Capitolo 2 - Biografia di un eroe

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⟬ 𝔸𝕦𝕕𝕚𝕠𝕓𝕠𝕠𝕜 ⟭

https://www.youtube.com/watch?v=Zfjlba4j50U

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Ora vi farò una domanda molto schietta: secondo voi un eroe potrà mai aver avuto un'infanzia priva di traumi degni di un dramma Shakespeariano e banale quanto basta da essere considerata "normale"?

Suvvia, è ovvio che la risposta debba essere "no", altrimenti a cosa diamine servirebbero quella ventina di interminabili pagine dedicate alla biografia di un eroe di guerra?

Il lato positivo era che per scriverle, quelle barbose venti pagine, Ophelia non aveva nemmeno dovuto scomodare il prode Auror dai magnetici occhi grigi dal momento che l'intera storia della sua vita era ben nota a più o meno l'intera comunità magica di Londra, negli archivi del Ministero e della Gazzetta del Profeta aveva persino trovato vecchie fotografie della famiglia Black al completo, una pletora di facce altezzose e traboccanti di orgoglio mentre sfoggiavano davanti al fotografo del più prestigioso quotidiano della città il loro prezioso pargolo, l'erede dell'immensa fortuna di una delle più eminenti e prestigiose famiglie purosangue Inglesi.

-io lo trovo così romantico: ha rinunciato a tutto per seguire i propri ideali! -

Sospirò Dora frugando tra il materiale che Ophelia aveva più o meno illegalmente trafugato dagli archivi sopracitati.

Pandora Lovegood era l'unica vera amica che Ophelia avesse in quel covo di nastri e merletti che era la redazione della Skeeter, e ammirava sinceramente la sua dedizione e l'impegno che metteva nei propri esperimenti di alchimia, che a volte portavano a delle geniali invenzioni come la schiuma fissativa ultraresistente che assicurava un'acconciatura perfetta per sei settimane di fila - e doveva proprio piacerti quell'acconciatura perché, sul serio, non c'era modo di debellarla prima di sei, lunghissime settimane- mentre altre volte i suoi tentativi di mettere assieme intrugli e ingredienti decisamente alternativi portava più che altro a dei danni all'orribile carta da parati dell'ufficio della Skeeter, e secondo l'opinione strettamente personale di Ophelia, quelli meglio riusciti erano senz'altro gli esperimenti di quest'ultima categoria.

L'unico difetto di Dora, se proprio Ophelia avesse dovuto trovarne uno, era che l'amica per colazione mangiava pane e storie d'amore insopportabilmente smielate, e la preoccupava non poco il fatto che riuscisse a trovare qualcosa di romantico nel fatto che un ragazzino di sedici anni fosse stato costretto a scegliere tra abbracciare le idee di un pazzo che avrebbe voluto far sparire metà di loro dalla faccia della Terra oppure abbandonare per sempre la propria famiglia.

-oh sì, davvero romantico-

Commentò quindi, alzando gli occhi al cielo senza sforzarsi di mitigare il tono sarcastico con cui le parole le scivolarono fuori dalle labbra, mentre continuava a battere sui tasti della macchina da scrivere una serie infinita di nomi e date.

-non essere così cinica, e poi poteva andarti peggio: ad Hellen è toccato intervistare Malocchio Moody-

Ophelia smise un istante di riportare su carta il compleanno dell'illustre bisnonno di Black per sbirciare due scrivanie più in là dove la povera Hellen beveva la terza camomilla per poter calmare i nervi dopo l'intervista di quella mattina alla creatura più sgradevole e burbera di tutto il Ministero della Magia. Più che un'intervista, in effetti, sembrava che Moody l'avesse presa come una sorta di tentativo di estorcergli preziose e riservatissime informazioni personali. Insomma, non era stata una gran bella esperienza per la povera Hellen.

Ma questo non voleva dire che dover intervistare Sir Egocentrico fosse tanto meglio.

A pensarci bene, in effetti, Ophelia valutò che avrebbe trovato certamente più spunti in comune con Malocchio di quanti non gliene venissero in mente per sostenere una conversazione con l'impavido Grifondoro.

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