Il capo del villaggio mi informa che ,il giorno seguente, vi sarà una festa in cui tutta la popolazione è tenuta a fare dei doni al Faraone, "la mia occasione per avvicinarmi penso".
La sera giunge, mi sdraio sulla sabbia e guardo le stelle, non conosco nemmeno uno di quei piccoli bagliori, sono molto lontano da tutto ciò che conoscevo.
-Ehi vuoi un po' di compagnia?- mi chiede Miky, e si sdraia accanto a me. Mi volto verso di lei e la guardo, è quasi più spettacolare lei delle stelle, - Se il Faraone è un Sith antico potrei non fare ritorno..- le dico guardandola negli occhi - Se non ritorni io come faccio?- I suoi occhi diventano lucidi, percepisco la paura in lei, -Ho accettato di venire con te, di seguirti ovunque perchè da quella sera che ti ho incontrato nella mia mente ci sei sempre solo stato tu - ribatte lei.
Nella mia testa si affollano mille pensieri, ma il più forte è il desiderio di baciarla, il consiglio potrebbe non esistere più, i Jedi potrebbero essere stati sterminati, e questa sera potrebbe essere l' ultima.. mi avvicino a lei e ci baciamo intensamente, erano anni che aspettavo questo momento, provo un senso di liberazione bellissimo, soffocare i sentimenti non è mai stato il mio forte. Alla fine ci abbracciamo e dormiamo sotto le stelle, aspettando l'alba.
Il giorno arriva e inizia la mia missione, ho lasciato gli altri indietro, non voglio mettere a repentaglio la loro vita, da solo mi muovo meglio. Indosso una tunica sopra l'armatura come le persone del posto, prendo un cesto con della frutta locale, accendo la mia spada laser che funziona egregiamente dopo le riparazioni fatte da Wedge, che ha delle competenze straordinarie in quasi tutti i campi, la spengo e la attacco alla cintura.. sono pronto!
Mi avvio verso la reggia del Faraone, mi arriva una chiamata sul comlink - Shade, sono Rex, io e Serra abbiamo riparato quasi tutti i sistemi principali della nave, ci serve solo un componente per rimettere in sesto il supporto vitale.. Ti mando una foto del pezzo sul datapad -, - Va bene Rex, vi farò avere quel pezzo- gli rispondo, -Buona fortuna maestro- mi dice Serra.
Sono arrivato nella piazzetta, c'è una massa di persone che aspettano che il Faraone esca, ed eccolo, scortato da guardie con spade primitive, che sembrano vibrolame, ma dubito siano fatte in durasteel, e siano in grado di resistere alla mia spada laser.
Il Faraone si avvicina sempre di più, ha il viso coperto da una maschera che somiglia veramente tanto ad una di un uomo che compariva nelle leggende che il maestro Orgus ci raccontava durante l'addestramento, ha una tunica nera, ed un' armatura di un colore rosso sangue, tuttavia percepisco sentimenti contrastanti in lui, amore e odio, bontà e malvagità, percepisco un sentimento che tra i Sith non esiste: La lealtà.
E' distratto, è il momento, lascio in terra il cesto di frutta e balzo verso di lui accendendo la mia spada laser, per altro molto rara, forgiata con la perla di un drago Krayt e quindi di un colore bianco perla. Nonostante la sorpresa riesce a schivare il mio affondo, accende la sua spada laser arancione, come quella di Freedon Nadd, le sue guardie fuggono impaurite ed iniziamo un duello agguerrito, difficile per entrambi. Ed ecco il mio momento, ha scoperto il fianco, gli assesto un calcio nel rene, subito dopo un fendente che gli colpisce la spada laser danneggiandola. Incredibilmente riesce a tenermi testa a mani nude, creando con la Forza delle barriere attorno ai suoi avambracci, che risultano impenetrabili per la mia spada. Gli assesto un pugno in faccia che gli fa perdere la maschera... mi si gela il sangue e mi immobilizzo... quel viso, allora non erano leggende, le immagini erano reali. Subisco un brutto colpo che mi scaraventa a terra, la spada mi scivola dalle mani, prontamente con la Forza il mio rivale la trae a se e me la punta alla gola. - Come è possibile, un Jedi, sapevo che vi eravate estinti 500 anni fa, quando perdeste la guerra galattica- afferma. Non lo ascolto nemmeno, i miei pensieri vanno sul suo viso e la sua maschera, lui era Revan, né Jedi né Sith. Conosce tutte le vie della Forza, sia il Lato Chiaro che quello Oscuro, se avesse voluto mi avrebbe già ucciso. D'un tratto spegne la spada laser e me la porge, - Io e te dobbiamo parlare, seguimi dentro-, non percepisco minacce, sembra onesto, così decido di seguirlo. - Sai, io fui mandato qui moltissimi anni fa, diciamo che ero in missione segreta per la Repubblica, poi persi i contatti con tutti. Il nostro obiettivo era costituire una testa di ponte per eliminare i Sith direttamente alla fonte, che poi sarebbe questa galassia. Ero convinto che tutti i Jedi fossero stati eliminati, così utilizzai la mia conoscenza del Lato Oscuro per farmi strada tra i ranghi dell'Impero, attendendo che le cose cambiassero, e forse questo è il momento. Dopo mille anni finalmente posso eliminare l'imperatore. Posso fare affidamento su di te? Ci sono altri Jedi con te? Come sei arrivato qui?-.
Il grande Revan, la leggenda, che aveva scoperto il segreto dell'immortalità, stava veramente chiedendo aiuto ad un umile maestro Jedi e al suo equipaggio per portare a termine la missione che gli era stata affidata.
- Maestro...- vengo interrotto -Chiamami Revan- ribatte lui, - Ok Revan, puoi contare su di me... su di noi, ti racconterò la storia di come siamo arrivati fin qui mentre torniamo alla mia nave in avaria. A proposito dobbiamo riparare il supporto vitale- affermo, - Bene sono ansioso di conoscere il resto della squadra, e di presentarti il resto della mia, per la nave non ti preoccupare ne ho una io- ribatte Revan, portandomi in una struttura non poco lontana dal suo palazzo. - Lei è la Ebon Hawk, ha un sistema iperdrive modificato che la rende la più veloce nave in circolazione-.
Insieme ci rechiamo dove il resto della mia squadra ci attende...