L'assiuolo di notte

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La luna non si sapeva dove fosse,
Il cielo era coperto da un chiarore,
Il mandorlo ed il melo si issavano,
Sembravano cosi vederla meglio.

Dal buio delle nubi lontane,
Provenivano gli afflati dei lampi,
Una voce dai campi si sentì,
Dell'assiuolo era il parlare.

Le stelle brillavano poco,
Nascoste dalla nebbia color latte,
Sentivo la danza quieta del mare,
Udivo l'assiuolo tra i cespugli,
Nel mio cuore un improvviso brusco,
Come l'eco di un passato grido,
Suonava lontano un singhiozzo,
Il rapace.

La luna illuminava le cime degli alberi,
Sopra cui era instabile il fiato del vento;
Scuotevano le cavallette,
Come suoni scossi ed acuti,
(Battere bambini a porte che non ci sono,
E che probabilmente non piu si aprono?...)
Intanto ancora si sentiva quel presagio di fine senza ritorno,
Era il verso dell'assiuolo,
Quel canto dolce e di morte
Era il verso dell'assiolo di notte.

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