ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 10

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Suono al campanello di casa aspettando che qualcuno mi apra. Sento da fuori una voce maschile, di un uomo adulto e poi la voce di mia madre che si avvicina di più ad ogni passo.
La porta di casa si spalanca e davanti a me vedo mia madre ben vestita e truccata con una sigaretta in mano. La vedo allegra e spensierata in questo momento.
<<Oh tesoro, finalmente, vieni entra>>dice felice facendomi spazio per entrare. Il mio sorriso nel vedere mia madre in quel modo così delicato e affettuoso si spegne non appena in cucina vedo un'uomo alto accanto a Kevin. Il mio fratellino sta facendo i compiti mentre lui è intento ad osservare ogni movimento che fa con la matita.
Mia madre arriva accanto a me guardandomi con due occhi più luminosi della luce offuscata che c'era in casa.
<<Lui è Jacob>>dice mia madre e l'uomo davanti a me si alza per guardarmi<<Jacob, lei è mia figlia Victoria>>.
<<É un piacere per le conoscerti, tua madre mi ha parlato molto di te>>dice Jacob venendo verso di me. Io rimango lì, con una espressione da ebete in faccia, non so cosa dire. Non vedo un'uomo in casa da quando è arrivato Kevin, e non so se sono pronta ad affrontare di nuovo questa situazione, è come me avere un deja vu.
<<Piacere>>dico quasi sussurrando con una voce tremolante.
<<Jacob è venuto qui qualche oretta fa e sapevo che saresti venuta a breve quindi ho pensato, perché non presentartelo>>aggiunge mia madre entusiasta di vedere me insieme a Jacob.
Io continuo a guardare lui che sembra molto in imbarazzo davanti a me, come se lo stessi impietosendo. I suoi occhi neri sguazzano da tutte le parti, non si sanno tregua.
<<Andiamo in cucina, vuoi qualcosa tori?>>dice mia madre invitando più che me che lui a tavolo.
<<No grazie>>rispondo.
Vado in cucina e punto su Kevin per vedere cosa stesse facendo.
<<Stavamo facendo i compiti insieme prima che tu venissi>>dice Jacob grattandosi la nuca.
<<Oh bene, perché che io sappia questo marmocchio>>accarezzo i capelli di Kevin<<non è affatto bravo con matematica>>
<<Ho notato>>.
Mi sorride ed io sorrido a lui, nascondendo la mia espressione sorpresa di vedere un'uomo così elegante ed educato.
Non so e non voglio sapere quando tutto questo sia successo.
<<Sai tesoro, devi sapere che Jacob è un'insegnate di matematica e chimica. Lavora nell'università scientifica di Hawkins>>racconta mia madre mettendo a tavolo due bicchieri d'acqua.
Io ne prendo e l'altro lo prende Jacob.
<<Oh fantastico, come vi siete conosciuti?>>chiedo come se fossi veramente interessata alla loro improvvisa complicità.
<<Oh stavo lavorando che me sempre al tabù e entra lui, è arrivato>>risponde mia madre guardando lui come se fosse l'uomo della sua vita.
Lui fa lo stesso e per la prima volta vedo qualcosa di diverso in questo deja vu, qualcosa di positivo in loro due. Certo non posso negare che mia madre sia sempre stata una donna molto attraente ma il suo carattere così testardo e avete anche strano avrebbe mai fatto venire le farfalle allo stomaco di un'uomo.
Non voglio prendere già decisioni affrettate riguardo la loro connessione così proseguo la conversazione.
<<Da quando abbiamo iniziato a frequentarci ovvero una settimana e mezza fa non ha mai smesso di parlare di voi>>aggiunge Jacob.
<<Sono molto felice per voi>>
<<Oh mi sono scordata di chiederti come è andata da Maya>>mi chiede mia madre<<sai è stata dalla sua migliore amica stanotte>>dice stavolta riferendosi a Jacob e lui sospira sorpreso.
<<È andata bene come sempre, abbiamo
visto un film e poi ci siamo addormentati>>rispondo dopo aver bevuto un sorso d'acqua.
Mia madre intanto butta la sigaretta ormai spenta è consumata dentro il cestino e si concentra su di noi.
<<Fatto>>esclama Kevin improvvisamente.
Io faccio scendere lo sguardo di lui che esulta per il fatto che abbia finito i compiti.
<<Bravo Kev>>dice mia madre e Jacob gli accarezza la spalla. In quell'attimo ho visto una figura paterna in lui, quella carezza delicata su Kevin è stata una cosa unica. Lo conosco da poco, sono entrata in casa e l'ho visto ma le mie idee sono chiare su di lui.
<<Comunque volevo avvisarti che stanotte staremo da Jacob per passare del tempo insieme e ci noi verrà anche Kevin, vuoi aggiungerti?>>mi chiede mia madre.
<<Oh no no stasera ho una festa e non so quanto tornerò. Magari la prossima volta>>
<<Tranquilla, fa niente. Ti lascio le chiavi di casa sul mobiletto accanto al divano>>.
Faccio cenno la testa di si e poso il bicchiere d'acqua sul tavolo, Kevin corre fuori dalla cucina mentre segue la mamma.
<<Se cambi idea, casa mia si trova nella strada Elmor Street 32>>mi dice Jacob con le mani in tasca.
<<Grazie per l'invito, se ne avrò voglia verrò da voi>>
<<A presto Tori>>
Esce dalla stanza insieme agli altri due.
Mia madre mi fa un cenno con la mano per salutarmi mentre accompagna Kevin fuori dalla porta e Jacob li segue.
La porta si chiude lasciando un rimbombo ed io rimango a casa da sola.
Li guardo dalla finestra entrare nella jeep di Jacob ed andarsene dal via letto.
Lascio tutto in cucina,bicchieri,pensieri e piatti. Vado di sopra in camera mia e prendo una sigaretta, l'accendo e me la metto in bocca per fumare. Dopodiché mi giro verso l'ammucchio di vestiti sporchi sul pavimento vicino al letto, li prendo tutti tra le braccia e li porto in bagno per lavarli tutti insieme dentro il lavandino.Prima di iniziare questo processo mi faccio una coda sta per poi impigliarli in una specie di chignon.Ne metto tre alla volta e li lavo con il sapone delle mani visto che sembra molto più profumato rispetto al detersivo che usa mia madre. A volte mi soffermo a staccare le labbra dalla sigaretta per buttare via il fumo e poi ricomincio con il lavaggio degli indumenti. Una volta lavati li metto di fuori al sole appoggiato alla finestra, non abbiamo mai uno stendino e ne una lavatrice perché non abbiamo neanche la voglia di comprarli, infatti li lavo e asciugo quasi sempre così. Finita la sigaretta la butto e ne prendo un'altra.
Una volta messi fuori inizio a mettere apposto la stanza ripulendo ogni superficie e mettendo ogni cosa al loro posto. L'ordine non è mai stata una cosa a cui tengo molto ma quando sono stressata e voglio pensare ad altro, è il mio unico modo per distrarmi. Mi capita spesso di rimanere a casa da sola quindi non è una novità per me.
Subito dopo decisi di darmi una lavata visto che ho sudato sia per caldo che per la fatica di sistemare tutto questo casino. Entro in doccia e mi sparo l'acqua congelata dritta su di me. Dopo essermi pulita del tutto mi asciugo i capelli e mi metto dei vestiti comodi e puliti per stare in casa.
Scendo al piano di sotto per preparami qualcosa per cena visto che sono le 19 e inizio a fumare la nuova sigaretta mentre vedo cosa ci sia dentro al frigo: insalata, altre verdure, pollo avanzato e alcuni pezzi di pomodoro.
Decido di spostarmi verso la dispensa e tiro fuori un barattolo pieno di würstel crudi e li metto a cuocere dentro una padella. Metto il timer di 4 minuti e aspetto che si riscaldano.
Sento un rumore di una macchina in avvicinamento così mi sporgo per vedere chi fosse.
Un van piuttosto familiare si ferma davanti casa parcheggiando in un modo disastroso.
La portiera si apre e proprio come ho pensato, esce dal quel veicolo Eddie.
Indossa dei vestiti diversi da quelli che ho visto stamattina. Ha una maglietta nera con un drago rosso disegno al centro ed un paio di jeans neri stretti dalla sua solita cintura particolare.
Mi sistemo la maglietta bianca sporca di cenere e vado verso la porta.
Piego la maniglia ed eccolo avvicinarsi. Butto la sigaretta fuori casa e alzo lo sguardo su di lui.
<<Come mai qui così presto?>>chiedo mentre arriva sulla soglia di casa. Mi sposto per farlo entrare.
<<Per venire a trovare tuo fratello Kevin, non farti strane idee>>risponde.
Chiudo la porta alle mie spalle e vado verso la pentola che stava cuocendo la mia cena.
Spengo i fornelli e metto gli otto würstel dentro al piatto.
<<Cos'hai cucinato?>>domanda venendo accanto a me.
<<Würstel spadellati. Piatto da ristorante stellato, non trovi?>>Ne prendo uno e gli do un morso, di quelli grossi per via della fame.
Eddie prende anche lui un pezzo e lo assaggia.
<<Davvero squisiti. Come mai ancora così?>>
<<Così come?>>
<<Così>>Indica con il dito il mio abbigliamento dalla testa ai piedi.
<<Sei arrivato presto, mi sarei preparata dopo la mia cena>>ribatto masticando.
Continuo a mangiare serenamente la mia cena ma mi sento abbastanza osservata da lui che aspetta impazientemente qualcosa da me.
Mi giro di nuovo verso di lui.
<<Cosa vuoi?>>
<<Tuo fratello Kevin, ti avevo detto che ero venuto qui per lui>>
<<Non c'è. Mia madre e lui sono andati a stare da Jacob per questa sera>>.
Finisco il mio piatto e mi pulisco le mani sulla mia maglietta.
<<Chi è Jacob?>>
<<Un tizio che frequenta mia madre>>
Metto il piatto sporco nel lavandino e butto il barattolo vuoto nel cestino del vetro.
Mi dirigo fuori dalla cucina e salgo le scale di casa.
<<Dove vai?>>esclama Eddie seguendomi.
<<Devo scegliere cosa mettere, mi aiuti?>>
Entriamo in camera, accendo la luce ed apro l'armadio con lui accanto.
Osservo i vestiti appesi spostandoli uno ad uno.
Eddie prende il tessuto di un vestito nero e lo scruta.
<<Carino questo>>afferma.
Mi giro a vedere di quale vestito stesse parlando e faccio un verso di disgusto.
<<Quello non lo metto da due anni>>.
Tiro fuori una gonna rossa corta aderente fino a metà coscia e la lancio sul letto poi prendo un top corto abbastanza scollato nero con le maniche corte.
Prima di controllare di nuovo i vestiti sul letto, vedo alcune gonne nell'armadio.
<<Ed>>dico e lui si gira a guardarmi sospirando un "mh" <<sii sincero e più brutale possibile, mi sta meglio la gonna rossa o la gonna bianca?>>Indico entrambe le gonne, una sul letto ed una dentro l'armadio.
Lui le guarda tutte e due più volte per poi prendere la gonna rossa e porgermela.
<<Questa, ti da un'aria da rockstar>>dice.
<<Ok rockstar, esci che mi cambio e non toccare niente>>dico.
Lui gira i tacchi e se ne va chiudendo la porta della camera dietro a se.
Mi tolgo tutti gli indumenti e li appoggio dentro l'armadio.
Infilo la gonna e il top guardandomi allo specchio, mi sciolgo la mia capigliatura fatta male e me li pettino con cura lasciandoli sciolti. Prendo il mio borsello dei trucchi e mi sistemo le ciglia un un filo di mascara per renderle più voluminose e per finire del lucida labbra.
Esco dalla camera e sacco in bagno mentre lo sguardo di Eddie mi segue per tutto il corridoio.
Apro lo sportello che stava accanto allo specchio e tiro fuori una boccetta di profumo per poi spruzzarmela addosso.
Chiudo la porta del bagno e mi giro verso Eddie che mi stava aspettando.
<<Pronta>>dico
<<Non ti manca qualcosa?>>domanda Eddie con uno sguardo accigliato.
<<No cosa?>>. Mi guardò da capo a piedi piegando la testa e realizzo che non ho alcun tipo di scarpe addosso così corro di nuovo in camera per infilarmi i miei amori anfibi neri.
Mi dirigo nuovamente in corridoio e chiudo la porta della camera.
<<Come sto?>>domando guardando negli occhi Eddie.
Lui mi scruta tutto il corpo e si sofferma su ogni parte, lo notò dal modo in cui i suoi occhi si muovono.
<<Vuoi la verità?>>chiede
<<Si voglio verità. Come ti sembro?>>
<<Sei bellissima Tori e lo sei sempre, adesso prendi le tue cose e andiamo>>.
Scende le scale con rapidità ed io rimango in mezzo al corridoio cercando di elaborare la frase che ha appena formulato Eddie. Non sono per niente abituata ai complimenti fatti da lui, il che mi lascia abbastanza imbarazzata.
Percorro anche io gli scalini ed io ed Eddie usciamo di casa e entriamo nella sua macchina per partire verso la casa dove si terrà la festa.

LOVE GAME| fanfic x eddie munsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora