~Punto di vista di Becks~
Arrivai in ritardo alla festa dato che non volevo mettermi il vestito regalatomi da Gregory anche se era infinitamente bello.
Cercai più volte di convincere le mie due migliore amiche, Mia e Cindy, che avrei potuto benissimo mettermi un altro vestito a caso trovato nel mio armadio ma loro furono irremovibili.
Così, dopo ore di lotta, mi lasciai truccare e sistemare i capelli da loro ed infine indossai il tanto ed agognato vestito.
Era disperse bellissimo e indossato era qualcosa di strabiliante.
Uscii dalla stanza coperta di imbarazzo, quel vestito non era di certo nel mio stile, metteva in mostra ogni mia curva cosa che non mi andava esattamente a genio.
Per un attimo presi in considerazione l'idea di darmela a gambe e darmi alla vita da eremita ma una canzone attirò la mia attenzione è così decisi di affrontare questo ballo a testa alta e muso duro.
Fui accolta da mio padre che mi guardo con occhi malinconici ma pieni di gioia, in seguito diedi un rapido sguardo alla piastra da ballo e vidi tutti i presenti guardarmi esterrefatti.
L'ansia mi colse ma poi lo vidi, li fermo al centro della pista, c'era Jordan con il suo metro e 97, abitato nero e cravatta rossa che facevano risaltare i suoi capelli biondo miele ed i suoi occhi in quel momento color miele screziato di rosso.
Era felice e stupido di vedermi ciò creo in me una reazione inaspettata; inizia a corrergli incontro quando fui bloccata da Alex che cerco, come sempre, di farmi ammaliarmi.
Vidi la rabbia crescere in Jordan e capii che stava per a andarsene allora decisi di urlare il suo nome, c'era qualcosa in me che mi spingeva ad ogni costo a lottare per averlo al mio fianco così lo feci; lui si avvicinò, sposto Alex ed iniziammo a ballare.
Ballammo per quella che sembrò un eternità senza dire una parola, poi i suoi occhi si tinsero di verde e torno ad essere il solito freddo Jordan.
-Sei davvero bella questa sera Rebeckah ma credo sia arrivato il momento di lasciarti nelle mani dei nostri ospiti.- disse fermandosi e prima che potessi ribattere si dileguò nella folla.
Rimasi lì ferma,senza parole a fissare il vuoto.
Eravamo stati così vicini che inizia a pensare magari stavo riuscendo a farmi spazio nella sua vita, nel suo cuore.
Ma era evidente che non era così; sconfortata tornai dalle mie care amiche, che come loro solito, cercarono di tirarmi su nei modi più buffi.
Erano due ragazze bassine, minute, ed un po' goffe a cui non importava il parere di nessuno volevano solo vivere la loro vita senza nascondere il loro vero io.
Spiegai lo la situazione e ciò che era papà successo e ne rimasero confuse quasi quanto me.
Poi Mia tutto d'un fiato mi disse:
-Magari il suo atteggiamento è solo una corazza. Infondo siete cresciuti nell'odio reciproco è normale essere spaventati nel provare sentimenti completamente nuovi e differenti dall'odio ed i più i Fireon non sono di certo una casta tenera e dolce.-
Ciò mi fece riflettere e pensare che magari la sua era solo paura.
-Non capisce che ha fare lo stronzo ci rimette solo lui.- senti la voce di Alex provenire da dietro di me.
Mi voltai e questa volta non potei ribattere, aveva ragione, così decisi di abbracciarlo.
Anche lui era bellissimo, non come Jordan ovvio ma pur sempre bellissimo.
La sua presenza mi metteva allegria e stava quasi per convincermi a dargli un piccolo bacio sulla guancia, fin quando non cerco di allungare le mani la dove non batte il sole e percui in risposta gli arrivò il mio potente gancio destro nel costato.
-Cavolo Becks non avrei dovuto insegnarti le basi della boxe. Sei l'unica ragazza che io conosca con forza di un uragano.- disse ridendo.
-Hei uomo con la resistenza di un gomitolo di lana, non mi tentare o potrei evocarne uno all'istante.- ammiccando creai un piccolo vortice con un leggero movimento di dita.
-Chiedo scusa, ti prego niente più calamità naturali.- disse guardandomi facendomi il labbro da leprotto.
Scoppiammo a ridere e passano la serata in compagnia delle mie migliori amiche, Jordan si limitò solo a guardarmi da lontano.*****************
Due giorni dopo il ballo decisi di incontrare Jordan e chiedergli cosa diamine gli avessi fatto per meritare determinati atteggiamenti.
Presi la mia nuova moto regalatomi poche settimane prima da mio padre, mi infilai il casco e parti a tutta velocità.
Arrivata davanti alla villa capii di aver fatto la più grande cazzata della storia ma decisi comunque di continuare tanto non avevo nulla da perdere.
Suonai alla porta, ma non rispose nessuno, risuonai altre due volte ma ancora niente.
Pensai di andarmene quando vidi aprire la porta e Jordan dire:- papà quante volte ti ho detto di prendere le chiav..- quando si accorse di me non potei fare altro che girarmi e chiedergli se era disposto a chiarire ma ciò che vedi mi lascio senza di stucco.
Vidi Jordan, il signor cuore di ferro, in pantaloncini ed accappatoio, con al suo fianco una biondina da strapazzo altra un metro e venti con addosso solo un top e dei pantaloncini sportivi.
Cercai di esaminare per bene la situazione prima di iniziare ad impazzire ma ero troppo sbalordita per poterlo fare.
Jordan, punto primo, era mezzo nudo, secondo aveva tua raggi che gli partivano dal petto e ricoprivano le sue braccia e probabilmente anche la schiena, aveva attaccato tipo sanguisuga una smorfiosetta con molti più anni di lui.
Tutte queste informazioni mi bastavano.
Mi misi il casco e mi diressi alla moto senza dire una parola.
Stavo per mettere in moto quando mi si parò davanti Jordan blaterando qualcosa tipo:-Rebeckah non è come sembra.-
Quella parole furono la scintilla che diedero fuoco alla miccia mi tolsi il casco e, cercando di nascondere la mia rabbia e la delusione sotto l'indifferenza, gli dissi:- Tesoro, puoi fare ciò che vuoi andare anche con le mummie o con le bambine purché tu rimanga nell'anonimato così da non mandare all'aria tutto. Io non voglio prendere la mia famiglia per colpa di un bamboccio e di una 25 enne che hanno una tresca fregandosene degli altri. Questa situazione non piace a nessuno ma finché non avremo trovato il modo per non colare a picco cerca non fare stronzate a cui non si può rimediare. Ora spostati ho delle questioni importanti da portare a termine.-
Dissi sgommando via, vidi dallo specchietto lui fermo a fissarmi con un sorriso ebete che cercava di dirmi qualcosa ma prima che potessi sentire qualcosa ero già scomparsa dalla sua vista.
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Il ricordo di ciò che eravamo.
FantasíaCon il procedere degli anni gli uomini sono riusciti ad utilizzare il 100% delle loro abilità mentali così da sviluppare poteri sovrannaturali. In principio si crearono due caste: gli encarter e i fireon in grado ci controllare tutti e 4 gli element...