Dalla persiana si incuneava,
la luce del giorno,
Ada svegliatasi spaesata,
Si guardò intorno.
Ebbe la sgradevole sensazione,
di non ricordarsi,
cosa aveva fatto il giorno precedente,
guardò la finestra pensandoci e senza riaccordarsi,
non sapeva il motivo di come era a letto,
ma il suo cane irlandese abbaiò,
i suoi pensieri divennero fumo,
Ada lo portò al passeggio "Su Andiamo".
Quei platani autunnali,
Accompagnavano Ada nel suo camminare,
Sul viale vestito d'ombra,
Era il 31 ottobre,
la tristezza la pervase,
ed ogni zucca sulle verande,
era intagliata in una bella mostra.
L'aria levigò dentro il suo naso,
un soffio di vento le diede un brivido,
il setter cominciò ad annusarla,
e la strada del suo sguardo indicò un punto,
verso il sentiero che lo trascinò al bosco.
Ada il suo guinzaglio perse,
I suoi occhi stesso punto,
ma non videro niente,
il cane fece uno scatto e partì,
si diresse verso il bosco,
Ed Ada istintiva correndo lo inseguì.
Il rumore delle foglie calpestò col passo e l'udito,
Chiese a gran voce a Jen cosa di interessante avesse mai visto,
qualcosa si mosse tra gli alberi,
avvertì il cane a lei di avvicinarsi,
la sua voce era un intacco,
ed una stretta le strinse lo stomaco.
Promise a sé stessa,
che se non avesse trovato nulla,
entro quei cinque minuti,
sarebbe ritornata nei propri passi,
Chiamò più volte allungando vocali il setter,
ma l'eco è un boomerang che le restituì l'apprensione,
E domandò al suo ego:" Da quanto sto girovagando?".
Un torpore improvviso l'aveva attorcigliata,
il freddo ineluttabile l'aveva stretta al suo cardigan,
pensò che sarebbe stato meglio se si fosse seduta,
ed un respiro profondo le fece uscire dalla bocca una nuvoletta bianca.
Successivamente come un'ombra che il suo sole non ritrova,
dialogò fra i sensi col nome della sua mente:
"Accidenti, sta scendendo la temperatura."
Il suo orecchio sentì un altro suono,
provenire dal richiamo del fitto bosco,
forse l'abbaiare del suo cane, un impressione,
Ada si inoltrò nella selva, laddove cantava la direzione.
In lontananza si alzava il movimento del fumo,
Essa esausta ragionò su un camino, una casa, finalmente l'avrebbe aiutata qualcuno,
mano a mano che si avvicinava all'abitazione la sua sicurezza s'attenuò,
intravide Jen grattare una delle finestre,
così corse alla porta principale e bussò.
Si aprì la porta,
Lei si introdusse,
Le andò incontro facendo feste il setter,
Ada gli ordinò: "Andiamo a casa".
La porta era bloccata,
non poteva riaprirla,
tirò la maniglia,
la spinse e la scosse violenta,
la paura inesorabile stava facendo strada.
Uno le disse: "Non si aprirà",
Ada sentì il sangue che la gelava,
poi lentamente si girò per vedere,
a chi appartenesse quella voce greve.
Il cane si mise in mezzo tra l'uomo ed Ada,
"Rassegnati", le disse egli che austero la guardava,
Ada le urlò: "Tu non esisti!",
La figura replicò: "Neanche tu, ma ti ostini a tornare qui ogni halloween",
"Sei morta da tempo, sono passati cinque anni",
"Non è vero!", esclamò la donna impaurita,
ma nel frattempo la nuvoletta fredda svaniva.
Ada guardò lo smartphone,
si era svegliata di soprassalto,
era il 31 ottobre quando vide lo schermo,
si chiese cosa ebbe fatto ieri,
il setter irlandese l'aspettava già in piedi,
poi la guardò e la attirò come un brumeggio,
"Dai su, andiamo a passeggio."
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RISCHITTURE
PuisiLa poesia è un uso inclinato, e non comporta ricopiature, o mancanza di ideologie. Una poesia letteraria non si può modificare, bensì le parole possono essere visualizzate per edificare una tematica. La riscrittura non è una condizione attenta, piut...