Capitolo 8 - Sleep potion

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POV: FRANCESCO

Ero piuttosto incazzato con Simón.
Forse ero io ad essermi illuso, o forse era lui ad essere uno stronzo.
O entrambe le cose.
Sta di fatto che non mi andava di parlargli.

Alla questione Simón Gutiérrez, però, ci avrei pensato dopo, visto che adesso mi aspettava un compito importante: far bere ad Eve la pozione del sonno.

Si era fatto pomeriggio, e mancavano pochi minuti all'arrivo di Eve.

L'avevo invitata a prendere un caffè con me in veranda - in una delle tante dell'hotel -.

Avevo preparato un bubble tea per lei, ed un semplice caffè per me.

Poi, avevo sistemato il tavolino con le sedie: un piccolo centrotavola colorato, dei bicchieri con la cannuccia contenenti acqua con ghiaccio, ed ovviamente il suo bubble tea ed il mio caffè.

Avevo già versato la pozione del sonno nel suo bicchiere.
Non restava che farglielo bere.
Mi sedetti, in attesa del suo arrivo, e nel frattempo invia un messaggio a Simón.

WhatsApp
Francesco: Ti scrivo quando l'avrà bevuta. Funzionerà, vedrai
Simón: Okk, ci conto

Non mi andava né di parlargli né di scrivergli, ma questa era una questione importante.

«Ciao», Eve entrò in veranda ed io ricacciai immediatamente il cellulare in tasca.
«Ehi bellissima», la salutai, sforzandomi di essere carino con lei.
«Beh, vedo che ti sei impegnato», costatò, guardando il tavolino con le bevande.
Sorrisi.
«Siediti pure», la invitai a sedersi, spostandole la sedia per farla accomodare.
Poi, mi sedetti anche io, difronte a lei.
«Il bubble tea è il mio preferito, grazie», esclamò, contenta del fatto che io me lo fossi ricordato, allo scuro però delle mie vere intenzioni...
«Lo so», risposi, continuando a sforzarmi di sorriderle.
«Beh, come mai questo appuntamento?», esordì, iniziando a sorseggiare il suo bubble tea.

Che cos'aveva appena detto? Appuntamento?
Ahia Eve, non hai capito proprio niente.

«Volevo rimediare a quello che è successo tra noi. Mi dispiace averti ferita non ricambiando i tuoi sentimenti, purtroppo al cuore non si comanda, sai... ma vorrei fare pace»

In realtà lei mi stava pesantemente sulle scatole e non avrei avuto il minimo interesse a far pace con lei, se non fosse che però Eve era la creatrice di tutte le pozioni che ci servivano per sopravvivere a Cherry.

«Pace... mhh...», rifletté.
«Sì, esatto, pace?», la incalzai.
«No»

COME NO?!

«Perchè no, Eve?»
«Facciamo pace solo se tu lasci Bell e ti metti con me», spiegò le sue condizioni.
«Ancora con questa storia?! Tu non mi piaci, in che lingua devo dirtelo?», sbottai.
«Allora niente. Vuoi fare pace con me solo per fare il modo che io torni a fornivi le purpleout e tutte le pozioni e i contro-incantesimi che vi servono. Quindi, no»

Ma da quando era così intelligente e sveglia?
Me la ricordavo più scema...

«Senti, non ho voglia di discutere nuovamente con te, ma sappi che non ha senso mettere in pericolo e in difficoltà tutti i cherries solo perché ce l'hai con me. Sai che ti dico? Le pozioni a me non darle, ok? Ma almeno agli altri sì. Che colpa ne hanno gli altri se io non ricambio i tuoi sentimenti?...», cercai di farla ragionare, spazientito, poi proseguii «... E tra l'altro che colpa ne ho anche io stesso se semplicemente tu non mi piaci e sto con tua sorella? Mhh?»
«Se dò le pozioni agli altri... automaticamente qualcuno – e perché proprio Simón – le darà a sua volta a te»
«Senti Eve, sai cosa? Hai rotto il cazzo»
«Sei un maleducato»
«Meglio essere maleducato che uno stronzo come te!», replicai.

Eve si alzò dalla sedia, abbandonando il bicchiere di bubble tea ormai completamente vuoto sul tavolo, fece un saltello su se stessa e sparì.

Ok, non avevo fatto pace con lei,
ma almeno aveva bevuto la pozione del sonno.

Presi il cellulare dalla tasca e avvertii Simón.

WhatsApp
Francesco: Non sono riuscito a fare pace con Eve... però almeno ha bevuto tutta la pozione
Simón: Fantastico, good job Bigboy. Appena si addormenta, la portiamo nello studio e lasciamo qualcuno a fare la guardia, intanto noi ci occupiamo di trovare un modo per irrompere nel suo laboratorio
Francesco: Perfetto
Ma chi lasciamo a fare la
guardia?
Simón: Quei due coglioni di Vincenzo ed Emanuele
Francesco: Sicuro sia una buona idea?
Simón: Sì, devono solo tenere d'occhio Eve completamente addormentata sul lettino dello studio. Non ci vuole una laurea. Almeno si rendono utili
Francesco: Se lo dici tu...
Simón: Ti raggiungo così iniziamo a cercare Eve, tanto sverrà da qualche parte, sempre che non sia già svenuta
Francesco: Va benee, ti aspetto qui

In un secondo Simón apparve davanti ai miei occhi.
«Seconte dov'è andata?», chiese.
«O in camera sua a piangere o da Ella a lamentarsi», replicai, ma neanche il tempo di dirlo che il cellulare di Simón prese a squillare.
«Bambolina», esordì, rispondendo al telefono.
Si trattava di Ella, perché era l'unica che Simón chiamava "Bambolina".
Era la sua ex fidanzata, non che attuale e storica migliore amica.
«Va bene, tranquilla, arriviamo io e Franci», le rispose a qualcosa, poi chiuse.
«Ha detto che Eve è svenuta in camera sua mentre parlavano.
È fatta, batti cinque»
Battei il cinque a Sim, gli strinsi la mano ed insieme apparimmo nella stanza di Ella.

Eve era stesa sul letto della sorella,
la quale era in piedi a fissarla, senza saper cosa fare.

«Ragazzi eccovi, menomale che siete arrivati», disse Ella, preoccupata.
«Tranquilla, sta solo dormendo», spiegò Simón.
«Mi è svenuta davanti! Mentre parlavamo...», esclamò Ella, cercando di dire a Simón che la sorella fosse invece svenuta.
Non sapeva della pozione del sonno.
«Le abbiamo fatto bere una pozione del sonno», ammise Sim.
«COSA?»
«Già», sospirai io.
«E perché?»
«Perché tua sorella forse ha intenzione di ucciderci tutti... visto che non ci dà nessuna pozione, soprattutto quelle per uscire», sbottò Simón.
«Potevo provare a parlarle io», replicò Ella.
«Ma Bambolina, se già ci avevi provato e ti ha detto di no. Lo sai com'è: non può avere Francesco? Allora ce la farà pagare. È così, lo sai benissimo»
Ella annuì.
«Quindi, quale sarebbe il vostro piano?»
«Beh... irrompere nel suo laboratorio e prenderci tutto quello che ci serve, soprattutto le purpleout, per il momento»
«Mhh, e come vorreste entrare?»
«L'abbiamo addormentata apposta. Così abbiamo tutto il tempo di trovare un modo per entrare nel laboratorio»
«Capisco... e ora dove la mettiamo?»
«Nello studio»
«Devo fare la guardia?», domandò la biondina.
«No, non ce n'è bisogno. Ci penseranno Vincenzo ed Emanuele»
«I due ragazzi nuovi?»
«Esatto», risposi.
«E come vorreste spiegare a quei due - che non sanno ancora niente di Cherry e della magia - che devono sorvegliare una tizia addormentata da una pozione?»
«Per sbaglio avevamo addormentato Emanuele, quindi... ne sanno già qualcosina»
«No ora mi spieghi perché avete dato una pozione del sonno a quel poverino»
«È stato un errore... era destinata ad Eve e per sbaglio l'abbiamo data a lui. Ma per sbaglio, giuro...», cercai di spiegare - visto che quel danno l'avevo causato in parte proprio io -.
«Vabbè, non voglio saperne niente... portatevi Eve dai»

Presi in braccio la ragazza con i capelli blu e con Simón sparimmo per poi riapparire nello studio.

Adagiai Eve sul lettino e Sim intanto si apprestò a chiamare Vincenzo.

Cherry (Dei Tropici)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora