ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 11

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Mi tremano gli occhi, le vene, le mani, tutto. Stavolta non rimbomba il corpo per la musica ma per l'eccessiva rabbia che avevo. Non devo farmi vedere debole e fragile adesso, non posso, non in questo momento.
<<Tori, tutto bene?>>mi chiede Eddie con una voce roca avvicinandosi la mia orecchio. Deglutisco a fatica continuando a fissare Steve e la ragazza davanti a lui. Eddie si allontana da me per guardare verso la parte in cui i miei occhi erano puntati e sicuramente avrà capito il mio stato di nervoso.
Steve si accorge della mia presenza non appena si volta verso la mi direzione ed in quel momento prende per mano la ragazza e la porta in mezzo alla folla.
Corro verso il bancone dei drink arrabbiata in cerca di bicchieri e non appena ne trovo uno mi verso una bottiglia di alcolico e la verso per poi bermi in due veloci sorsi tutta la bevanda. Ne prendo un'altro e un'altro ancora, bevo con rapidità e avidità, non appena finisco i primi tre bicchieri li riempio di nuovo e mi bevo il quarto drink. Non respiro, mi sento la gola calda, il petto mi brucia ed anche la testa.
<<Cosa sta succedendo? C'entra per caso Steve?>>mi chiede Eddie ed io sbatto il bicchiere per terra.
Guardo negli occhi il moro accanto a me e poi abbasso lo sguardo per poi farlo risalire su di lui.
Eddie si gira verso Steve in mezzo alla folla che si stava divertendo e me ne accorgo anche io.
<<Seguimi>>dice Eddie prendendomi per mano e mi porta in mezzo alla folla.
Una volta trovato un punto in mezzo alla pista mi prende le braccia e le fa incrociare dietro al suo collo, le sue mani calde finiscono sui miei fianchi scoperti che iniziano già ad ondeggiare a tempo di musica.
Eddie si avvicina al mio orecchio nel modo più lento possibile e sussurra <<Lasciati andare>>.
<<Cosa vuoi fare?>>chiedo sussurrando anche io al suo orecchio.
<<Tu mi hai aiutato con la campagna del mio club, adesso io ti aiuto a far ingelosire Steve>>
Io lo guardo divertita ed iniziamo a muoverci a tempo di musica, il suono rock della melodia che riempiva la stanza era molto gradevole per le mie orecchie. Piano piano iniziamo completamente a lasciarci andare e balliamo senza freni ed imbarazzo. Noto lo sguardo di Steve su di noi e la cosa non dispiace proprio, vuol dire che il piano tra me e il metallaro sta andando alla perfezione. Prima che Steve stacchi gli occhi da noi decido di provocarlo ancora di più così mi metto di spalle ad Eddie.
Prendo le mani del mio "ragazzo" e me le porto verso il bacino, appoggio la testa all'indietro verso l'incavo del collo di Eddie.
<<Quali sono le tue intenzioni?>>mi chiede Eddie non capendo i miei movimenti un po' troppo provocanti anche per lui visto che avevo appoggiato tutta la schiena, ma soprattutto il mio fondo schiena su di lui.
<<Assecondami, Steve ci guarda>>affermo.
Steve incrocia il mio sguardo, i suoi occhi giordano rabbia e gelosia mentre io lo guardo soddisfatta.
I nostri occhi si staccano proprio nel momento in cui decido di superare ogni limite di finzione con Eddie.
Mi gira la testa, mi sento pesante ma allo stesso momento leggera verso gli arti, inizio a pensare ai troppi bicchieri di bevande alcoliche che ho bevuto ma non fa niente, devo far ingelosire Steve, sono qui per questo.
Inizio a strusciarmi su Eddie pensando che sia una buona idea ma lui mi ferma e mi fa voltare verso di lui.
<<Che cazzo fai?>>mi rimprovera.
Io cerco di guardarlo negli occhi con fatica nonostante i miei piedi non riescono a reggersi in piedi, non cosa mi stia succedendo.
<<Sto-sto solo cercando di far ingelosire Steve è questo il piano segreto giusto?>>dico con un forte mal di testa.
Mi passano mille pensieri nella testa, mi sento strana e non riesco a controllare il mio corpo, la musica troppo forte mi risuona dentro le orecchie.
Mi stacco da Eddie e vado verso il bancone dei drink un'altra volta per prendermi un'altro bicchiere.
Non appena prendo la bottiglia in mano vedo che un'altra mano molto familiare me la strappa dalle mani.
<<Che fai? Ridammela>>dico ad Eddie.
<<No sei ubriaca, hai bevuto troppo>>mi dice quasi urlando.
Io non gli credo, non sono mai stata ubriaca.
<<Non lo sono, avanti ridammi quella bottiglia>>mi allungo verso di lui per prenderla ma lui la punta verso l'alto.
<<Smettila>>
<<No ridammi la bottiglia Ed>>
<<Tori ti ho detto di no>>
<<E io ti ho detto di ridarmi la bottiglia>>
Mi arrendo non appena Eddie sposta la bottiglia su uno scaffale sul muro in alto così che non ci arrivassi, non lo avevo mai notato da quando siamo arrivati.
<<Fanculo>>gli dico.
Giro i tacchi per andarmene da un'altra parte ma urto su qualcuno e noto che gli rovescio tutta la bevanda.
Alzo gli occhi per vedere chi è, in quel momento mi pento di tutto, sono davanti alla ragazza che ha rovinato la relazione tra me e Steve.
<<Scusami non->>le dico ma lei mi interruppe con un grugno di rabbia.
<<Brutta stronza lo sa quanto cazzo ho pagato per questo vestito>>mi sbraita.
<<Ti ho chiesto scusa, sii più educata>>
<<Educata? Io con te dovrei essere educata?>>
Mi stava per andare addosso quanto Steve arriva per fermarla e la accarezza gentilmente.
Io rimango lì a fissarli con odio, con così tanto odio che quasi il caldo dell'alcool e del nervoso stanno bruciando insieme dentro di me.
<<Andiamocene>>mi dice Eddie con tono calmo.
<<Si, vattene con lo sfigato>>mi stuzzica di nuovo lei.
Ha superato ogni fottuto limite.
<<Che cazzo hai detto?!>>le urlo e le do una spinta così tanto forte da farla cadere a terra.
Sono così arrabbiata che neanche bado alle persone che mi stanno intorno e ci guardano come se fosse una battaglia di pugilato.
La ragazza a terra si arrabbia ancora di più e alzandosi si fionda su di me con ira.
Steve afferra le su spalle e la fa allontanare da me cercando di calmare e gestire i suoi gesti maniaci.
Non voglio continuare questa ridicola litigata così mi giro e decido di tornare a casa.
<<Sei solo gelosa>>continua ad urlarmi la ragazza di prima da dietro le spalle.
Eddie mi segue con passo veloce per starmi affianco.
<<Non è mica finita qua Shell, sei in un cazzo di guaio>>
<<Vai a farti fottere>>le urlo girando solo la testa verso di loro ma continuando a camminare verso l'uscita <<te e il tuo ragazzo>>aggiungo lanciando uno sguardo meschino verso Steve.
Io ed Eddie arriviamo verso l'uscita ed io sono esausta di tutto, di Steve, di lei, delle feste e persino di me.
Mi gira la testa, ho fatto un casino con l'alcool, con le persone, stanno succedendo troppe cose.
<<Sei impazzita?Poteva prenderti a botte>>mi dice Eddie preoccupandosi.
Io cerco di rispondergli ma sento un forte dolore alla pancia,che sale fino al petto e fin sotto la gola.
Questi passaggi furono così tanto veloci che mi sporsi verso un cespuglio che ci stava accanto e ci vomito in mezzo.
Tossisco per lo sforzo e mi sento tutta sporca in bocca, un vero schifo.
<<Cazzo>>impreca Eddie da dietro.
Mi tira su i capelli per non farmeli sporcare di vomito prima che rimettessi di nuovo.
<<Dammi uno fazzoletto, nella mia borsa, sbrigati >>dico ancora piegata in avanti per non farmi vedere da lui in quelle orribili condizioni.
Sento le sue mani che frugano nella mia borsetta e poi dal nulla mi porge un fazzoletto bianco.
Lo prendo e mi ci pulisco la bocca per poi buttarlo nel prato.
<<Ti senti bene?>>mi chiede il modo accanto a me cercando di reggermi in piedi.
<<No, non mi sento bene>>gli dico toccandomi la testa.
<<Ok, vieni qui>>. Mi tira un braccio lungo le sua spalle per farmi ereggere su di lui, mentre Eddie mi afferra la vita e barcollando arriviamo verso il suo van.
<<Ce la fai a sederti?>>mi domanda.
Io faccio con la testa di si e con fatica mi tiro su e mi siedo sperando di sentirmi bene.
Chiudo la portiera e mentre Eddie sale su, appoggio le mie gambe lungo il cofano ed apro il finestrino per avere un po' d'aria ed evitare di vomitare nuovamente.
<<Ti porto a casa, sei ubriaca. Se ti senti male durante il tragitto mi fermo e mi dici tu cosa fare>>mi raccomanda Eddie accendendo il motore.
Mi limito ad annuire e chiudere gli occhi sperando di addormentarmi per un po'.
Eddie non osa dire una parola e continua a guidare con cautela per non farmi venire la nausea. Apro leggermente gli occhi solamente per contemplare l'aria che mi andava addosso, appoggio la testa fuori dal finestrino. Penso alla sofferenza che mi sta ricrescendo da quando io e Steve abbiamo chiuso, ai casini che stanno succedendo, alle stronzate che sto facendo per lui, sto sprecando ogni attimo.
C'è solo una cosa che mi rallegra in tutto questo caos, Eddie.
Da quando l'ho incontrato mi ha completamente travolto ogni mio programma di vita.
Capisco solo adesso che mi sta aiutando con tutto questo casino anche se non c'entra completamente niente in questa situazione ma lo apprezzo.
Dopo aver superato alcuni via letti e quartieri artigianato davanti casa. Apro lo sportello della macchina con fatica e con più debolezza di prima, Eddie lo nota e arriva ad aiutarmi, mi prende la mano e se la porta nuovamente dietro le sue spalle e mi sorregge afferrandomi tutta la vita.
Arriviamo davanti casa e lì mi lascia un'attimo solo per cercare le chiavi di casa nella mia borsetta, non appena le trova le infila dentro la serratura ed apre la porta.
Entro in casa aggrappata a lui barcollando, non mi sento nessun arto, ho lo stesso sintomo di nausea di prima e credo che da un momento all'altro stia per tornare anche il mal di testa.
Eddie chiude la porta dietro a se e si ferma un attimo per vedere come stavo.
<<Come ti senti?>>mi chiede.
<<Peggio di prima>>sussurro.
<<Cosa devo fare?C'è qualcuno in casa?>>
<<Non c'è nessuno, mi devi solo portare di sopra per favore, ho delle pasticche in bagno>>.
Eddie non esita ed esegue quello che gli ho appena detto.
Mi aggrappo di nuovo a lui e con difficoltà raggiungiamo le scale e le saliamo.
Mi porta verso il bagno dopo mi appoggia seduta sul pavimento.
Appoggio la testa sul muro freddo e fisso il nulla.
<<Dove sono le pasticche?>>
<<Nel mobiletto a destra dello specchio>>
Lui non perde tempo e prende una scatola gialla da una delle mensole del mobiletto.
<<È questa?>>Me la mostra.
<<Si dammi qua>>rispondo allungando il
braccio verso di lui.
Apro il barattolo e me prendo una, ingoiandola subito senza l'aiuto di qualche liquido.
Dovrebbe fare effetto dopo quale che minuti ma spero con tutta le stessa che mi passi subito.
<<Mi dispiace Eddie, mi dispiace non volevo rovinarti la serata io->>
<<Ei ei ei>>si china verso il basso per sedersi accanto a me<<non mi hai rovinato niente, non volevo neanche andarci a quella festa ma lo avevo fatto solo per te e poi non dispiace stare seduto sul pavimento di un bagno di casa con Tori Shell>>
Tutto quello che posso mostragli è un sorriso e lui ricambia.
<<È la seconda serata di seguito che va a puttane quindi direi niente feste per un po'>>affermo.
<<Ed è anche la seconda festa di seguito che finisci con me di mezzo>>aggiunge lui.
<<Vero>>
<<Vedo che la pasticca ha fatto effetto>>
<<Nah, ho ancora un po' di pesantezza alla testa ma ce la posso fare>>Mi alzo da terra per mostrargli che sto bene ma finisco per barcollare addosso al muro.La testa mi gira e mi pulsa allo stesso momento che non riesco neanche a controllare i miei movimenti.
Eddie si alza di scatto per andare verso di me ma io cerco in tutti i modi i reggermi da sola.
<<Devi riposare, l'alcool ti sta distruggendo stasera>>mi dice reggendomi dalle spalle.
<<Non posso andare a letto in queste condizioni>>
<<Beh non posso di certo aiutarti nel spogliarti>>
<<Cosa ti dice il cervello, non stavo chiedendo aiuto in quello>>
<<Se mi dici dove si trova il cambio, te lo prendo e te lo porto>>
<<Si questa è una idea migliore, si trova sotto il mio cuscino>>
<<Ok>>Corre in camera e torna dopo pochi secondi con il mio pigiama, una maglietta verde scolorita ed un pantaloncino fino alla ginocchia nero.
<<Grazie>>dico e senza aggiungere nulla lui chiude la porta del bagno appena esce e mi lascia tutta la privacy per cambiarmi.
Butto i vestiti sporchi della festa per terra vicino al lavandino e mi metto il pigiama cercando di reggere il peso incontrollabile sul muro.
Non so che ore siano ma di sicuro notte tarda lo è, i miei occhi ormai non reggono più e il mal di testa che ho è sempre lo stesso ma con un livello di pulsazione minore.
Apro la porta del bagno ed Eddie davanti a me, vedendomi in quelle condizioni sospira.
<<Dai vieni>>dice.
Non capisco cosa intendeva con quella frase ma non appena mi prese a sposa capì tutto.
<<Perché?>>chiedo non capendo questo suo gesto.
<<Mi facevi pena>>.
Mi porta in camera e dolcemente mi posa sul letto, io finalmente sento quella sensazione di morbidezza che mi avvolge tutto il corpo.
Eddie mi mette la coperta fin sopra la pancia e me la sistema ai lati delle mie gambe per assicurarsi che il lenzuolo che mi ricopriva non se ne andasse da me.
<<Io torno a casa, domani ti avviso che ti porterò con me alle prove della mia band quindi riposati e buonanotte pri->>
<<No, resta>>gli dico afferrando il suo braccio<<non voglio dormire senza sapere se tu sia tornato a casa>>
<<Me la caverò tranquilla>>
<<No è troppo tardi Eddie, dormi dove vuoi ma resta>>
Lui mi guarda per un attimo i miei occhi preoccupati e poi tira un lungo sospiro, stavolta guardando altrove. Ritorno a guardarmi mentre io ero in attesa di una sua risposta.
<<Va bene, ma solo perché me lo hai chiesto tu>>Torna indietro per spegnere l'interruttore e spegnere la luce,l'unica luce è la luminosità della luna che filtra dalla finestra.
Si stende ai piedi del letto anche se non c'entrava ma sempre meglio di lasciarlo dormire di sotto da solo, almeno posso sapere se scappa durante la notte, in tal caso me ne accorgerei e mi arrabbierei con lui.
Mi tiro su la coperta e chiudo gli occhi aspettando che il sonno mi travolga
<<Buonanotte Ed>>
<<Notte principessa>>

LOVE GAME| fanfic x eddie munsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora