Era lì difronte a me. L'antidoto ad ogni mio male ma allo stesso tempo il veleno che crea il dolore.
I suoi occhi era rossi come i suoi capelli corti sistemati con un po di gel ,camicia nera inamidata e jeans blu notte attillati.
Era bellissimo come l'ultima volta che lo avevo visto.
C'è un frase a cui io credo profondamente " ciò che non mi ha ucciso non mi ha reso più forte".
Ogni volta che lo guardavo o lo pensavo quella frase iniziava a rimbombarmi in testa come il ritornello di una canzone appena sentita alla radio.
A prima vista sembrava il classico bravo ragazzo rispettoso che preferisce essere ferito pur di non ferire gli altri.
Questa facciata era una fitta ragnatela creata da lui stesso, ed io, la riflessiva ed attenta ragazza forte quanto un tanke, ci ero caduta con tutte le scarpe.
Lo odiavo.
Il suo sguardo accendeva in me una forza tanto tetra quanto affascinate , che se pur con paura, mi spingeva ad attingere da quella fonte oscura di potere insito in me per provocargli tutto il dolore possibile.
Mosse leggermente le labbra incerto se parlare o no, pensieroso sul da farsi.
Non gli diedi il tempo di scegliere, recisi ogni tipo di conversazione o possibile riavvicinamento al principio in modo da evitare ulteriori danni.
-"Non dire una sola parola. Sprechi già abbastanza ossigeno respirando non permetterti di toglierne altro alle persone che sono realmente in grado di formulare un discorso che abbia un senso ed un diritto di esistere. Ora alza i tacchi e cerca di stare il più lontano possibile da me, altrimenti non risponderò delle mie azioni. Fingi che anche io sia morta e che non sia mai esistita intesi?"- scandii con forza e vigore l'ultima frase. Nell'istante stesso in cui smisi di parlare si girò, con lo sguardo basso e la coda tra le gambe, verso l'entrata della scuola in cui ormai molti studenti stavano entrando da probabilmente alcuni minuti, cercando di mischiarsi alla massa.
La rabbia in me non cessava, sembrava solo aumentare a dismisura.
Non sapevo come fermarla e, francamente, non sapevo neanche se volevo.
-"Hei becks ora calmati però. Stai tremando come una foglia."- disse Cindy toccandomi la spalle.
Spontaneamente mi girai e una specie di ruggito rudimentale uscì dalla mia gola.
La sua espressione cambio totalmente quando mi guardo, tramutandosi da un espressione di preoccupazione in terrore.
-"I tuoi occhi"- disse con un filo di voce.
-"cos'hanno?"- risposi seccata.
-"Sono completamente neri."- disse Jordan.
Rimasi stupita prima che la mia mente iniziasse ad offuscarsi al suono di alcune parole senza senso pronunciate da Jordan.******************
Mi svegliai in una stanza con le pareti bianche antisettiche, in un letto dalle coperte dello stesso colore vivace delle pareti.
Ero nell'infermeria della scuola.
Mi sentivo come uno scalatore dopo aver scalato 8 volte consecutive l'Everest.
Mi guardai intorno in cerca di un infermiera o di qualcuno a cui chiedere perché ero lì e vidi Jordan con i gomiti appoggiati sulle gambe e la testa tra le mani.
-"Perché sono qui?"-dissi.
Lui al suono della mia voce sobbalzo sulla sedia.
-"È successa una cosa molto particolare."- disse calmo.
Cercai di ricordare cos'era successo prima di svegliarmi in questo posto asettico ma purtroppo i miei ricordi erano sepolti da un fitta coltre di nebbia che non mi permetteva di far riaffiorare a pieno i miei ricordi.
Poi un immagine si proietto nella testa.
Mi rividi mentre sbraitavo contro Troy, scena che non mi lascio sconcertata, era una vita che sognavo di farlo.
-"Si beh ho discusso con Troy, non mi sembra nulla di poi così tanto particolare."- dissi.
-"Ohoh discusso? Tesoro se le parole fossero coltelli tu ora saresti il nuovo Jake lo squartatore del 50esimo secolo."- disse ridendo.
-"Si merita di peggio. Avrei potuto prenderlo a calci, forse così saremmo stati pari.-" dissi seria.
-"Cielo si può sapere cosa ti ha fatto di tanto grave la carotina?"- disse cercando di trattenere una risata.
-"Stavamo insieme da circa un anno e mezzo, e lui sembrava il classico bravo ragazzo di cui fidarsi, uno di quelli che lo guardi e pensi ~sicuramente mi starà sempre vicino.~ Poi mia madre morì e nel più importante nei momenti per me lui si volatilizzo. Non appena seppe la notizia mi scarico e andò a farsela con altre ragazze."- feci una piccola pausa per evitare di mettermi a piangere come una bambina davanti a Jo che, nel frattempo, mi guarda rattristato -" Io lo amavo davvero e lui come risposta mi pianto un paletto nel cuore in prossimità della ferita già aperta che lui teoricamente doveva curare."- una grande tristezza piombò di colpo su di me.
-"Capisco..ciò probabilmente crea in te una forza tale da risvegliarlo." Disse una voce a me non nuova.
Alzai lo sguardo verso il misterioso individuo e vidi il padre di Jordan.************
•Eccomi qui dopo un sacco di tempo purtroppo nell'ultimo periodo la mia immaginazione è partita per il mare e solo per scrivere questo capito ci ho messo più di un mese ma non mollo! 💪🏻 se volete posso cercare di aggiornare più spesso con capitoli però più piccoli fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate dell'ultimo capitolo e dell'idea sul formato dei prossimi capitoli! Scusate per l'assenza!❤️•STAY TUNED
Fiore_di_ren •❤️•
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Il ricordo di ciò che eravamo.
FantasíaCon il procedere degli anni gli uomini sono riusciti ad utilizzare il 100% delle loro abilità mentali così da sviluppare poteri sovrannaturali. In principio si crearono due caste: gli encarter e i fireon in grado ci controllare tutti e 4 gli element...