Sullo scoglio giaceva aperto uno scrigno di legno scuro, d'ebano forse. Era bordato di piccole perle e finemente intarsiato con magnifiche rappresentazioni di ambienti marini e di boschi lussureggianti. Un simbolo ricorreva spesso: era un albero che poggiava le sue radici nel mare e nel punto di unione tra queste e il tronco c'erano delle lettere, non era ben chiaro quali fossero, perché erano scritte con quella grafia tipica del secolo scorso o forse di quello ancora prima.
L'interno era foderato con un morbidissimo velluto color verde acqua.
L'uomo sfiorò con la punta del dito le incisioni.
- Deve valere un sacco di soldi. Chi può averlo lasciato qui?
La donna guardò al suo interno e vide una bambina dalla pelle candida che dormiva beatamente. I capelli castani le ricadevano sulle guance paffute.
- Guarda, - sussurrò allora.
Un piccolo rettangolo di carta arrotolato era appoggiato dietro alla sua testa. Lo sfilarono lentamente. Era fatto di una carta strana, leggerissima e tendente al verde: sembrava una foglia d'alga essiccata. Sciolsero il nastrino che la chiudeva: era una treccia di fili d'erba fermato da una ceralacca dorata con il simbolo dell'albero con le radici nel mare.
Era scritto con un inchiostro marrone e con quel carattere tutto svolazzi e ghirigori.
Sforzandosi riuscirono a leggere quegli strani caratteri.
"Mare e terra, bosco e onde,
alberi e alghe, cerbiatti e delfini
l'unione ti ha creato piccola nostra.
O persone che trovate nostra figlia,
tenetela come vostra,
amatela come noi la amiamo.
Vivrai piccolina con loro
come se vivessi con noi,
amali come ami noi.
Mare e terra, bosco e onde,
alberi e alche, cerbiatti e delfini
l'unione ti ha creato piccola Luce.
Porti il nome della somma dei colori,
porti il nome dell'unione.
Brilla di luce chiara e pura.
Addio piccola nostra
Mamma e Papà"
- Qualcuno che non può tenerla l'ha abbandonata, povera piccola. Deve essere appena nata, - sussurrò lei.
- Guarda qui, - le rispose lui, pallido come un cencio.
Le indicò il coperchio dello scrigno che stava ora chiudendo. Era riportata una dedica a caratteri stampatello:
"A LUCE DA MAMMA MARE E PAPÀ BOSCO"
- Non è possibile, devono essere due nomi strani, ma di persone normali
Un soffio di vento portò una goccia di mare su una manina della bimba e scrisse "Addio". Una piccola foglia con la stessa parola si fermò sull'altra mano.
I due giovani si guardarono.
L'ultimo raggio di sole illuminò il visino della bimba che aprì gli occhi, di un blu profondo, - Mamma, papà, - sembrava dire. E tese le braccine.
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Luce
FantasyIncorniciata dallo splendido scenario ligure e con qualche pennellata d'amore, la storia dell'estate più speciale di una ragazza normalissima. O forse non così tanto normale...