Kevin spiegò loro la situazione, tutto quello che era successo sembrava assurdo. «Quell'Albedo non mi era mai piaciuto ma adesso...» Ben sbatté un pugno contro la sua mano con uno sguardo furibondo nei suoi occhi. «Calmati Ben!»
«Ma nonno Max...» Gwen invece si avvicinò all'amico e provò a consolarlo. «Sono sicura che troveremo una soluzione.» Ma le parole non bastavano, era bloccato nel corpo di un alieno e non aveva idea di che cosa fare. «Sono un fallito, inutile, rifiuto della società!»
«Piantala! Non dirlo neanche per scherzo!» la ragazza provò ad accarezzarlo sul braccio, quella parte del corpo non bruciava ma sprigionava una grande quantità di calore. «Potresti farti male!»
«No...» s'interruppe per un momento. «Sei cambiato, non faresti male a una mosca adesso, Azmuth, una delle menti più geniali al mondo, ha riconosciuto la tua intelligenza.»
«Scusate se interrompo il momento commovente... ma cos'è che hai sul petto?» Ben indicò il suo amico, sul petto aveva posizionato quello che sembrava essere il simbolo di.una clessidra rossa. «Chissà se...» Kevin tocco il simbolo e il suo aspetto mutò improvvisamente. I suoi muscoli crebbero a dismisura e altre due braccia aggiuntive gli spuntarono ai lati. «Sei... un tetramand...» il ragazzo era attonito. «Ma diverso... sei viola.» Avevano ragione, probabilmente in quell'orologio era presenti DNA di diversi alieni ma alterati in qualche modo, oltre a essere viola, aveva quattro piccoli occhi rossi e indossava un'armatura scarlatta con spallacci neri. «E che cavolo...» tutti rimasero in silenzio per qualche minuto. «Ragazzi... voi perché siete diventati amici di uno come me?»
«Il primo giorno che t'incontrammo...» cominciò a Gwen a ricordare.
«Me lo ricordo bene...» cominciò Ben «Nonno Max aveva detto che stavi cercando di rimediare ai tuoi errori e per questo ti ha concesso di aiutarlo con dei semplici lavoretti.» Aiutarlo a lavare il camper oppure riparare il condizionatore quando si guastava... quei ricordi erano come un fiume in piena per Kevin... quel signore che indossava un'orrenda camicia hawaiana divenne la prima persona che gli diede fiducia. «Non ci fidavamo di te...» ammise Gwen. «Ma sicuramente ci fidiamo di nonno Max.» Il commovente momento s'interruppe, uno strano suono s'intromise nella conversazione, un beep a intermittenza di pochi secondi l'uno dall'altro. Una luce rossa invase il camper, quando il bagliore svanì Kevin era tornato alla forma originaria. «Kevin!» la ragazza lo abbracciò, stringendolo con tutte le sue forze, non voleva lasciarlo andare. «Sapevo di essere affascinante ma non fino a questo punto!» si staccò immediatamente da lui. «Ehm... io...»
«Che peccato, eri più bello in forma aliena!»
«Ben!»
«Sembra si sia risolto tutto...» Nonno Max si fece cupo in volto. «Ma dobbiamo parlare con Azmuth e Albedo...»
«Scusa... ma come farai?» Ben sembrava dubbioso. «Lui solitamente non vuole vedere gente, il tour che siamo riusciti a fare è stato solo grazie alla nostra amicizia con Myaxx.»
«Tranquillo nipote... ho i miei metodi, un aiutino da parte dei Risolutori e dovremmo essere a posto.»
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Kevin 11
FanfictionNOTA:Potete leggere questa storia senza conoscere nulla dell'opera originale, in tal caso consideratela come una semplice storia sugli alieni! Un ex teppista che sta cercando di tornare sulla retta via,un potente nemico da un altro mondo e un potere...