Capitolo 6.

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L’adrenalina scorre nel sangue di Stiles: non gli è mai successo di trovarsi a spegnare un incendio. Okay, non che fosse un incendio di grandi dimensioni, anzi, si è trattato solamente di un candelabro che si è rotto ed è caduto addosso alla tovaglia della sala da pranzo, mandandola a fuoco. Derek si è alzato di scatto per poi restare immobile davanti alle fiamme, fissandole con occhi sgranati ma senza spostarsi. La servitù presente ha cominciato a gridare presa dal panico e Stiles ha agito d’istinto: ha strappato il grosso tendone della stanza e lo ha usato per soffocare il fuoco. Non ci sono stati troppi danni e Stiles si sarebbe aspettato che tutto tornasse tranquillo, invece, quando si è voltato verso Derek per assicurarsi stesse bene, questo se n'è andato con una strana espressione sul viso. Anche tutti gli altri servitori presenti si sono comportati in maniera strana per tutta la sera. Stiles ha provato a chiedere spiegazioni ad Erica ma la ragazza gli ha risposto che i pettegolezzi non sono ben accetti da quelle parti e non spetta a lei raccontargli la storia. Nonostante la grande curiosità, Stiles ha accettato la risposta ed ha raggiunto Derek in camera. Camera che trova completamente buia mentre Derek è già nel letto. «Buonanotte» ha sussurrato Stiles alla schiena dell’altro mentre si stende pure lui.

Il sonno, però, stenta ad arrivare e Stiles continua a girarsi incapace di dormire. Sono già passate ore quando un lamento attira la sua attenzione, seguito subito dopo da un grido che lo fa balzare in piedi. Controlla velocemente che nessuno sia entrato in stanza per poi voltarsi a guardare Derek che si sta dimenando nel letto, probabilmente in preda ad un incubo. Stiles si avvicina cauto e si siede al suo fianco. «Ehi, va tutto bene» sussurra mentre gli scuote appena il braccio sperando di riuscire a svegliarlo senza spaventarlo ulteriormente.

Quello che non si aspetta è di essere bloccato sotto al peso di Derek che sembra metterci qualche secondo prima di riconoscerlo e affondare il viso nella piega del suo collo. Stiles resta immobile, sorpreso da quel gesto, per poi passargli la mano tra i capelli sudati mentre aspetta in silenzio che si calmi. Il respiro di Derek torna regolare poco dopo e Stiles si sente un po’ in imbarazzo in quella posizione ma l’altro non sembra intenzionato a spostarsi. «Siete tutto sudato, volete che vi prepari un bagno caldo?» gli chiede dolcemente.

«È tardi, staranno già dormendo tutti.»

«Riempio la vasca della vostra camera così non disturberete nessuno» gli propone.

Derek non risponde ma si sposta dal suo corpo per permettergli di alzarsi. Stiles cerca di preparare tutto in breve tempo, non sopportando l’idea di lasciarlo solo in quella condizione: sembrava davvero spaventato e lui non lo aveva mai visto così.
Torna poco dopo in stanza. «Se volete è pronto.»

Derek si alza e gli si avvicina, fermandosi proprio davanti a lui. Gli prende i lembi della tunica a glieli solleva. A quel gesto Stiles si irrigidisce e le mani bloccano i polsi di Derek che solleva i suoi occhi, lasciando Stiles senza fiato per il dolore e la solitudine che vi legge dentro. Per questo lascia la presa sulle braccia di Derek permettendogli di spogliarlo e di portarlo in bagno con lui. Si immerge nell’acqua calda per poi farlo sistemare tra le sue gambe, la schiena di Stiles contro al suo petto. Le mani di Derek si stringono attorno alla sua vita mentre la fronte gli si appoggia stancamente sulla spalla. «È stato solo un brutto sogno» sussurra Stiles non riuscendo più a sopportare quel silenzio.

«No, non è stato solo quello.»

«Volete raccontarmelo?»

Sente Derek irrigidirsi prima di prendere un profondo respiro. «Tutta la mia famiglia è morta in un incendio per colpa mia.»

Un brivido percorre la schiena di Stiles. «Colpa vostra?»

«Ci avevano regalato una serva di nome Kate, era bella e più grande di me. Credo ne fossi innamorato, o forse era solo il gusto del proibito, non so.»

«Del proibito? Perché? Non vi era concesso di…»

«In genere sì, anche se mamma e papà non amavano queste cose ma non le condannavano nemmeno, ma continuavano a ripetere che Kate era strana, che aveva qualcosa che non andava. E avevano ragione: la notte che le ho permesso di rimanere nella mia stanza per tutta la notte, ha appiccato fuoco nella nostra ala del castello uccidendo tutti tranne me e Peter» racconta con un filo di voce che, però, lascia trasparire tutta la sua colpa.

Stiles gli prende una mano e se la porta alle labbra per poterla baciare. «Non è stata colpa vostra, non potevate saperlo.»

«Avrei dovuto ascoltarli…»

Stiles si gira a fatica per poterlo guardare negli occhi. «Non è stata colpa vostra» ripete deciso accarezzandogli una guancia.

«Vorrei poterlo credere anche io.»

«Avete scoperto perché lo ha fatto?» domanda Stiles vinto dalla curiosità.

Derek esita un secondo. «Peter ha detto che, prima di morire, ha confessato di essere stata pagata da coloro che ce l’avevano regalata» risponde.

«Chi poteva essere così spietato da fare una cosa del genere?» chiede ancora il ragazzo indignato.

«Non ha importanza perché ora non ci sono più.»

«Ti sei vendicato?»

«Non io, ma Peter lo ha fatto, li ha uccisi quasi tutti esattamente come hanno fatto loro, lasciandone vivo solo uno a dover sopportare il dolore di restare solo» mormora distogliendo lo sguardo.

A Stiles gli ci vuole davvero poco per collegare quelle parole con la sua storia. «No - urla - non è possibile, loro non lo avrebbero mai fatto» continua cercando di spostarsi da lì.

Ma le braccia di Derek lo bloccano, impedendogli di scansarsi. «Stiles…»

«N-no… voi… è per questo che sono qui? Che-che mi avete fatto tutte quelle cosa? Io pensavo… che stupido!» dice tentando di divincolarsi.

«No, Stiles, non è così.»

«Ah no? E allora com’è? Spiegatemelo perché a me tutto questo sembra solo la vostra vendetta.»

Le braccia di Derek si stringono maggiormente attorno alla vita di Stiles e le sue labbra si avvicinano all’orecchio. «Mi piaci, ragazzino, mi piaci sul serio. E non volevo ti fosse fatto alcun male. E sarà così finchè resterai con me.»

Quelle parole sembrano calmarlo un po’. «E se non volessi restare con voi? Mi costringerete come avete fatto fino ad adesso?»

«Dimmi che non vuoi restare con me e ti lascio andare dove vuoi» risponde sicuro Derek.

Stiles è quasi sconvolto da quelle parole. Davvero lo lascerebbe andare? Ma, soprattutto, dove sarebbe potuto andare? Non aveva più una casa e non gli restava più nulla se non… Derek. E, nonostante tutto, lui lo faceva stare bene, come in quel momento, tra le sue braccia, anche se stavano discutendo. «Non lo so» ammette.

«Okay, facciamo così. Per il momento resti qui, giuro che non ti toccherò e non farò nulla contro la tua volontà e, se deciderai di andartene, te lo permetterò.»

Stiles lo guarda negli occhi, leggendovi dentro solo sincerità e speranza. «Va bene» acconsente.

Derek sembra un po’ più tranquillo dopo quella risposta. Escono dalla vasca, si asciugano e si stendono ciascuno nel proprio giaciglio anche se entrambi sanno già che nessuno dei due riuscirà davvero a dormire.

Dusk Till DawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora