Capitolo 7 - I can't understand you

68 5 2
                                    

POV: SIMÓN

Francesco ed io ci eravamo recati in camera mia, dopo aver provato, senza successo, a parlare con Emanuele di quello che era accaduto.
Niente da fare. Non ci credeva.

Non potevo proprio biasimarlo.
Quando ero appena arrivato a Cherry, neanche io credevo a cose del genere.

Poi, però... mi ero dovuto inevitabilmente ricredere.

A Cherry, la magia, era reale.

Vincenzo ci aveva promesso che avrebbe provato a parlare con Ema. Tuttavia non gli credetti, visto che anche lui a sua volta era ancora piuttosto scettico.

«Credi che gli parlerà?», esordì Francesco.
«Nahh, non penso proprio», replicai.
«Capirà, ci vuole solo tempo», constatò.
«Esatto, imparerà a conoscere Cherry da solo, come abbiamo fatto noi due d'altronde»
«A proposito di noi due, Leoncino»
Annuii, «Cosa?»
Franci fece un giro attorno a me, fino a fermarsi alle mie spalle.
«Prima ho avvertito delle scintille tra me e te», sospirò.

Che cazzo stava dicendo?

«Mhh, divertente», mi voltai verso di lui e lo spintonai per allontanarlo.
«Dico sul serio, mi piace quando mi tieni testa»
«Io? Tenere testa a te? Oh Franci mi sai che ti stai sbagliando di grosso perché tra i due quello più complicato sono io, quindi al massimo sei tu che tieni testa a me», replicai, orgoglioso.
«Guarda che era un complimento...»
«Fottiti», replicai, sfoggiando il dito medio.
«Perchè fai così?»
«Così come?»
«Quando cerco di avere un dialogo carino con te non mi prendi mai sul serio»
«Ah, perché era un "dialogo carino"?», lo canzonai.
«Volevo solo dirti qualcosa di dolce»
«Francesco, lo sai, per me sei come un fratello maggiore, ti voglio un bene dell'anima... ma le cose sdolcinate tra migliori amici non fanno proprio per me»
Franci non rispose, ma si limitò a sospirare, infastidito dal mio comportamento.
Si accomodò sul bordo del letto e indugiò qualche istante prima di parlare.

«Ascolta, scusa l'off topic... ma prima che me dimentichi volevo dirti che pomeriggio darò ad Eve la pozione del sonno», esordì Franci.
«Come hai intenzione di fare?»
«L'ho invitata per un caffè, con la scusa di fare pace, come aveva suggerito Vincenzo. E lei ha accettato»
«Quel ragazzino non è così male alla fine»
«No, affatto. L'avevi preso in antipatia?»
«Un po'. Lo hai notato, no? Che sta appiccato a l'altro ragazzo nuovo, Emanuele...»
«E...?», mi incitò a proseguire.
«Mi dà fastidio»
«Perchè? Che ti frega di Emanuele, non capisco»
«Perchè ho come la vaga impressione che quei due finiranno per mettersi insieme. Tempo al tempo»
«Buon per loro se succederà. Non trovo il problema»
«Si, ma sono due maschi»
Francesco si mise a ridere.
«Cazzo ridi?», sbottai.
«Scusami tanto e noi cosa siamo allora?», replicò, continuando a sghignazzare.
«Vabbè, ma noi non stiamo insieme...»
«Non dirmi che sei omofobo»
«Quale sarebbe il problema?»
«Stai scherzando spero... io e te ci baciamo in continuazione»
«Vabbè, ma io e te lo facciamo per scherzare. Non c'è nessun coinvolgimento amoroso, almeno non da parte mia, e immagino neanche da parte tua, no?»
«Si, cioè, no, neanche da parte mia. Figurati...», balbettò.
«Francesco, chiariamo le cose: io e te non stiamo insieme né adesso né mai succederà. Siamo migliori amici con qualcosa in più, vedila così»
«Non c'è bisogno che lo sottolinei»
Annuii.
«Comunque, resta il fatto che se Emanuele e Vincenzo si mettono insieme mi fa schifo», aggiunsi.
«Ah sì?...», poi proseguì, «... E dimmi un po', allora perché mi baci?»
«Te l'ho detto: per divertimento»
«Ah, certo. Quindi baci le persone per divertimento?»
«Con te è diverso. E comunque, per essere chiari, non mi piaci»
«Ti ho detto che non c'è bisogno che lo sottolinei»
«Senti, basta, chi se ne frega», mi lamentai, infastidito.
Volevo cambiare discorso.
«A me interessa invece, proprio perché sei tu... sto cercando di spiegarti che non ha senso che tu sia omofobo, già solo per quello che c'è tra noi due. Inoltre, siamo nel 2024, non nel 1800»
«Tra noi due non c'è proprio niente», puntualizzai per l'ennesima volta, ignorando il resto delle cose che Franci aveva detto.
«Va a farti fottere Simón, ok?»
Francesco si diresse incazzato verso la porta ed uscì, sbattendosela alle spalle e lasciandomi da solo in camera mia.

Avevo da un bel po' il sospetto che Francesco provasse qualcosa di più di un semplice affetto nei miei confronti.
Ed ora, forse, ne avevo avuto la conferma.

Solo al pensiero che Francesco potesse provare interesse per me
mi si contorse lo stomaco.
Che... schifo.

Cherry (Dei Tropici)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora