Saliamo a bordo della Ebon Hawk, - Mi dovrai fare da copilota Shade - dice Revan, annuisco e mi metto al posto del copilota. - Motori avviati, deflettori operativi, armi al 30%.. possiamo partire Revan -, il tetto dell'hangar si apre, tra la polvere sollevata dai potenti reattori della nave ex repubblicana, ci alziamo in volo. Da quassù questo pianeta è ancora più bello, noto che non è solamente desertico, ma varia di molto il paesaggio, passando dal ghiaccio al vegetato, al deserto, un po' come Aldeeran. Atterriamo nei pressi della mia squadra, tutti tirano un sospiro di sollievo, pensano che io abbia sconfitto l'Oscuro Signore e gli abbia rubato la nave. Il loro stupore si quadruplica quando mi vedono scendere assieme a Revan, che era un leggenda ai nostri tempi, tanto che se ne discuteva la reale esistenza.
- Ciao ragazzi, lui è Revan.. beh non ha bisogno di presentazioni - affermo, Revan sorride e alza la mano in segno di saluto, poi si gira guardandomi e sussurra - Lo sai che provare amore per un Jedi è rischioso? Dovrai imparare a mettere da parte i sentimenti personali, a sgombrare la mente se vorrai sconfiggere l'Imperatore - i suoi sensi erano sviluppatissimi, riusciva a percepire ogni cosa, imbarazzato gli assicuro che quando sarà il momento sarò lucido e deciso. Saluto tutti quanti, e gli spiego la situazione di Revan, che nel frattempo assieme al suo astrodroide T1-N1 aiuta Rex e Serra con il montaggio del nuovo pezzo per la nostra nave. - Bene ragazzi.. come saprete un Impero non è tale se non vi è una Resistenza - dice Revan in tono ironico - Per cui salite sulla nave e seguitemi, sulla luna di questo pianeta, all'interno dei crateri vi è nascosta una cellula ribelle, guidata da uno tra i pochissimi maestri Jedi rimasti -.
A stento con la nostra Light Paladin riusciamo a seguirlo fino all'orbita della luna, il pianeta visto dallo spazio appare come un geoide completamente azzurro, è uno spettacolo bellissimo. Ci avviciniamo ad un cratere, il quale lentamente si apre per farci atterrare, vi è una vera e propria città sotteranea, nonchè un piccolo tempio Jedi e una zona per l'addestramento truppe.
Scendiamo dalla nave e Revan ci presenta il maestro Jedi a capo della base, addestrato da Revan in persona, il quale adesso addestrava altri Padawan.
- Buongiorno maestro, io sono Shade, maestro Jedi e membro dell'Ordine di Coruscant, con chi ho il piacere di parlare? - gli dico tendendogli la mano - Oh, un Jedi del vecchio Ordine, che piacere incontrarti! - mi dice stringendomi la mano, - Io sono Kaius Obina, il capo dei ribelli assieme all'ammiraglio imperiale disertore Paul Solo, che in questo momento è impegnato nel punzecchiare e rubare navi all'Impero.. tra poco sarà di ritorno -.
Kaius mi trasmetteva un gran senso di sicurezza, avrà avuto una quarantina d'anni, lo si capiva dai suoi corti capelli brizzolati, dai bianchi peli che talvolta facevano capolinea tra il resto della sua folta barba nera e dal suo viso, che ,tra le cicatrici, presentava le classiche rughe che l'età fa spuntare. La cosa che più mi colpivano erano i suoi occhi, grigi come la sabbia di questa luna.
- Bene Kaius, sarò felice di rendermi utile il prima possibile, potrei sapere dove siamo per favore? -, gli chiedo - Certo! Ci troviamo nella Via Lattea, nel sistema Solare, uno dei sistemi esterni della galassia, il meno sorvegliato. L'unica cosa di rilievo in zona è il Wormhole di sola andata che ci collega alla tua vecchia galassia, ecco perchè i Sith erano così numerosi ed apparivano dal nulla. La missione di Revan consisteva anche nel mettere al sicuro il punto d'accesso. Hai avuto molta fortuna.. o sfortuna.. a capitare qui da noi. - concluse il maestro -.
- Nulla accade per caso Kaius, la Forza ha voluto così, ci ha mandati qui con uno scopo preciso ed intendo scoprirlo - replico.
Revan nel frattempo saluta tutti, lasciandoci la Ebon Hawk e tornando al suo posto per non fare insospettire nessuno. Mentre Kaius ci faceva fare il giro della base vedo entrare negli hangar diverse corvette imperiali, scortate da caccia classe Liberator della Repubblica, che venivano costruiti in un cantiere all'interno di un cratere adiacente al nostro. - Ecco l'ammiraglio Solo! - esclama Kaius, venite, ve lo faccio conoscere.
- Ammiraglio Solo! Bentornato, ti presento Shade e la sua squadra - afferma Obina. - Sì, Revan mi ha già avvisato, spero non sia un trucco dei Sith, mi riesce difficile credere che, per caso, dopo secoli, siete giunti qui.. abbiamo lavorato molto per mettere in piedi questa Alleanza, al primo segnale strano non esiterò a farvi fuori sappiatelo. Detto ciò, piacere, io sono Solo.. lo stratega che si occupa delle battaglie spaziali e dell'addestramento di piloti e fanteria, vogliate scusarmi oggi è stata una giornata pesante, vado a riposarmi - detto ciò l'ammiraglio si avvia per un corridoio, non posso non notare la profonda cicatrice sul suo viso e la sua gamba bionica, lo sguardo cupo e profondo che corredato dai suoi capelli color rosso ed il suo fisico imponente completano il quadro e gli danno un'aria pericolosa e minacciosa.
- Oggi non è di buon umore, comunque ho qualcosa da farti fare Shade, seguimi..- afferma Kaius. Lo seguo incuriosito, sapermi tra amici mi fa sentire nuovamente sereno e felice... Ma quanto durerà tutto ciò?