.
Il management della casa discografica era affidato ad una propria dirigenza che si occupava dei vari manager e dell'organizzazione che li riguardava, fatta eccezione per particolari questioni che andavano affrontate assolutamente con la casa discografica. Controllare il management significava dover aver il doppio del lavoro da fare, ma anche il doppio del potere sui singoli artisti. Tuttavia, se vista sotto quel punto di vista, per un soggetto come Ash aveva anche abbastanza senso. Ciò che gli interessava sfamare era la sua smania di potere, perché unica cosa che forse lo facesse sentire qualcuno nel mondo. Almeno così mi piaceva pensarla.
<<Beh uno sbruffone in più con cui avere a che fare>> scherzai, provando a smorzare la tensione.
Mi fissò qualche secondo, poi mi rivolse un sorriso, poggiando le mani sulle sue gambe e tirandosi su. Poggiò un braccio attorno alle mie spalle e mi spinse verso il mio camerino.
<<Prendi ciò che hai lasciato lì e torniamo a casa, ti prego. Andiamo a guardare un film in stanza, che ne pensi?>>
Entrai in camerino e mi lanciai sul divanetto nero infondo alla piccola stanza.
<<Perdonami Da, ma sono davvero stanca. Stanotte ho dormito poco e stamattina stare con il direttore mi ha stressata mentalmente. Spero abbia preso il primo volo del pomeriggio e sia tornato in Inghilterra.>>
Liberai i miei ricci dal peso del mio corpo su di essi e li lanciai dietro il braccio del divano. Una mia vecchia abitudine.
<<Vorrei andare a dormire in vista del concerto di domani.>>
<<Va bene, hai ragione. Io torno in hotel con Harry. L'autista ti aspetta fuori, okay?>>
<<Va bene, grazie mille>>, le sorrisi, <<cambio le scarpe e raggiungo l'autista.>>
Mi diede un buffetto sulla fronte e uscì dal camerino, lasciandomi in totale silenzio.
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Frantumi D'Avorio
RomanceNew York, febbraio 2021. Ivory Smith è una delle popstar più famose sulla scena della musica mondiale, nonché trampolino di lancio e luce della ribalta della casa editrice che l'ha formata e fatta brillare: la Young Generation. Ma cosa può succedere...