28.

99 11 13
                                    

<Sono a casa> Sento la voce di Armin provenire dal soggiorno dopo il rumore della porta chiudersi.

Cercando di ricompormi, esco dal bagno fingendo un sorriso.

<Eccoti qui! Come è andata la giornata?> gli chiedo andandogli incontro, sento ancora un brutto senso di nausea.

<Tutto bene, devo dire che insegnare all'università mi sta dando un sacco di soddisfazioni.> afferma lui lasciandomi un bacio sulla testa.

Non so perchè, ma mi sento ferita da quella frase.
Mi sento in colpa, Armin ha appena iniziato ad ambientarsi col suo nuovo lavoro e io sto per sconvolgere tutto dicendogli che potrei andare nella stra maledetta Inghilterra per un anno, se non di più.

Nemmeno con l'atteggiamento più ottimista del mondo posso sperare che lui decida di mollare tutto per venire con me.

<Sono felice per te...Uhm, senti Armin, devo parlarti di una cosa.> cerco di attaccare bottone mentre mi siedo sul divano. Meglio togliersi velocemente questo pensiero.

<Si? Dimmi.> mi raggiunge Armin sedendosi accanto a me.

<Ho..ricevuto una proposta di lavoro-..> inizio io, ma vengo subito interrotta dal suo entusiasmo.

<Ma è fantastico! Di che si tratta?>

<Potrei andare a lavorare in uno studio d'animazione, l'unico problema è che si trova in Inghilterra.>

<...Oh. E tu hai detto di sì?>

<No, certo che no. Volevo prima parlarne con te, ovviamente.>

<Okay..> subito la sua espressione cambia.

<Non so ancora tutti i dettagli, so solo che si parla di un contratto di un anno. Ho un mese per dare conferma.> cerco di non guardarlo troppo a lungo negli occhi.

<D'accordo, uhm..a te che piacerebbe fare?> mi chiede, posando la sua mano sopra la mia, che sta stringendo nervosamente la stoffa della mia maglietta.

<Sono un po' combattuta. Avrei sempre voluto ottenere un lavoro simile, è il mio sogno! Ma d'altra parte non so se me la sento di chiederti di venire con me o di lasciarmi andare da sola. E il matrimonio, poi? Anche quello è uno dei miei più grandi sogni..> tremo leggermente, per paura della sua reazione.

<Ascolta [T/N], apprezzo che tu abbia tenuto in considerazione anche ciò che penso io. Ma qui si tratta di te, okay? Non voglio essere colui che ti taglierà le ali e ti dirà di rinunciare al tuo sogno solo per tenerti qui con me per egoismo.>

D'istinto inizio ad avere gli occhi lucidi, mi aspettavo di tutto ma non certo che sarebbe stato così comprensivo. Mi ritengo fortunata ad averlo al mio fianco.

<Quindi..quindi per te sarebbe okay se decidessi di partire? E come facciamo per il matrimonio?>

<Posso aspettarti, [T/N]. Certo, se anche tu credi di poter aspettare.>

<Davvero ti fidi così tanto di me?> mi scende una lacrima.

<Le relazioni a distanza sono difficili, ma non impossibili! Ovvio, se non te la senti non te ne faccio una colpa. Ma se decidi di andare e temi per il nostro rapporto, forse...forse sarebbe meglio non proseguire oltre.>

<Non dirlo neanche per scherzo! Mi hai appena chiesto di sposarti e già te lo rimangi?>

<Certo che no! È che non voglio che tu ti senta vincolata per colpa mia..credimi, se decidessimo di lasciarci per questo motivo ci soffrirei parecchio ma..sei l'amore della mia vita, quindi preferisco la tua felicità.>

<Armin..> subito lo avvolgo a me in un abbraccio, ringraziandolo per la sua immensa bontà.

<Credi che riusciremmo ad affrontare una relazione a distanza?> chiedo timidamente.

<Possiamo farcela.> mi rassicura Armin stringendomi a sua volta.

<Per il momento non sono ancora sicura. Ma se decido di andare, ti prometto che quando tornerò ci sposeremo subito.>

<Ne sono convinto tesoro. Ti amo tanto.>

Ci scambiamo un bacio, mi sento molto più sollevata ora. Anche il senso di nausea è sparito. Fortuna che Armin riesce sempre a tranquillizzarmi, non so perché mi sono agitata così tanto.

~~~

due settimane dopo

Quel confronto con Armin mi ha aiutato ad avere le idee più chiare.
Nel giro di due settimane ho avuto modo di pensare a tutte le possibilità, ma alla fine ho deciso, di comune accordo con Armin, di partire per questo viaggio e di proseguire con una relazione a distanza.

Essendo una persona cauta di natura, non ho voluto contattare lo studio per dare conferma finché non sarei stata sicura al 100% della mia risposta.
Però finalmente ci siamo, ho deciso che oggi farò la fatidica chiamata.

Mentre digito il numero mi tremano le dita.
Ecco di nuovo il senso di nausea.

Ma perché diavolo sono così ansiosa?!

No, questa non è ansia. Devo vomitare sul serio.

In un lampo corro in bagno, non faccio in tempo a raggiungere il water che sento già il conato salirmi in gola.

Mi appoggio con le mani sul lavandino e, come temevo, inizio a vomitare.
Strano, dal momento che sono a stomaco vuoto. È fisicamente impossibile che io abbia mangiato qualcosa che mi abbia fatto star male.

No, non può essere...

Dopo essermi lavata i denti, riprendo in mano il cellulare e dal panico cerco qualcuno da poter chiamare.

Armin è all'università, non posso disturbarlo.
Decido quindi di chiamare l'amica più fidata che ho dagli ultimi anni a questa parte, Mikasa.

<Pronto?> subito mi rallegro quando sento la sua voce tranquilla dall'altra parte del telefono.

<Hey Mikasa, sei impegnata in questo momento?>

<No, dimmi pure.>

<Puoi farmi un favore? Dovresti andarmi a comprare una cosa..>

~~~

<Sei davvero sicura [T/N]?> mi chiede Mikasa, porgendomi la confezione con al suo interno un test di gravidanza.

È stata così gentile da andarlo a comprare per me e da portarmelo subito a casa.

<No, non sono affatto sicura, ma preferisco escludere questa possibilità. In queste settimane sono stata molto stressata, magari si tratta solo di quello.>

<Vuoi farlo subito?>

<Prima è, meglio è, credo.>

<Certo. Io ti aspetto qui fuori.> mi rassicura Mikasa con un sorriso.

Le istruzioni dicono di aspettare per minimo cinque minuti prima di leggere l'esito, inutile dire che mi sembrano i minuti più lunghi della mia vita.

Lascio correre il tempo, non ho il coraggio di vedere il risultato.
.
.
.

You. - Armin Arlert x Reader [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora