Capitolo 13.

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La settimana è passata fin troppo velocemente per Stiles che fa ancora più fatica guardarlo partire quella mattina: ha passato la notte a piangere in silenzio nonostante Derek lo ha abbracciato e baciato per tutto il tempo. Si sente addosso una brutta sensazione, è certo che quella volta sarebbe successo qualcosa e anche Derek deve averla perché mentre lo ha salutato non ha detto nulla per rassicurarlo. Hanno fatto l’amore illuminati dalle prime luci dell’alba, lentamente e tenendosi stretti, quasi come se entrambi sapessero che poteva essere l’ultima volta.
Stiles, poco prima che Derek se ne andasse, gli allaccia al polso il bracciale che l’uomo gli ha comprato mesi prima. «È un mio regalo» protesta Derek.

«Non è solo questo» dice prendendogli la mano e baciandogliela.

«Ah no?»

Stiles scuote appena la testa. «È la cosa più preziosa che ho dopo di voi.»

Derek gli avvolge il braccio attorno alla vita e lo tira a sé. «E perché lo stai dando a me?»

«Perché così sarai costretto a riportarmelo» sussurra nascondendo il viso nel petto dell’uomo per impedirsi di piangere ancora.

Derek lo stringe forte, senza rispondere.

Sono passati due mesi e Stiles è ogni giorno più nervoso: sa che il fatto che non arrivino notizie è una buona cosa ma sente che c’è qualcosa che non va. Lo sa perché lo stesso Peter ha uno strano comportamento che, però, non riesce a decifrare: anche lui sembra essere nervoso e passa la maggior parte del tempo chiuso nel suo studio a parlare con gente che Stiles non ha mai visto prima. Teme che l’uomo stia complottando qualcosa ma non riesce a carpire nessuna informazione, nemmeno con l’aiuto di Erica, dovendosi rassegnare ad attendere.

Succede tutto un pomeriggio, appena dopo pranzo: Stiles sta sparecchiando in sala da pranzo quando dei rumori concitati provenienti dall’ingresso attirano la sua attenzione. Si affaccia alla porta giusto in tempo per vedere un uomo che ricorda essere partito assieme a Derek parlare con Peter e sparire assieme a lui nel suo studio. «Che succede?» chiede ad Erica non appena riesce a raggiungerla.

«Non lo so, non siamo riusciti a capire molto. Sappiamo solo che era leggermente ferito e chiedeva di parlare con Peter.»

Stiles sente le gambe farsi molli e si deve appoggiare al muro per potersi reggere. «Gli è successo qualcosa, lo sento.»

Erica gli si avvicina e lo abbraccia. «Andrà tutto bene, vedrai che Peter lo aiuterà.»

Sono quelle parole che fanno scattare qualcosa nella mente di Stiles. «No, è proprio questo che Peter voleva fin dall’inizio.»

«Cosa intendi?»

«L’ho sentito minacciare Derek di morte con le mie stesse orecchie. Lo vuole morto e…»

«Non può farlo» sussurra Erica preoccupata.

«Non lo farà, non glielo permetterò» dice Stiles liberandosi dalla presa della ragazza e marciando sicuro verso lo studio di Peter.

La porta è aperta quindi Stiles non sente neppure il bisogno di bussare prima di entrare. «Cos’è successo?»

Peter alza lo sguardo da dei documenti che sta leggendo. «Niente che ti riguarda.»

«Mi riguarda se riguarda Derek» ribatte stringendo i pugni.

Sul volto di Peter si disegna un ghigno poco piacevole. «Hanno subito un’imboscata: sono riusciti a cavarsela ma ora sono praticamente assediati dentro a delle rovine e non sanno come uscirne.»

«E voi manderete una squadra ad aiutarli, vero?»

Peter finge di pensarci per un po’. «Potrei… ma mi fa più comodo lasciarlo al suo destino.»

Stiles sente le orecchie fischiare. «No-non potete farlo, è vostro nipote, l’unico parente che vi è rimasto.»

«Lo ami così tanto?»

Stiles non risponde, ma abbassa la testa annuendo piano. Peter si alza e gli si avvicina. «Sii mio per questa notte e manderò una squadra a salvarlo - gli sussurra all’orecchio avviandosi poi verso l’uscita dello studio - hai tempo fino a stasera per pensarci: se vieni nelle mie stanze al tramonto sarà salvo» conclude prima di andarsene.

Stiles cammina come un automa fino alla camera di Derek e si stende sul letto cercando disperatamente il suo odore ormai svanito. Erica lo raggiunge poco dopo e gli si siede a fianco. «È...» non riesce nemmeno a terminare la frase.

Stiles si tira su. «No, o almeno, non ancora.»

«Peter lo aiuterà, vero?»

«Forse.»

«Come forse? Cosa vuoi dire? Stiles? Tu...»

Stiles sospira cercando le parole per spiegarle la situazione senza scoppiare a piangere. «Io potrei salvarlo. Peter ha detto che gli manderà aiuto se in cambio io...» la voce gli si spezza e un singhiozzo sfugge al suo controllo.

Erica capisce e lo abbraccia, stringendolo forte. «Non può farti questo. Non può chiedertelo sapendo del tuo rapporto con Derek.»

«Credo che uno dei motivi per cui lo faccia sia proprio quello.»

«Ma tu rifiuterai, vero? Non puoi fare questo a Derek.»

Stiles la guarda negli occhi. «Erica che altro potrei fare?» domanda sconfitto.

«Non lo so, ma deve esserci un’altra soluzione. Possiamo trovare qualcosa...»

«Non abbiamo tempo» la interrompe Stiles.

«Se Derek lo venisse a sapere...» riprova la ragazza.

«Lo potrebbe venire a sapere solo in caso di un suo ritorno. E potrebbe farlo solo se fosse ancora vivo. Ed è tutto quello che voglio e di cui m'importa» sussurra.

Erica gli lascia un bacio sulla testa prima di andarsene e lasciarlo solo con i suoi pensieri. Stiles si permette di piangere un po’, furioso per quella situazione ma consapevole di aver già preso la sua decisione. Si addormenta e si sveglia al calar del sole. Respira a fondo mentre procede come un condannato a morte fino alla stanza di Peter. Con mano tremante bussa alla porta ed entra non appena sente la voce dell’uomo concedergli il permesso. «Sapevo che avresti accettato» dice compiaciuto.

«Voglio essere certo che manterrai la tua parola.»

Peter ghigna. «Ho tanti difetti ma mantengo sempre la parola data.»

Si alza e si dirige verso l’uscita. Chiama qualcuno che, probabilmente, stava aspettando nella stanza a fianco. «Partite immediatamente» ordina l’uomo e Stiles sente il peso sul petto farsi un po’ più leggero.

Peter rientra e si siede dove poco fa stava consumando la sua cena. «Ho fatto la mia parte, ora tocca a te» dice guardandolo con aria famelica.

Dusk Till DawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora